Visualizzazione post con etichetta animali. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta animali. Mostra tutti i post

02/03/22

Le domande a un cane che sta per morire. Il meraviglioso "questionario" immaginato da David Leavitt

 



E' una delle cose più belle e alte e toccanti che abbia letto a riguardo dei rapporti con l'animale più amato, il cane, il proprio cane. David Leavitt lo ha scritto, e in italiano lo ha tradotto Fabio Cremonesi. 

Sei settimane fa a Toby, il nostro adorato Bedlington terrier, è stata diagnosticata una massa tumorale nell'addome con metastasi ai polmoni. Dato che Toby ha nove anni e il cancro è in uno stadio così avanzato, abbiamo deciso di risparmiargli un'operazione e la chemioterapia e passare direttamente alle cure palliative

Ci è stato detto che sarebbe morto nel giro di poche settimane, forse di giorni. Mentre sto scrivendo, sta bene, molto meglio rispetto al momento della diagnosi. 

Come percepisci il tempo? 
Percepisci il tempo? 
Pensi di doverci proteggere? 
Pensi che siamo noi a dover proteggere te? 
Se la tua risposta è sì a entrambe le domande, questo ti provoca angoscia esistenziale? 
Quando andavamo allo stagno a vedere le anatre e tu abbaiavi, come le vedevi? Come amiche? Nemiche? Prede? (Di solito tu gli uccelli non li guardi nemmeno). E ora che le anatre sono partite e nello stagno non ce ne sono più, senti la loro mancanza? 

Perché abbai quando l'automobile di un estraneo si ferma nel vialetto di casa, ma quando è la mia macchina a fermarsi nel vialetto non abbai? 
È perché riconosci il rumore del motore della mia macchina? O perché la mia macchina ha un odore tutto suo? 
È per il ritmo dei miei passi quando mi avvicino alla porta? 
Cosa ti passa per la testa quando senti le parole «giro in macchina»? 
Cosa ti passa per la testa quando senti la parola «bocconcino»? 

Perché quando sei nel nostro letto, dormi rivolto nella direzione opposta rispetto a noi? 
Come hai fatto a scoprire come si apre la maniglia della porta del bagno? 
Perché bevi l'acqua dal water anziché dalla tua ciotola? 
Pensi che il water sia una fonte? 
Come fai a sapere quando manca un'ora al momento della pappa? 

Lo capisci dalla luce che cambia? Dal mio umore che cambia? Dalla posizione del sole e della luna che cambia? Com'è per te la sensazione di fame? 
Perché sradichi sempre i gigli? È qualcosa che ha a che fare con i gigli in sé? È qualcosa che ha a che fare con il cane che c'è dall'altra parte della recinzione accanto a cui sono piantati i gigli? È qualcos'altro? 

Capisci che la mia mente è dentro la testa? 
Mi consideri assurdamente lungo? Ti consideri più proporzionato di me? Come percepisci l'età? Sai quanto sei invecchiato rispetto alla prima volta che ci siamo visti? Sai quanto sono invecchiato io rispetto alla prima volta che ci siamo visti? 

Capisci che siamo destinati a invecchiare a velocità diverse? Ti confonde il fatto che, dopo essere stato più giovane di me per tutta la vita, adesso ti ritrovi a essere più vecchio di me? 
Ti sembro tragico? Comico? Volgare? Intelligente? Indolente? Noioso? Poco collaborativo? Affettuoso? Negligente? Patetico? Capisci cos' è la morte? 

Capisci che tra chi hai conosciuto, ci sono persone che rivedrai e altre che non vedrai più, in certi casi perché sono morte? Quando hai ucciso quello scoiattolo, hai capito di averlo ucciso? 
Quando hai strappato dal tuo scoiattolo-giocattolo il meccanismo che produceva il suono, hai capito di non averlo ucciso? 

Ricordi tua madre? 
Perché quando c'è un temporale vai sempre a nasconderti dietro la sedia sul lato destro della stanza e mai dietro a quella che c'è a sinistra? 

Cosa pensi quando vedi un altro cane? Dipende dal cane? Se sì, da quale aspetto del cane dipende se lo considererai un amico o un nemico? Ho ragione a supporre che non ti piacciano i cani neri? Questo fa di te un razzista? 

La prima volta che hai tirato fuori la soletta da una mia scarpa e l'hai lanciata all'altro capo della stanza, ti sei divertito a farlo? È perché quella prima volta ti sei divertito così tanto che da qual momento in poi l'hai fatto altre centinaia di volte? È corretto che io chiami «gioco» quel tuo tirare fuori le solette dalle mie scarpe? Posso dire agli altri: «Il mio cane si è inventato un gioco?». Perché tiri fuori le solette solo dalle mie scarpe sinistre? 

Secondo te perché sogno spesso di fare le valigie all'ultimo momento? Perché spesso in quei sogni tu sei una delle cose che devo mettere in valigia? Perché in quei sogni quando salgo sul taxi per l'aeroporto, all'improvviso mi ricordo di essermi dimenticato di prendere qualcosa? Perché in quei sogni sei così spesso tu la cosa che ho dimenticato di prendere? 

