08/12/14

Una cagna in mezzo ai maiali - Roma 2014.

William Turner, The Colosseum, 1820


E poi c'è Roma che sembra una cagna in mezzo ai maiali..  Cantava qualche anno fa Francesco De Gregori (la canzone era Viaggi e Miraggi, 1992).

E mai come in questi giorni, la figura sembra calzare giustamente.

Del resto Roma una cagna in mezzo ai maiali è stata per lungo tempo e lunghi secoli durante la sua storia.

Lo è stata anche molto spesso in primis, da parte delle popolazioni che l'hanno, nelle diverse epoche, abitata. Poi per via delle diverse invasioni, dei diversi prìncipi o papi che ne hanno abusato, perpetrando rovina su rovina.

Quel che accade oggi, dunque, con gli scandali di Mafia (parola che in Italia ormai si adatta a qualunque tipo di realtà materiale), non è certamente inedito.

Quel che forse avvilisce ulteriormente quelli che amano questa città (non solo per le vestigia, ma per il presente) è il surplus di cialtroneria, di volgarità, che sembra - proprio come una frotta di maiali intorno ad una cagna - essere calato su questa (un tempo nobile) città.

Dovrei però abdicare ? Dichiararmi definitivamente schifato, apolide, senza patria, dovrei gongolare per l'imminente crollo del Colosseo ?

No.

Mi riservo di dire, con Flaiano:

Tuttavia Roma è la mia città. Talvolta posso odiarla, soprattutto da quando è diventata l'enorme garage del ceto medio d'Italia. Ma Roma è inconoscibile, si rivela col tempo e non del tutto. Ha un'estrema riserva di mistero e ancora qualche oasi. (1)


Fabrizio Falconi
1. Citato in La Fiera Letteraria p. 21, n. 5, 14 marzo 1971.

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