Visualizzazione post con etichetta aste. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta aste. Mostra tutti i post

04/10/19

Bansky attacca ferocemente il Parlamento Britannico, popolato da scimmie. Asta Record da Sotheby's



Nove milioni di sterline, l'equivalente di 11,4 milioni di euro, per il "Devolved Parliament" dell'artista britannico Banksy: alla fine di una serrata gara tra una decina di collezionisti, 13 minuti di continui rilanci, la grande tela che raffigura i banchi della Camera dei Comuni occupati da scimpanze' e' stata venduta per una cifra record da Sotheby's

Lo riportano i media britannici, evidenziando che il prezzo di partenza era gia' esorbitante: 8,5 milioni di sterline.

"Peccato che non sia piu' di mia proprieta'", ha scritto Bansky su Instagram, replicando al critico d'arte Robert Hughes che metteva in questione il valore effettivo delle opere d'arte. 

Pochi giorni dopo le burrascose sedute alla Camera dei Comuni sulla Brexit, lo street artist Banksy aveva messo all'asta il "Parlamento involuto", la tela che raffigura scimpanze seduti sugli scranni verdi della House of Commons, al posto dei deputati britannici. 

Il lavoro presentato alla stampa è stato messo all'asta ieri 3 ottobre in un contesto molto speciale, a un mese dalla data prevista per la Brexit, il 31 ottobre, e in un Paese ancora molto diviso. Questa settimana, il Parlamento britannico e' stato teatro di scambi particolarmente accesi tra il Primo Ministro Boris Johnson e i parlamentari dell'opposizione, senza precedenti in 22 anni, secondo lo speaker dei Comuni. 



"Non ci poteva essere un momento migliore per vendere questo dipinto", ha dichiarato all'Afp Alex Branczik, capo del dipartimento di arte contemporanea di Sotheby in Europa, asserendo che da settimane si assiste in Parlamento a scene da "telenovele quotidiane".

Il dipinto di Banksy sottolinea, rappresenta "la regressione della piu' antica democrazia parlamentare al mondo ad un atteggiamento tribale e animale".

Il dipinto e' stato originariamente esposto nel 2009 al Bristol City Museum, citta' di origine Banksy.

Ma quest'anno l'artista, la cui vera identita' rimane un mistero, "ha nuovamente esposto l'opera in coincidenza con la data della Brexit, a 10 anni dalla sua prima mostra", ha spiegato Branczik. In questa occasione, il dipinto, precedentemente chiamato Tempo delle interrogazioni, e' stato re-intitolato.

Non e' la prima volta che il famoso artista di strada si inserisce nel dibattito sulla Brexit. A Dover, ha realizzato un affresco di un uomo che infierisce su una stella europea con uno scalpello, opera che puo' essere vista dalle migliaia di camionisti e visitatori che entrano nel Regno Unito ogni anno.

Fonte Askanews e Ansa 


20/06/19

Venduta all'asta per 162.500 euro la pistola con cui si suicidò Vincent Van Gogh



La pistola che Vincent van Gogh potrebbe aver usato per togliersi la vita e' stata venduta all'asta per 162.500 euro, quasi tre volte piu' del previsto.

Il revolver arrugginito è stato acquistato da un collezionista privato via telefono, scrive il sito della Bbc.

L'arma era stata trovata da un contadino nel 1965 vicino al villaggio in cui l'artista trascorse i suoi ultimi giorni.

Aveva all'incirca l'età giusta ed era dello stesso calibro del proiettile utilizzato da Van Gogh. Tuttavia, permangono dubbi sulla sua autenticità. 

Il 27 luglio 1890 l'artista olandese raggiunse un campo vicino a Auvers-sur-Oise, un villaggio a pochi chilometri a Nord di Parigi, e si sparo' al petto.


La pistola era di potenza limitata e ci vollero giorni perche' Van Gogh morisse per le ferite riportate. 

Secondo gli esperti la pistola era rimasta nel campo tra 50 e 80 anni.

Ma rimane il dubbio se il revolver, che era stato precedentemente conservato al Museo Van Gogh di Amsterdam, sia l'arma che il pittore effettivamente utilizzo' per uccidersi.

Il Van Gogh Institute, che si occupa della casa dove il pittore visse i suoi ultimi giorni, ha criticato l'asta.