Perché nei miei sogni l'aeroporto è sempre Malpensa? Perché quando mi sveglio da quei sogni e ti vedo dormire accoccolato accanto a me, mi sento addolorato? Tu cosa sogni? Capisci cosa vuol dire «abbastanza»? Capisci cosa vuol dire «troppo»? 

Capisci di essere malato? La prospettiva della tua morte ti spaventa quanto spaventa me? Come farò a vivere senza di te?

17/02/22

Cani e scrittori famosi: L'incredibile amore di Virginia Woolf per Pinka

 

Virginia Woolf con la sua amata Pinka 

Molti celebri scrittori del passato sono stati proprietari di cani e dai loro animali domestici hanno tratto ispirazioni per il loro lavoro letterario. 

Non solo: spesso, con questi meravigliosi animali, si è intessuto un rapporto profondo intimo, che ha accompagnato queste personalità letterarie per parti importanti delle loro vite e delle loro opere. 

Un esempio è la grande Virginia Woolf che come è noto adorava i cocker spaniel e, in particolare, il suo amato cane Pinka che era sempre al suo fianco ed è spesso immortalato nelle bellissima foto d'epoca. 

La Woolf scrisse anche uno dei più celebri romanzi che hanno per protagonista un cane: Flush: A Biography, un resoconto semi-immaginario del cocker spaniel della poetessa Elizabeth Barrett Browning, che è stato chiamato "Flush" per qualche ragione inconoscibile.

Il romanzo, Between the Acts, è stato invece l'ultimo romanzo di Virginia Woolf ed è stato pubblicato poco dopo la sua morte nel 1941.

La storia ha elementi di un'opera shakespeariana con tocchi di parodia e un finale vittoriano, tutto in un solo giorno. 

Alcuni critici ritengono che Woolf sapesse Between the Acts sarebbe stato il suo canto del cigno come scrittrice in quanto si tratta di una sorta di elegia. 

Non sorprese le persone che la conoscevano, che uno dei personaggi del romanzo fosse un cane, “Sohrab”, un levriero afgano che la Woolf usò per rappresentare aspetti di uno dei personaggi umani del libro. 

Virginia era stata proprietaria di cani di diverse razze, nella sua vita, ma per quanto ne sappiamo, non ha mai posseduto un levriero afgano. 

Aveva avuto un terrier e un cane da pastore, e quando sposò Leonard Woolf all'inizio della prima guerra mondiale, la coppia si offrì di custodire il Clumber Spaniel di un amico chiamato "Tinker" quando il suo proprietario partì per prestare servizio in guerra. 

Purtroppo, Tinker fuggì dal loro giardino, si perse, e non fu mai ritrovato nonostante i tanti sforzi compiuti da Virginia e Leonard. 

Il più famoso dei cani di Virginia Woolf restò però "Pinka", il Cocker Spaniel di razza donato alla coppia dal poeta inglese, romanziere e designer di giardini, Vita Sackville-West, il cui Cocker Spaniel, "Pippin", aveva avuto una cucciolata. 

Pinka restò al fianco di Virginia fino al giorno del suo suicidio all'età di 59 anni, il 28 marzo del 1941 nelle acque del fiume Ouse. 

Fabrizio Falconi - 2022 


19/12/21

E' vero che i cani non possono ammalarsi di Covid? Quel che ne sa la scienza

 


Sento ripetere spesso in giro, dall'inizio della pandemia, che "i cani non possono contrarre il Covid-19". Il riferimento è chiaramente ai cani che vivono in compagnia, nelle case degli uomini, ormai in misura massiccia. 

Secondo gli ultimi dati, i cani in Italia sono 11 milioni e 600 mila, ma il numero si riferisce a quelli registrati alle anagrafi regionali. Secondo le rilevazioni delle Asl locali, i cani nel nostro paese sono invece molti di più: oltre 27 milioni. Cioè circa 1 cane ogni 2 abitanti. 

Ciò fa capire quanto sia rilevante - e assai poco dibattuta sui mezzi di comunicazione - la questione.

La realtà è che - contrariamente a quanto si crede - anche i nostri amici animali possono prendere il Covid. 

"I cani possono contrarre l’infezione da Covid-19. Per la loro sicurezza facciamo attenzione ai comportamenti in casa e fuori, adottando semplici regole di igiene, soprattutto in presenza di casi di positività". E’ la raccomandazione dell’Istituto Superiore di Sanità che rilancia le regole per una corretta gestione di animali domestici in presenza del virus. 

Innanzi tutto l’Iss ricorda che gli animali non contagiano l’uomo: "Allo stato attuale - specifica l’Istituto Superiore di Sanità - non esistono evidenze che gli animali da compagnia svolgano un ruolo epidemiologico nella diffusione all’uomo di Sars-CoV-2. Semmai è vero il contrario. I nostri animali possono contrarre l’infezione attraverso il contatto con persone infette e sviluppare occasionalmente la malattia. Pertanto, occorre adottare misure precauzionali in casa anche per gli animali"

Ecco alcuni consigli dell’Istituto Superiore di Sanità per un accudimento sicuro: lavarsi sempre le mani prima e dopo il contatto con gli animali e dopo aver pulito la cuccia; pulire loro le zampe dopo la passeggiata e prima di rientrare in casa. 

