05/07/16

Il libro del giorno: "Che tu sia per me il coltello" di David Grossman.





Un uomo, Yari, che vive a Gerusalemme, intravede un giorno in una scuola una donna che si stringe nelle braccia: basta questo gesto per convincere l'uomo ad intraprendere con lei una fitta, disperata corrispondenza che ha come patto quello della distanza fisica.

Un tentativo destinato a sfociare in un incontro per tentare di aprire le proprie vite. 

Strano libro, avvolgente e respingente. Grossman mette in scena, senza curarsi dell'eccessivo realismo, personaggi esagerati, ossessivi, adotta escamotages furbeschi e perfino ricattatori nei confronti del lettore.   La lettura diventa così a volte faticosa, a volte magnetica; si è sempre in bilico tra l'ammirazione per il talento letterario e la diffidenza per l'operazione a tratti molto cerebrale. 

Un libro freddo, che pure attira in una specie di gorgo dove niente sembra quel che è, dove l'erotismo si fonde all'esibizionismo dei sentimenti e alla disperazione dell'anima.

In fondo molto di quello che sperimentiamo nel quotidiano. E pur nella sua imperfezione, è un libro che resta.  



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