02/12/14

Lettera notturna al dirimpettaio nascosto.






Alle cinque del mattino, ti scrivo.  

Non c'è più ora, non c'è più notte. Ci sei tu che attendi invano che io mi mostri.  Ma sono rintanato in un corpo non mio, lontano lontano.  

Scende una brezza pura prima dell'alba, la sento dalla finestra. Tu sei diverso da me, tu vivi senza rischi d'apprendista, sei franco nel parlare, sei pieno di calmo desiderio. Ho visto solo la tua ombra, dietro la tenda ma so come sei. 

Non c'è più un rumore in strada.  Ci sono io sveglio e c'è la tua luce ancora accesa. 

Da sempre, ora che ci penso. 
Potrei telefonarti. Non ho il numero. Potrei scendere in strada, non mi apriresti. Potrei pensarti, il sogno mi supererebbe. 

Alle cinque e pochi minuti ti scrivo. 

Io sono diverso da te.  Ho passato un inverno intero ad aspettarti. Ho stretto le mani per implorarti.  Ho i denti guasti, le mani fredde, la barba lunga.  Ho ancora fiato per essere sveglio. 

Dormire ? Io non dormo più.  
Vivo come sempre, vegliando.  Ti invidio molto, poi passa. E preferisco così. 
Dentro di me s'apre un fiore bianco. 
E' ancora intatto, dal giorno che sono nato.
Sono perfino stanco di custodirlo.  Lo affido a te, fanne buon uso.  Buonanotte. Spegni la luce. 



Fabrizio Falconi © - proprietà riservata/riproduzione vietata.
foto in testa: David Lynch



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