Se si sospetta di avere l’infezione da Covid-19 limitare il contatto col proprio animale e affidarne le cure a un altro membro della famiglia o a un esterno; se non è possibile, usare sempre mascherina e guanti; assicurarsi che il proprio animale stia bene e, in caso contrario, curarlo solo con farmaci prescritti dal veterinario.

Fonte ISS - La Nazione 


20/04/21

Maurizio Quilici: "Gli Animali ci salveranno. Non togliete la gioia agli animali".


Ci siamo detti cosi' tante volte che dopo la pandemia saremmo stati migliori che oramai non ci crede piu' nessuno, eppure se c'e' una cosa che forse da tutto questo ha tratto beneficio e' il nostro rapporto con gli animali e la natura, in quello che forse era il primo momento della storia degli esseri umani in cui sembrava arrivato finalmente al nodo un conflitto che ci trasciniamo da millenni.

Insomma se in principio furono gli antichi Romani e le loro crudelta', morte e sangue di 'fere' come intrattenimento ad oggi con tutto l'amore che ci hanno dato nel chiuso delle nostre case e nella meraviglia di vederli riconquistare le strade delle citta' con la fierezza che li contraddistingue, forse potremmo cominciare a capire che bisogna lasciarli vivere in pace

Pensando agli animali, confesso, mi viene spesso in mente la storia della schiavitu', quando esseri umani ne sottomettevano altri appropriandosi della loro vita in nome di una presunta superiorita'. 

Questa e' la meravigliosa storia che racconta Maurizio Quilici, con la sua consueta capacita' di coniugare sapienza a divulgazione, in "Non togliete la gioia agli animali". 

La prima delle "colpe" che hanno condannato gli animali ad un vita di persecuzioni e sfruttamento, di morti violente ed esistenza di stenti, e' il fatto di essere privi della prima caratteristica umana, la parola. "

"Cio' che distingue l'uomo dagli animali - scrive Quilici - e' la parola non il linguaggio. E certamente l'assenza di un linguaggio fondato sulla parola non significa essenza di sentimenti ed emozioni". 

Che gli animali comunichino e non soltanto fra di loro si e' iniziato a capire solo verso la meta' del secolo scorso con certezza, e nel frattempo l'essersi distinti in modo eroico in guerra, nell'assistenza, l'essersi sacrificati con la vivisezione praticata senza pieta' da vivi per il bene della scienza, non li ha aiutati a salvarsi dalla crudelta' umana.

Leonardo, ci rammenta l'autore, che per altro era vegetariano, fu tra i pochi a comprendere la sensibilta' degli esseri viventi diversi dall'uomo e a dipingerli spesso nei suoi quadri

Del resto nemmeno San Francesco era esente dal condannare a volte quegli animali che pure rispettava come esseri viventi dopo secoli in cui la morale cattolica li aveva accomunati spesso ad esseri diabolici che per questo avevano meritato processo e condanna consumata nei modi piu' atroci come il rogo. 

Questa e' la storia insomma di un'umanita' insensibile, egoista ed incivile, che ha messo se stessa al primo posto su un pianeta popolato da un numero infinito di specie viventi piegate ai suoi momentanei bisogni, che fossero nutritivi, evolutivi o semplicemente ludici. 

Questo potrebbe essere il momento di una svolta che prima di tutto deve essere filosofica e culturale perche' da Aristotele a Cartesio a Rousseau ed oltre poche sono state le eccezioni che hanno visto gli animali conquistare il posto che gli compete nella storia del pensiero umano.

E il libro appunto non potrebbe non concludersi con l'oggi, con quella pandemia di Covid-19 che proprio dagli animali selvatici catturati nel loro habitat naturale violato e venduti vivi nei mercati sembra aver avuto origine. 

Non bastano le statue nelle piazze per celebrare l'eroismo che gli animali dimostrano da millenni serve, spiega Quilici, quel rispetto "senza estremismi" che ci aiutera' a consegnare un pianeta ancora vivo ai nostri nipoti, anche se fosse meno "umano" nel senso che fino ad oggi abbiamo dato a questa parola.




15/03/21

Libro del Giorno: "E l'uomo incontrò il cane" di Konrad Lorenz

 


Un libro che tutti coloro che possiedono un cane dovrebbero, prima o poi, leggere. E che farebbe comunque bene anche a quelli che un cane non lo possiedono o non l'hanno mai posseduto.

A Konrad Lorenz è stato conferito il Premio Nobel 1973 per la medicina in riconoscimento della sua opera fondatrice di una scienza che rivela sempre più la sua enorme portata: l’etologia

Ma Lorenz non è soltanto un grande scienziato: pochi libri hanno affascinato così tanti lettori in questi ultimi anni come le storie di animali da lui magistralmente raccontate nell’Anello di Re Salomone. 

