11/09/12

Crisi, Hans Magnus Enzesberger durissimo: "Alla BCE omertà mafiosa."




Tra i componenti del Consiglio dei governatori della Bce regna la legge dell'omerta' come per la mafia: a sostenerlo e' il poeta e saggista tedesco, Hans MagnusEnzensberger, in un duro attacco all'istituto di Francoforte e all'euro pubblicato sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz). 

Per Enzensberger i componenti dell'organo direttivo della Bce "si definiscono governatori come era in uso nei vecchi regimi coloniali e non devono rendere conto in alcun modo all'opinione pubblica". 

"Sono al contrario tenuti alla massima segretezza", prosegue il piu' famoso intellettuale tedesco, "e cio' ricorda l'omerta', il codice d'onore della mafia. I nostri padrini sono sottratti ad ogni controllo giudiziario e legislativo, un privilegio non consentito nemmeno al capo della camorra, l'assoluta immunita' giudiziaria". 

Per l'82enne autore di Musica del futuro, "l'esproprio politico dei cittadini ha raggiunto ora il suo culmine, ma era iniziata gia' molto prima, al piu' tardi con l'introduzione dell'euro". 

"Questa moneta e' il risultato di un mercato delle vacche politico", ha denunciato Enzesberger, "che ha ignorato le differenze di peso delle economie dei Paesi partecipanti, le loro divergenti competitivita' ed il loro carico debordante di debiti. Il piano di omogeneizzare l'Europa non ha tenuto nemmeno conto delle differenze di cultura e di mentalità del Continente". 

Per lo scrittore "a pochissimi viene in mente che da qualche tempo i Paesi europei non sono piu' governati da istituzioni democraticamente legittimate, ma da sigle come Efsf, Esm, Bce e Fmi". Per lo scrittore "senza costi, scontri e dolorose limitazioni non sara' possibile tornare indietro dal vicolo cieco in cui ci hanno condotto gli ideologi dell'interdizione". 

Quando si arrivera' alle cifre, spiega lo scrittore, "i popoli si risveglieranno dalla loro siesta politica, poiché già' cominciano a sospettare che alla fine dovranno assumersi il carico di ciò' che hanno causato i salvatori". 

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