03/01/17

("Come scende la sera qui", da Poesie (1996-2007) - Fabrizio Falconi) L'altrove della Poesia, una nota di Anna Vasta.

L'altrove della poesia - Anna Vasta

"Come scende la sera qui" da Poesie(1996-2007)-Fabrizio Falconi. 


Come scende la sera qui,
mi chiedi contando le mosche
bloccate dal temporale:
scende come una fune, come
acrobata dai piedi d'oro,
scende. 
Fabrizio Falconi

Così scendono i versi del poeta, con la leggerezza e il fiato sospeso di un acrobata. Come un acrobata si avvinghiano alla fune gli attimi strappati all'insignificanza, i giorni e le notti fagocitati da un “fuoco colossale”che trasforma “la carne in scintilla”, “perdite, mancanze”, corse, “ascese” “per “intricati rami” “all'albero del pane/e della conoscenza”. 

E “ore vuote e limpide,/ inconcludenti, magnifiche/sparse incomprensibili ore” di un tempo “quando bastavano/miti, non certezze”. 

Ora “veniamo a patti con il cielo” e la vita é “fiorir di fiori fuori stagione”,/addomesticamento”. 

E “Al sogno/ frecciato, sporco di anni,/ repentino , io sollevo/il calice notturno/solitario di marmo e terra.”. “E qualcosa di sbagliato deve esserci/nell'invenzione che non risolve, /nel dubbio che non scorda/e commemora i tempi dello sbaglio.” 

Non c'é “sbaglio” , né “colpa”, se anche degli sbagli e delle colpe “non é rimasto niente”. Se il ritorno é affidato a “quell'unico, perduto/reciso,/indelebile geranio da balcone”, che malgrado tutto “tenta nuovi colori,/ sulla stessa morta terra”, se “vivere é perdere/ogni giorno un poco di sè/, vale la pena comunque provarci. 

Se quel che perdiamo possiamo “ricrearlo nuovo/in un altrove sconosciuto." 

L'altrove della poesia.

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