E anche in E l’uomo incontrò il cane, il lettore troverà una sorta di proseguimento di quelle storie, tutto dedicato all’animale che più di ogni altro crediamo di conoscere e sul quale però tante cose abbiamo da scoprire – il cane. 

Lorenz ci guida qui innanzitutto verso le origini dell’«incontro» fra l’uomo e il cane, quando il rapporto era piuttosto con i due, assai differenti, antenati dei cani attuali: lo sciacallo e il lupo

Queste origini lasciano le loro tracce in tutte le complesse forme di intesa, obbedienza, odio, fedeltà, nevrosi che si sono stabilite nel corso della storia fra cane e padrone

Spesso ricorrendo a dei casi a lui stesso avvenuti, Lorenz riesce in queste pagine a illuminare rapidamente tutto l’arco della «caninità» con la grazia di un vero narratore, con la precisione e la sottigliezza di uno scienziato che ha aperto nuove vie proprio nello studio di questi temi, con la fertile intelligenza di un pensatore che, attraverso le sue ricerche sugli animali, è riuscito a porre i problemi umani in una nuova luce.

Konrad Lorenz 

E l’uomo incontrò il cane 

Traduzione di Amina Pandolfi 

Piccola Biblioteca Adelphi, 

1973, 45ª ediz., pp. 123, 

€ 11,00



08/03/21

8 marzo: WWF, Tante le donne che nel mondo si battono per la Natura


Jane Goodall con uno scimpanzé


La natura è madre, donna. E sono tantissime le donne nel mondo che hanno scelto di impegnarsi per la sua tutela, afferma il Wwf Italia ricordando varie figure, dall'etologa Jane Goodall che ha dedicato la sua vita alla ricerca sugli scimpanze' e alla protezione degli animali; alla giovane Greta Thunberg, che da sola ogni venerdi' scioperava per il clima e che a 16 anni ha iniziato a parlare della crisi climatica davanti ai politici di tutto il mondo, mettendoli con coraggio davanti alle loro responsabilita' per garantire un futuro alle giovani generazioni. 

Dalla biologa Rachel Louise Carson che negli anni 40 inizio' a studiare i pesticidi e lancio' il movimento ambientalista negli Stati Uniti con il suo "Primavera silenziosa", fino all'attrice premio Oscar Jane Fonda, che a oltre 80 anni ancora oggi protesta per chiedere azione contro i gas serra e non perde occasione per evidenziare la stretta correlazione fra crisi climatica e salute umana

Sono tante le eroine che alzano la voce per proteggere la natura e ognuna di loro rappresenta anche le migliaia di donne e ragazze che ogni giorno, attraverso le loro professionalita', si occupano di ambiente. 

In Italia, spiega il Wwf, sono tante le donne del panda impegnate sul campo, ecco solo alcune delle loro storie: Giulia Prato e Claudia Scianna, del Programma Mare Wwf, sono in contatto ogni giorno con uno dei settori maschili per eccellenza, quello della pesca e dei pescatori. Con il dialogo e la competenza, magari superando le diffidenze iniziali, lavorano per coinvolgere i pescatori nella tutela del mare, e farne degli alleati. 

A difesa delle tartarughe marine in Sicilia c'e' Oleana Prato, volontaria del Wwf, che la scorsa estate ha censito e in molti casi gestito, fino alla schiusa, ben 72 nidi lungo le coste siciliane, pari al 29% di tutte le nidificazioni italiane, assicurando oltre 3.100 piccoli nati alla biodiversita' marina

 Impegnata nella ricerca sui cetacei a bordo delle Vele del Panda con Wwf Travel, la giovane etologa Laura Pintore: nella stagione 2020 in 23 giornate di monitoraggio ha censito 32 cetacei ma anche individui di Caretta caretta, mobula, verdesca e pesce spada

In Abruzzo l'Oasi delle Gole del Sagittario dopo Filomena Ricci, oggi Delegato Regionale del Wwf, il testimone della direzione e' passato da un paio d'anni a Sefora Inzaghi. 

24/07/20

Svelato il mistero del "Mostro Marino" disegnato da Leonardo da Vinci: era un fossile di cetaceo


fossile di Balaena Montalionis, conservato al Museo di Calci

Non un mostro marino, ma un fossile di cetaceo: svelato il mistero della misteriosa creatura disegnata da Leonardo da Vinci sul Codice Arundel, una raccolta di scritti e disegni conservata a Londra alla British Library. 

E' quanto rivela uno studio di ricercatori dell'Universita' di Pisa e dell'Universita' di San Diego (USA). 

Lo studio, pubblicato nella rivista internazionale Historical Biology, e' firmato da Alberto Collareta, Marco Collareta e Giovanni Bianucci dell'Universita' di Pisa e da Annalisa Berta dell'Universita' di San Diego. "Uno dei fogli che costituiscono il Codex Arundel - spiega Alberto Collareta, paleontologo del Dipartimento di scienze della terra - contiene la descrizione delle spoglie di un poderoso mostro marino, che e' stata a lungo interpretata come divagazione fantastica o metaforica del giovane Leonardo, se non come vera e propria rielaborazione poetica di presunte letture classiche del Genio". 

