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26/07/11

La tragedia di Oslo - qualche considerazione.



Non riesco a immaginare quale sarà il mio stato d’animo durante l’operazione. Probabilmente scatterà durante un ciclo di steroidi e, per di più, sotto l’effetto di efedrina. In questo modo cresceranno di almeno il 50-60% (forse il 100%) aggressività, prestazioni fisiche e concentrazione mentale. L’iPod al massimo volume mi aiuterà a sopprimere la paura, se necessario... Ho un corpo più o meno perfetto. Sono felice, il mio morale è al massimo per come le cose procedono. Ho iniziato un nuovo ciclo di steroidi per accrescere la massa muscolare: spero di superare gli attuali 90 kg e arrivare a 100, o almeno a 95. La mia psiche è estremamente forte, più forte di chiunque io abbia mai conosciuto.

Sono le parole che Anders Behring Breivik, lo stragista di Oslo e dell'isola di Utoya aveva scritto nei suoi deliranti diari.

Emerge chiaramente che la necessità per Breivik, per potersi abbandonare all'orrore e in definitiva al male, era quello di turarsi gli occhi - steroidi ed efedrina che bloccano le percezioni reali rendendoti simile ad una bestia - e turarsi le orecchie - bombardandosi con una musica (non importa quale) sparata al massimo volume.

Gli occhi deformati dalle droghe chimiche consentono - hanno consentito - di non vedere l'essere umano che aveva di fronte.

Le orecchie murate dal suono consentono di non ascoltare le invocazioni umane di pietà, i lamenti dei feriti, le agonie dei moribondi.

E' questo, dunque che oggi come sempre, permette al male di esistere: la cancellazione della percezione umana, che pure ad ogni uomo è data dalla nascita.

La dis-umanizzazione che permette il male parte da questo, sempre.

Lo aveva capito e descritto in modo esemplare S.Kubrick in quel profetico film 'A Clockwork Orange' dove l'ultraviolenza gratuita - e puramente 'estetica' -  passavano per le stesse strade (droghe per gli occhi, musica per le orecchie).

Non a caso in quel film, anche il violento, terribile processo di rieducazione di Alex - la famosa 'cura Ludovico' - passava ancora per le stesse strade.  All'a-morale iperviolento Alex venivano - con violenza - per forza tenuti aperti gli occhi (per guardare in faccia l'orrore), venivano per forza aperte le orecchie.

Col risultato però, di trasformarlo, all'opposto in un docile disadattato.

Oggi, siamo a quel punto.  L'unico vero antidoto alla violenza e al male resta solo e soltanto uno: quello di mantenere sempre - sempre - gli occhi e le orecchie aperte.  Di non chiudere mai gli occhi, di non tapparsi mai le orecchie. Mai.

Fabrizio Falconi