20/05/10

Wonderland - Il meraviglioso che non vediamo mai.


Sahara Wonderland from zoomion on Vimeo.

Ho letto recentemente le dichiarazioni di Woody Allen al festival in corso a Cannes, dove il grande regista presenta il suo ultimo film.

In vecchiaia, il grande Woody si è sempre più incupito, e ogni volta che in conferenza stampa qualcuno gli domanda in cosa creda, quale è la sua concezione del mondo, il senso della nostra vita, la sua risposta è sempre più brutale: Woody dichiara - sempre più implacabilmente - che non crede in nulla, che la vita non ha nessun senso, che l'esistenza è un inferno caotico, del quale forse sarebbe stato meglio non fare mai parte - tranne poi aggiungere con la sua consueta ironia alla inevitabile domanda sulla morte, che "è fortemente contrario".

A parte dunque che chi odia così tanto la vita, chi la ritiene un incubo o un inferno dovrebbe desiderare solo di uscirne il più presto possibile, e quindi agognare la morte, mi sembra che Woody incarni molto lo spirito dei tempi: non a caso dichiara che il suo autore preferito è Philip Roth, al quale è accomunato da una stessa visione filosofica della vita.

Questa visione così cupa mi lascia sempre interdetto. Non bisogna sentirsi religiosi - tutt'altro - per considerare la vita come una esperienza formidabile.

Io credo fortemente che il nostro destino su questa terra sia quello di essere felici - o almeno di tentare di esserlo.

Quello di cui disponiamo è un bene immenso, che mirano - o tendono - ad una compiutezza e a un senso che hanno un nome: vita.

Basterebbe passare una notte nel Sahara, forse.


.


5 commenti:

  1. Bellissimo il tuo post, caro Faber !
    Io credo che Dio ci abbia creati per essere felici ma che questo non possa accadere se non con la nostra piena adesione al suo disegno su di noi. E dunque la nostra vita mi pare possa dirsi piena di senso se vogliamo individuare questo delicato potente disegno e se ne percorriamo con gioia i tratti. Usando le nostre qualità, come appunto tu dici.
    Se cioè collaboriamo a realizzare qui, ora, il Regno

    un abbraccio
    Magda

    RispondiElimina
  2. "Io credo che Dio ci abbia creati per essere felici ma che questo non possa accadere se non con la nostra piena adesione al suo disegno su di noi."

    Cara Magda, non potevi scriverlo meglio di così.

    F.

    RispondiElimina
  3. ...forse più che la felicità quel che ,in questa vita, ci è possibile è la consapevolezza della vita stessa e delle sue bellezze e della serenità che occorre per attraversarla dotati, solo, della nostra fragile e luminosa umanità. A volte, la ricerca della felicità e l'illusione che possa essere rappresentata da cose, situazioni o persone, trasforma tutto questo, comprese le persone, in idoli e noi in carcerieri spietati o in isolati e frustrati incarogniti!

    RispondiElimina
  4. forse si potrebbe diventare come Woody Allen se oltre a guardare dentro di sè, si guarda con il cuore chi vive in sofferenza e ci si sente in colpa e meno soddisfatti della giustizia della vita. magari anche si comincia a credere che Dio non esista, non sarà anche questa una forma d'amore?

    RispondiElimina
  5. @ Alessandro: sono del tutto d'accordo. E' la ricerca della felicità fraintesa - cioè come elementare appagamento di desiderio, e non contemplazione e consapevolezza - a creare, paradossalmente, molta infelicità.

    @ Elra: può essere che lo sia. Io, però preferisco la forma d'amore che consiste nell'aiutare e nel cercare di farsi fratello di chi vive in sofferenza. Chi riesce a farlo davvero, molte volte scopre un senso. E avvicinando queste persone più sfortunate, spesso ho verificato che hanno una forza e una fiducia nella vita più forte di chi - avendo tutto - dovrebbe essere autorizzato a sentirsi meno cinico.

    f.

    RispondiElimina

Se ti interessa questo post e vuoi aggiungere qualcosa o commentare, fallo.