 "Esistono tuttavia molte indicazioni - continua Collareta - che suggeriscono che il giovane Leonardo abbia davvero osservato una balena fossile. Un censimento dei rinvenimenti di cetacei fossili toscani dimostra come, nel corso degli ultimi due secoli, almeno otto localita' toscane nelle vicinanze di Vinci (Firenze) abbiano restituito resti fossili significativi di grandi balene". La prima a ipotizzare che il mostro marino fosse una balena fossile era stata la biologa marina statunitense Kay Etheridge nel 2014. Il nuovo studio italo-americano conferma ora la sua teoria. 

28/05/20

Domani, 29 maggio riapre al pubblico il BioParco di Roma



IL 29 MAGGIO 2020 IL BIOPARCO DI ROMA RIAPRE AL PUBBLICO
Acquisti dei biglietti solo on line. Nuove regole per la fruizione del parco.
 
Venerdì 29 maggio il Bioparco di Roma riapre al pubblico con nuove modalità di accesso provvisorie volte a garantire il rispetto delle regole del distanziamento sociale e della sicurezza. L’ingresso sarà contingentato e a numero chiuso. 
Il parco sarà aperto dalle ore 9.30 alle 17.00, con ultimo ingresso alle ore 16.00. 
In questa prima, delicata, fase non sarà possibile accedere alle aree al chiuso, incluso il Rettilario, per motivi di sicurezza.
In occasione della riapertura la tariffa dei biglietti è stata ridotta a 10 Euro per adulti e bambini e 3 Euro per i bambini al di sotto di un metro di altezza e gli accompagnatori delle persone disabili. Tale tariffa speciale è valida fino al 14 giugno.
I biglietti devono essere acquistati esclusivamente on line, su www.bioparco.it; si tratta di biglietti a data fissa giornalieri. L’acquisto si può agevolmente effettuare con uno smart phone sul momento davanti al cancello di ingresso.
In questa fase non è possibile effettuare nuovi abbonamenti o biglietti open; sono inoltre temporaneamente sospesi sconti, convenzioni e coupon promozionali.
Gli abbonati e chi ha acquistato biglietti open in corso di validità potranno accedere al Bioparco esclusivamente attraverso prenotazione obbligatoria chiamando il numero 348.9013384 tutti i giorni dalle 9.30 alle 17.30. È necessaria la prenotazione telefonica anche per tutti i titolari di abbonamenti e biglietti open che hanno diritto alla proroga a seguito della chiusura del Bioparco compresa nel periodo 11 marzo -28 maggio 2020. 
Per accedere al parco è obbligatorio per tutti – ad esclusione dei bambini da zero a sei anni – essere muniti di mascherina; all’interno del parco il pubblico troverà tutte le indicazioni utili per la visita, in primis rispettare la distanza di sicurezza, evitare ogni forma di assembramento e non toccare balaustre e vetrate.
 
Maggiori informazioni su bioparco.it – 06.3608211.
Link per acquisti: https://ecommerce.bioparco.it/it/shop/biglietti.
 
Seguici su: https://www.facebook.com/bioparcoroma/ - @bioparcoroma    
 

04/09/19

La Gatta "paranormale" di Kubrick. L'intervista di Michel Ciment a Stanley Kubrick.




Michel Ciment: 
"A proposito di Shining, Lei ha fatto delle ricerche sui fenomeni paranormali?"

Stanley Kubrick: 
"In realtà non era necessario fare alcuna ricerca.  La vicenda non ne aveva bisogno ed essendomi sempre interessato a questo argomento ne ero informato quanto bastava.

Spero che i fenomeni paranormali ed i fenomeni psichici ad essi correlati vengano ampiamente riconosciuti dalla scienza.

Già parecchi studiosi sono talmente colpiti dall'evidenza dei fenomeni da dedicare le loro ricerche all'argomento.

Se una volta o l'altra emergeranno prove definitive, non sarà un fatto emozionante, quanto, ad esempio, la scoperta di un'intelligenza aliena nell'universo, però si tratterà certamente di un elemento che allargherà i confini della nostra mente. 

Oltre alla vasta gamma di esperienze psichiche inspiegabili che probabilmente tutti possiamo raccontare, credo di poter scorgere negli animali un comportamento molto vicino a qualcosa di extrasensoriale. 

Ho una gatta di nome Polly con un pelo lungo spesso arruffato che io devo spazzolare e sforbiciare.

Lei lo detesta e più volte mentre stavo accarezzandola e solo pensavo che i nodi erano così fitti che andavano spazzolati, lei, improvvisamente, prima ancora che facessi la benché minima mossa di andare a prendere la spazzola o le forbici, andava a nascondersi sotto il letto. 

Ovviamente ho anche pensato che lei riesca a capire quando mi preparo ad usare la spazzola da come la tocco, ma non credo che sia proprio così.

