21/03/17

"La caduta delle utopie è la caduta stessa del futuro", Claudio Magris sull'Europa, a Berlino.




"In Europa bisogna eliminare il principio dell'unanimità perché così non si va avanti. L'unanimita' non e' un principio delle democrazie ma delle dittature". 

Lo ha detto lo scrittore Claudio Magris intervenendo all'Ambasciata d'Italia a Berlino in occasione della manifestazione Dedika 2017, organizzata dall'Istituto di cultura italiano, in concomitanza con le celebrazioni del 60mo anniversario della firma dei Trattati di Roma

"Dell'Europa colpisce un po' il tentennare, il voler conciliare tutto e il suo contrario", ha proseguito Magris sottolineando il sogno di un'Europa federale. 

"Vorrei votare il mio presidente dell'Unione e vorrei che gli Stati nazionali fossero quello che i Laender tedeschi sono per la Germania", ha aggiunto, "la tutela degli interessi nazionali non deve diventare partigiana".

"La caduta delle utopie e' la caduta stessa del futuro", ha aggiunto Magris.  Le utopie del Novecento sono state il tentativo grandioso e tragicamente fallito della politica di controllare l'economia, "oggi uno dei disastri e' il discredito dell'utopia".

Per Magris si e' "perso il senso che il mondo cosi' come e' non basta e che non va solo amministrato". 

Prevale una mancanza di visione del futuro, ha proseguito, c'e' "una terribile caduta dell'idea stessa che possa pensarsi un futuro diverso"

Per lo scrittore triestino, il disincanto necessario, il sapere come vanno le cose, va associato alla "capacita' di incantarsi", di immaginare che "le cose possano essere diverse, almeno un po'"

"I realisti sono quelli che comprendono poco la realta'", ha concluso Magris.

Nel confronto con altri popoli e altre culture, "siamo in un momento in cui dobbiamo decidere cosa accettare e cosa respingere".  Per lo scrittore triestino "bisogna unire il massimo possibile di relativismo, cioe' di apertura alle culture degli altri, con il minimo necessario di universalismo": principi irrinunciabili, come "l'uguaglianza dei diritti delle persone". 

Per Magris l'apertura alle altre culture e' necessaria, "ma un mondo in cui tutto e' permesso e' un mondo orribile".

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