26/06/15

La mia vita è un mistero. Una riflessione.


La mia vita – come quella di ogni naufrago occidentale in questo inizio millennio – si basa su due presupposti errati.

Il primo è quello che la mia vita psichica, cioè quello che succede dentro la mia mente, attimo per attimo, mentre sono vivo, sia completamente SEPARATO dalla vita fisica, da quello cioè che succede intorno a me nel mondo. 

Penso che ognuno di noi, se ci riflette per un istante, sa che esiste una connessione molto stretta tra quello che pensa e quello che accade intorno a lui. Ne abbiamo molte prove. 

E ormai abbiamo dato nomi stabili a fenomeni, come la psico-somatica, l’omeopatia, la medicina ayurvedica, che ci dimostrano ad esempio che esiste una stretta correlazione tra il nostro stato psichico e la salute del nostro corpo. 

Io ho avuto molte dimostrazioni di questo nella mia vita, osservando me e gli altri. Un solo esempio: mia madre, che ha goduto di una salute perfetta per tutta la vita – mai un giorno al letto, nemmeno per un’influenza – si ammalò in un periodo di profonda depressione psichica. Lamentava un forte dolore all’orecchio. 

I medici si arrovellarono a lungo per capire quale era il suo problema, finché non scoprirono che aveva contratto un rarissimo batterio che – ci dissero – si può contrarre soltanto nelle sale operatorie con ferri non sterilizzati. 

Ovvio che mia madre non avesse mai messo piede in una sala operatoria (se si escludono i parti, decine di anni prima). La scienza ancora non sa nulla di come funziona il rapporto tra psiche e corpo. La medicina usa la parola stress – come si definisce scientificamente ? – quando non sa trovare un motivo valido perché una persona si ammali. 

Ma cos’è lo stress ? Cos’è la depressione ? E perché quando siamo di buon umore le cose sembrano andare meglio,  gli altri si accorgono di noi, abbiamo ‘fortuna’, e quando siamo stanchi sfiduciati e depressi, tutto va male, e il destino sembra accanirsi ? Mistero. 

Quel che il pensiero filosofico – e ultimamente anche quello della fisica moderna – sospetta è che la nostra percezione del mondo esterno sia molto strettamente legata all’essenza del mondo stesso. 

Senza arrivare all’eccesso di George Berkeley, il quale arrivò ad escludere l'esistenza assoluta delle cose: secondo il teologo irlandese infatti tutto ciò che esiste è o idea o spirito, quindi le cose non sono altro che le idee. Ma siamo sicuri che si sbagliasse ? Che prove ne abbiamo ?

Eppure, nonostante questo io – come tutti noi – mi continuo a comportare, nella mia vita di tutti i giorni, come se la mia mente fosse qualcosa di separato dal mondo.

Il secondo presupposto errato, sul quale si basa la mia vita, è che tutto quanto accade nella vita, si basa su un principio di stretta CAUSALITA’

Tutta la mia vita di uomo occidentale è governata dalla convinzione che ogni azione (della mia vita) causa una reazione, e ogni stimolo una risposta. Siamo talmente pervasi da questa mentalità, che qualsiasi cosa accade nella nostra vita, l’unica domanda che ci interessa è : “perché è successa ? da cosa dipende ? cosa ho fatto io ? O cosa non ho fatto ? “ 

Ci piace molto ragionare così perché in questo modo abbiamo la sensazione – che ci sembra confortante – di essere sempre in grado di controllare la situazione, di staccarci dal mondo esterno e di poter influire su di esso. 

Senonché questa convinzione viene continuamente minata, nella nostra vita, da eventi e cose che non possiamo controllare e che semplicemente ‘accadono’.

Il nostro atteggiamento allora è quello di assorbire questi eventi e cercare di sistemarli – se ci riusciamo – in un ordine di senso. Ma questo è molto limitato. 

Nella mia vita – come, immagino nella vita di tutti, se soltanto ci riflettete un attimo – sono capitati eventi ‘casuali’ che noi chiamiamo ‘coincidenze’, che hanno profondamente segnato il nostro cammino. Avvenimenti che NON HANNO UNA CAUSA. Dovevo andare al mare. Ma era brutto tempo. Ho cambiato strada, sono entrata in un negozio e lì ho trovato casualmente l’uomo della mia vita. Mi sono messa a parlare ‘casualmente’ con lui e … Chi è che ha ‘causato’ questo evento ? Nessuno. Eppure è successo. 

Sono quelle che Carl Gustav Jung chiamò con il termine – successivamente divenuto molto popolare – di ‘sincronicità’: eventi a-causali, senza una causa specifica, che si accompagnano a profonde esperienze emotive, e – di solito – a cambiamenti di vita importanti. 

Perché accadono queste ‘sincronicità’ ? Cosa vogliono da me ? Cosa mi raccontano ? E perché quello che accade nella mia mente è così importante, rispetto al mondo ? Mistero. Decisamente, la mia vita è un mistero. Soltanto che, troppo spesso, me ne dimentico. E vivo, come un naufrago di inizio millennio, come se tutto fosse scontato e tristemente chiaro. 


 Fabrizio Falconi - riproduzione riservata (C)(Foto in testa tratta da 'Solaris' di Andrej Tarkovskij).

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