Ha quasi sempre dei nodi nel pelo ed io la accarezzo innumerevoli volte ogni giorno, ma è solo quando ho deciso davvero di spazzolarla che lei scappa via e si nasconde.

Da quando me ne sono reso conto sto particolarmente attento a non toccare quei nodi in qualche maniera diversa, che pensi o meno che abbiano bisogno di essere spazzolati. 

Ma il più delle volte sembra che conosca la differenza." 

Tratto da Michel Ciment, Kubrick, Traduzione Lorenzo Codelli, Milano Libri, 1981, pag. 189

18/05/19

Roma sotto attacco delle "Specie Aliene", a causa dei cambiamenti climatici: Pappagalli, roditori oversize, punteruolo rosso, testuggini azzannatrici.


Vivere, convivere, lottare, soccombere alle specie aliene invasive: queste le tematiche al centro della riunione di esperti dal titolo 'Alieni a Roma' organizzata oggi dalla Fondazione Bioparco in collaborazione con Life ASAP(Alien Species Awareness Program) coordinato dall'ISPRA (l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) per parlare di questa cittadinanza parallela che ormai abita stabilmente le città e delle azioni per sensibilizzare l'opinione pubblica sul fenomeno. 

Pappagalli, testuggini palustri americane, nutrie, punteruoli rossi e tanti altri sono in preoccupante aumento a Roma e stanno causando seri problemi alla biodiversita' cittadina, fino all'estinzione delle specie autoctone e all'alterazione degli habitat che occupano. 

Attualmente in Italia sono presenti piu' di 3.000 specie aliene, introdotte spesso volontariamente, di cui oltre il 15% invasive. 

A livello europeo, negli ultimi 30 anni, il numero di specie alloctone e' cresciuto del 76% e in Italia del 96%. Per contenere tale fenomeno ogni anno l'Unione Europea sostiene dei costi che superano i 12 miliardi di euro. 

Nella Capitale piu' di mille coppie di parrocchetto dal collare di origine asiatica, e altrettante di parrocchetto monaco, di origine sudamericana, si contendono i quartieri Parioli il primo, San Giovanni e Appio il secondo

Il punteruolo rosso dell'Estremo Oriente ha cancellato buona parte delle palme dagli orti botanici e dalle piazze; resistono coraggiosamente quelle di piazza di Spagna. 

"Le sponde del Tevere sono il rifugio di famiglie di nutrie, roditori oversize dall'aspetto simile ai ratti, spiega il Presidente della Fondazione Bioparco di Roma, Francesco Petretti. Le zanzare tigre, e' solo questione di giorni, con le copiose piogge di maggio ci faranno 'vedere le stelle'. I parrocchetti - continua Petretti - cacciano dal nido picchi e storni, cince e torcicolli, le nutrie devastano la flora acquatica dei laghetti nei parchi e del Tevere. Per alcune specie e' difficile dare numeri, ma e' verosimile sostenere che le testuggini d'acqua americane, le stesse che si vendevano nei luna park a 100 lire, superino le decine di migliaia di esemplari. Fra loro si nasconde anche qualche temibile testuggine azzannatrice americana, un vero mostro dalle mandibole a becco. 

E l'elenco delle specie aliene invasive, che un tempo venivano definite esotiche, e' ancora lungo, e gli effetti negativi che questi animali hanno sull'ecosistema urbano, con tutte le componenti indigene, sono senza precedenti

Le famiglie in visita al Bioparco - conclude Petretti - saranno coinvolte per segnalare la presenza degli alieni nei giardini e per le strade dei quartieri romani". 


28/09/16

Al via da oggi "Torino Spiritualità" 2016, dedicata al rapporto tra uomini e animali.



