27/11/08

La conversione di Gramsci - un "caso" inutile.


Mi colpisce davvero questo presunto "caso" che ritorna a tratti nel dibattito italiano, sulla conversione in punto di morte di Antonio Gramsci, e mi sembra nient'altro che una pedissequa e triste conferma al fatto che questo paese ormai sembra capace solamente di guardare (e di guardarsi) indietro, e totalmente incapace di pensare al (il) futuro.

Adesso, dopo i "rumours" del 1977, le rivelazioni arrivano direttamente dalla chiesa Cattolica e da un vescovo, Luigi De Magistris, il quale ha pensato di rendere di dominio pubblico le confessioni di una suora sarda, Suor Pinna, che sarebbe stata la testimone dell'evento.

Ora, mi chiedo: ma che bisogno c'è di esternare le ragioni o le circostanze di una conversio in puncto mortis di un personaggio storico o pubblico ? A che serve ? A chi giova ?

Il cuore dell'uomo, come dovrebbe essere chiaro soprattutto ad ogni cattolico, è un mistero pressochè inaccessibile. E le circostanze, i desideri, le speranze ultime, la disperazione, la grazia che possono portare un uomo che per tutta la vita è rimasto lontano dalla fede, a implorare il nome di Gesù, resteranno per sempre impenetrabili.

Che ne sappiamo noi di cosa spinge un uomo a convertirsi ? Che ne sappiamo di quel che succede nel suo cuore, ogni giorno, figuriamoci quando vede la morte stagliarsi di fronte a sè ? Davvero serve a qualcuno - serve magari anche alla propagazione di una causa - lo svelare che un uomo politico padre in Italia di una ideologia, non fu insensibile al richiamo di Gesù Cristo ?

Non sarebbe meglio lasciare in pace i morti ? Lasciare che se la cavino da soli, che affrontino quella 'sacra conversazione' come vorranno e se vorranno ?

5 commenti:

  1. Concordo profondamente Faber, forse alcuni esponenti della Chiesa faticano ad accettare che vi sia un umanesimo non cristiano che ha raggiunto livelli profondi di ricerca sull'uomo. Lo dico da vecchio marxista un po'impenitente. Ci ho fatto poderosi esami di filosofia, quando avevo vent'anni, quindi quarant'anni fa, sul Capitale e sui Grundrisse di Marx. Proprio nei Grundrisse Marx scrive "la ricchezza dell'umanità è l'umanità stessa" cioè la ricchezza dell'uomo è l'uomo, mi aveva terribilmente affascinato questa frase. Gramsci e Lukasc sono quelli che più ci hanno ragionato, lavorato, pensato. Ho amato Gramsci e i suoi quaderni, pensavo veramente che si aprissero orizzonte di liberazione dell'uomo. E' stato Turoldo uno volta che ci ha spiegato ad un gruppo di giovanotti, si fa per dire avevamo ormai tutti tra i quaranta e i cinquant'anni, dove stava il nostro errore, ci disse :"voi amavate i poveri, eravate anche disponibili a morire per loro, ma li amavate senza Dio quindi avete occupato il vostro tempo non a promuovere la loro vita ma a combattere contro i loro sfruttatore ad odiarli alla fine vi occupavate solo di questo di odiare fascisti e padroni". Era un discorso duro. Certo l'amore per l'uomo può portare alla via ascendente e Gramsci ha fatto una terribile esperienza umana è stato un perdente sia rispetto al suo paese, nel quale ha visto il fascismo trionfante che nel suo partito, non ha visto nulla di ciò che nei suoi scritti prefigurava, nulla. Eppure per chi ne conosca anche solo in parte gli scritti è un gigante per questa nostra povera umanità. Un uomo che non ha temuto la solitudine, che ha cercato in se stesso le radici, che ha guardato alla memoria dell'umanità per trovarvi le risorse per affrontare un potere sfrontato e arrogante, che ha pagato con la salute e la morte una coerenza e fedeltà ai valori dell'uomo che pochi conoscono. E' importante sapere se si è convertito a Dio? Se ha riconosciuto Gesù come l'unico vero samaritano che si curva sulle piaghe dei poveri? se ha capito il significato profondo di Isaia quando dice "davanti a Dio la mia giustizia è come panno immondo"?Probabilmente Gramsci in questo momento sta discutendo con Gesù sulla libertà che papà grande ha dato all'uomo e sul fatto che un po di maggior controllo forse servirebbe....sai in fondo è morto che era ancora comunista....

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  2. Caro Faber,quando ho letto questa notizia mi sono chiesta anche io come te : "
    " A che serve ? A chi giova ?".
    forse le persone quando scendono in quota hanno bisogno di un qualcosa di sconvolgente per risalire ?.
    Lasciamo i morti a Dio,lui solo sa cosa passa nel cuore delle persone.
    ciao

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  3. ops !
    quando ho scritto "persone ",
    intendevo alcuni giornalisti che
    pur di aumentare le vendite esagerano.
    nulla di personale ! :)

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  4. Carissimo Alessandro,
    il tuo intervento è pieno di spunti di riflessione notevoli.
    Come non concordare ?
    Le parole che Padre Turoldo vi ha detto, mi colpiscono profondamente, come quasi tutte quelle che ha pronunciato quel grande uomo - conservo la raccolta completa delle sue prediche e ogni tanto le rileggo (che ricchezza, confrontate a quanto capita spesso di sentire oggi, in molte chiese..).
    Hai proprio ragione sul fatto che la parabola di Gramsci è in qualche modo emblematica dell'intero novecento italiano. E il suo cammino solitario e travagliato ha lasciato tracce nella storia che evidentemente sono ancora molto presenti, se è vero, che dopo settant'anni siamo ancora qui a discutere se egli si sia convertito oppure no.
    Sono convinto, come te, che nella conversazione 'ulteriore', dall'altra parte, il suo cuore - con tutto il carico di colpe, omissioni, luce e ombra (come quello di ogni uomo) - non sarà rimasto affatto silenzioso.
    Grazie.

    Grazie anche a te, Ysmarè. Come si diceva una volta, "lasciamo che i morti seppelliscano i morti.."

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  5. E......l'ultimo....
    .......chiuda la ........
    porta..

    merci beaucoup

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