AL VIA OGGI LA DODICESIMA EDIZIONE DI TORINO SPIRITUALITÀ:il rapporto tra uomini e animali nel dialogo tra Shaun Ellis e Richard Francis,la sera viaggio nelle parole del Premio Nobel José Saramago con Angela Finocchiaro che rilegge Cecità
Taglio del nastro oggi per la 12. edizione di Torino Spiritualità, che fino a domenica 2 ottobre animerà Torino – con appuntamenti anche a Novara e ad Alba – con un calendario fitto di incontri, dialoghi, lezioni, spettacoli, meditazioni ed esperienze. Oltre 120 eventi e 130 voci da tutto il mondo per riflettere sul rapporto tra uomini e animali.
 L’inaugurazione, in programma mercoledì alle 18 nella Chiesa di San Filippo Neri, è affidata all’incontro Uomini tra cani e lupi con Shaun EllisThe Wolfman, il ricercatore che ha trascorso 18 mesi assieme a un branco di animali selvatici, condividendo con loro tane e prede, e Richard C. Francis, studioso dei meccanismi che abbiamo messo in atto, fin dalla notte dei tempi, per ammansire perfino noi stessi. Un dialogo per mettere a fuoco il filo rosso dell’edizione, D’ISTINTI ANIMALI, che si muove tra etica ed etologia lungo il confine che distingue umanità e naturalità. Una riflessione a due voci sulla capacità del tutto umana di renderci simili ai lupi, inseguendo la nostra parte più ferina, o docili come cani, addomesticando ciò che di selvaggio ci pulsa dentro. A moderare l’incontro Armando Buonaiuto, curatore del festival.
La giornata inaugurale prosegue alle ore 21 al teatro Carignano con CecitàLe pagine del Premio Nobel José Saramago sono protagoniste del reading tratto dal romanzo letto e interpretato dalla voce dell’attrice Angela Finocchiaro, con le sonorizzazioni di G.U.P. Alcaro, la voce registrata di Valter Malosti, ideazione e regia di Roberta Lena. Qui, alla deriva bestiale dell’umanità, si contrappone la figura del “cane delle lacrime”, sola creatura capace di consolazione in un mondo cieco e indifferente.
Un inizio così intenso, che indaga sull’essere umano a partire dallo sguardo animale, è la porta per una ricca varietà di argomenti e percorsi tematici. Così, insieme al ciclo di lezioni Guardate gli uccelli del cielo che, prendendo spunto dall’Antico Testamento e dal Vangelo di Matteo, accompagnano il pubblico a scoprire come gli animali possono aiutare l’uomo a sondare il mistero della sua identità e origine – da giovedì 29 settembre a domenica 2 ottobre con Remo Bodei, Ezo Bianchi, Vito MancusoMichela Murgia e Marinella Perroni – è possibile assistere a reading e spettacoli. A partire da Animali straordinari e infraoridinari (giovedì 29 alle 18.30 al Circolo dei lettori), realizzato con il contributo di Giubileo per la Cultura. Le parole di Ermanno Cavazzoni e Paolo Nori e i disegni di Leo Ortolani danno voce e corpo a un bestiario di vite in bilico tra lo straordinario, l’infraordinario e il difettoso, per imparare la sorpresa che gli animali portano con sé. Minima Animalia (giovedì 29 alle 21 al teatro Carignanocon Elio (voce) e Roberto Prosseda (pianoforte) per esplorare gli insospettabili legami tra musica e animali, spaziando con umorismo e ricercatezza tra i porcari baritonali dell’opera comica Il re nudo e le bizzarre miniature sonore che il compositore Luca Lombardi ha dedicato a zanzare, pidocchi e moscerini. Scorpione. Fuoco(venerdì 30 alle 21 al teatro Carignano) vede Neri Marcorè dare voce all’artropode nato dalla penna dello scrittore Ernesto Franco, alla sua natura guerriera, alla sua lucida, ultima confessione.
 Gli oltre 120 appuntamenti proseguono durante i cinque giorni del festival, seguendo quattro percorsi di indagine: il ruolo che gli animali hanno all’interno di differenti tradizioni spirituali; il confine – labile – tra noi e loro; il confronto tra istinto ferino e libertà selvaggia e, infine, gli animali che hanno popolato l’immaginario dell’uomo divenendo oggetti di espressioni artistiche.
 Solo per citare alcuni protagonisti e argomenti, si va dall’etologia e dal rapporto uomo-natura (Frans De Waal, Roberto Marchesini, Guido Barbujani), al linguaggio quale peculiarità umana (Andrea Moro); dagli istinti selvaggi che spesso tentiamo di addomesticare (Edoardo AlbinatiLuigi Zoja, Michel Maffesoli), all’immaginario bestiale di cui popoliamo storie e sogni (Philip Hoare, Vittorio SgarbiLeo Ortolani, Vittoria Baruffaldi); dalla vertigine che lo sguardo animale, ben più antico del nostro, ci provoca (Jo-Anne McArthr, Felice Cimatti); agli animali nelle tradizioni spirituali: quella ebraica (Roberto Della RoccaVictoria Acik), quella buddhista (Mario Thanavaro), quella cristiana (Paolo Trianni, Enzo BianchiGrado Giovanni Merlo).
 Torino Spiritualità è un progetto del Circolo dei lettori di Torino, con il sostegno di Regione PiemonteCittà di TorinoCompagnia di San PaoloFondazione CRTTeatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale eSistema Teatro Torino; il contributo di Giubileo per la Cultura ed Exki; partner tecnici Caffè VergnanoFerrafilm, Ibs.itPriolo Lab DesignSem – Scuola Estetica ModernaSparea,Hotel Victoria; media partner La Stampa.
Torino Spiritualità sostiene Fondazione Paideia.

17/02/15

Dio non è felice.


Dio non è felice. Lo sento. 

E’ per questo che non risponde, e non esaudisce mai le mie preghiere. Lui ci ha riempito di bene e di male, e lo ha fatto perché così noi abbiamo anche bisogno di temerlo. Altrimenti, non servirebbe a nulla rivolgersi a Lui, e nemmeno sperare, servirebbe. Che senso avrebbe, sennò, un Dio che non risponde ? 

Oppure, non risponde semplicemente perché non esiste. Ma questa è un’idea ovvia, e perfino troppo strana, e per questo preferisco pensare che non risponda non per questo, ma perché non è felice. In questa sua infelicità c’entriamo anche noi, per forza. 

E’ lo stesso motivo per cui, quando torno a casa, Nero non mi viene incontro, scodinzolando, come faceva nel tempo beato che fu. Non è felice. I cani, poi, hanno un modo risentito di mostrarti che non sono felici. 
Si ricordano di quando non avevi occhi e attenzione che per loro, e io li vedo - durante la passeggiata al giardino - quei padroni ciondolanti e indecisi sotto la chioma di qualche licustro aspettare che loro finiscano di odorare il prato: vedo i cani tornare indietro di malavoglia, ingobbiti e depressi. 

Come se i padroni fossero invisibili li sopravanzano, conoscendo già a memoria la strada, si voltano alla fine come per dire: “allora ? Ci vuole così tanto?”. 

Anche Nero mi rimprovera. Non a caso: è un cane sveglio, lo è sempre stato. E’ sveglio, ma non è più un cane felice. E l’istinto canino gli deve dire, a gran voce, che io c’entro qualcosa con questa sua infelicità. Non arriverà mai ad accusarmi esplicitamente, a pretendere, a ringhiare come fanno i cani quando non sono soddisfatti, o a vendicarsi, perché un cane è un cane, e Nero è – da questo punto di vista – il migliore dei cani. 

Ma il suo modo di farmi capire che non è felice, mi colpisce, non mi aiuta. Non afferra più il bordo del guinzaglio per concedersi un quarto d’ora di matte risate canine, come faceva fino a poco tempo fa. Non mi concede nemmeno qualcuna delle sue goffe imboscate con cui mi spaventava sbucando fuori dalle porte nei lunghi pomeriggi invernali.


Fabrizio Falconi - (C) riproduzione riservata - 2015.

28/02/14

La scoperta dell'orrore (Una esperienza taoista).




Il mio battesimo con la morte avvenne quando avevo meno di dieci anni.

Mio padre, mentre eravamo in vacanza nel paese dov’era nato, mi portò un giorno al mattatoio locale.
Non so quale fosse lo scopo che l’animava.

Forse era semplicemente curioso, o forse aveva in mente di impartirmi una lezione, di farmi prendere confidenza con quello che non riusciva a spiegarmi a parole. L’effetto fu brutalizzante. E ne ho portato le tracce fino ad oggi.

Nel vecchio mattatoio l’odore del sangue arrivava da molto lontano. Insieme alle urla – umane – dei maiali terrorizzati che pre-sentivano la fine orribile che li attendeva. Assistemmo alla esecuzione di un bue. Ed ebbi modo di verificare l’incredibile resistenza della vita biologica.

All’animale fu sparato un colpo in fronte, con una pistola. Il povero bue rimase come impietrito, sulle quattro zampe, mentre il sangue zampillava copioso. Ci mise un paio di minuti buoni a cedere sulle ginocchia prima e a caracollare in terra.

Sdraiato nel lago di sangue, però, la morte era ben lungi dal sopravvenire. L’uomo-aguzzino, addetto al macello, com’era prassi, accelerò la fine infilando un lungo ferro nella ferita della fronte. Per spegnere ogni attività cerebrale.Ma l’agonia durò lo stesso parecchi minuti .

Non posso dimenticare le emozioni provate dal mio corpo, allora. L’orrore si univa alla impossibilità di spostare lo sguardo. La meraviglia si mischiava alla nausea vischiosa del mare di sangue. Il dolore dell’anima era lo stesso di quello dell’anima-le. Eppure qualcosa mi consentiva di assistere, come fossi impassibile. Come fossi un automa.

La scoperta del dolore, la conferma dell’orrore, l’inevitabilità della morte si collegarono in modo misterioso alla vita, al ritorno alla vita, quando sollevato feci ritorno a piedi verso casa, la mano in quella di mio padre.
A ripensarci oggi, fu davvero una esperienza taoistica. Mai come in quel giorno la morte e la vita mi apparvero unificate.

L’ingiustizia e l’orrore del mondo misteriosamente unite al sole che quel pomeriggio non voleva morire e bene-diceva ogni cosa sotto i miei occhi. L’incomprensibilità della vita era un grumo che non voleva spiegar-si e non voleva tanto meno ri-velarsi.
Dopo qualche settimana riuscii perfino nuovamente a mangiare carne.

Oggi discuto con un amico convinto vegano. Hai ragione, dico. Hai tutte le ragioni. Ogni ragione è in te. Ma perché mangi insalata ? “L’insalata,” mi dice, “è un vegetale. Hai idea della differenza che c’è tra un animale, un corpo biologico e una vita vegetale?”
No, ho risposto.
Non ne ho idea. Perché non sono mai stato un mandorlo o un albero di banano. O forse sì, lo sono stato. O lo sono ancora. E mi porto addosso, nella mia vita, la dissipazione di una fioritura caduta, la disidratazione e la fine di un albero seccato da una stagione maledetta.

Fabrizio Falconi