"Niente suggerisce che i resti (della pistola) siano collegati alla morte di Van Gogh", ha scritto in una nota, deplorando la "commercializzazione di una tragedia che merita piu' rispetto". 

Fonte Askanews

16/11/17

Il Misterioso "Salvator Mundi" attribuito a Leonardo da Vinci batte ogni record di sempre: venduto all'asta per 450 milioni di dollari !



I 'vecchi maestri' si prendono una rivincita: a New York Leonardo batte Andy Warhol. 

Alle aste di Christie's, il 'Salvator Mundi' attribuito al maestro Da Vinci e' stato battuto per la cifra record di 450,3 milioni di dollari (compresi i diritti di asta), un record per qualsiasi opera d'arte

Ben oltre le 'Donne di Algeri' di Picasso battute da Christie's per 179,4 milioni nel 2015, ben oltre i 300 milioni pagati per 'Interchange' di Willem De Kooning, passato di mano nel settembre 2015 in una transazione privata. 

"E' un momento storico", ha detto il battitore, mentre uno dei potenziali acquirenti per telefono ponderava se alzare la puntata oltre i 300 milioni. Il prezzo pagato per il "Salvator Mundi" e' ancora piu' considerevole alla luce dello stato del mercato dell'arte in cui per i prezzi degli 'Old Masters' sono in retromarcia e per la fame dei collezionisti per l'arte contemporanea. La scommessa di accoppiare il Salvador Mundi con opere del nuovo segmento di mercato ha pagato. 

Leonardo ha polverizzato le '60 Ultime Cene' di Warhol, acquistate per 56 milioni di dollari senza i diritti d'asta. La campagna di marketing per promuovere il da Vinci ha incluso l'accesso al quadro in attesa che il martello del battitore scandisse l'atteso 'sold', venduto. Compresa New York, il Salvator Mundi e' stato 'visitato' da oltre 30 mila persone tra Hong Kong, Londra e San Francisco, un record per una mostra pre-asta

 A New York si sono fatte vedere anche alcune celebrita': l'attore Leonardo DiCaprio, che dovrebbe interpretare il ruolo dell'artista in un prossimo film Paramount, e poi la cantante e poetessa Patti Smith, Jennifer Lopez e la star del baseball Alex Rodriguez. 

Secondo Christie's - ma l'attribuzione al genio vinciano non è unanime ed è ancora controversa - il Salvator Mundi sarebbe l'ultimo quadro di Leonardo ancora in mani private: a metterlo in vendita e' stato il fondo di famiglia del miliardario russo Dmitri Ryobovlev, che lo compro' nel 2013 per 127,5 milioni di dollari.


fonte: Alessandra Baldini per Ansa

14/06/17

"Il primo di tutti i selfie" - Va all'Asta da Sotheby's a Londra il primo autoritratto di Andy Warhol.


Un autoritratto di Andy Warhol, una sorta di proto selfie ante-litteram dipinto nel 1963 andra' all'asta presso Sotheby`s a Londra e dovrebbe realizzare sette milioni di sterline.

Il quadro venne realizzato a partire da una fotografia dell'artista scattata in un negozietto di New York e l'autoritratto e' considerato il primo modello dell'icona di se' stesso che l'artista ha reso con il tempo distintiva.

Facendo riferimento all'attuale mania dei selfie, e all'utilizzo di questi sui social media, uno specialista di arte contemporanea della casa d'aste, James Sevier, dice: "il primo auto-ritratto dell'artista, creato usando una serie di scatti realizzati in una botteguccia fotografica di New York mai come adesso e' rilevante per la cultura contemporanea". 

Il quadro - Self-Portrait, (1963-64) - andra' all'asta il 28 giugno.

fonte ASKANEWS


28/02/17

All'asta in Francia disegni foto e scritti di Jules Verne, tra i quali anche la Mappa de "L'Isola Misteriosa".




Disegnata a mano da Giulio Verne, con tanto di note in inchiostro rosso e nero, la mappa dell'"Isola misteriosa", sinonimo di avventura per generazioni di lettori, sarà messa all'asta domani da Drouot, a Parigi. 

"Lincoln Island", ultimo porto del Nautilus e santuario del capitano Nemo, fa parte di queste contrade immaginarie che non hanno mai smesso di far sognare. Realizzato nel 1874 per quello che in molti considerano il più bel romanzo di Verne, il disegno dell'"Isola misteriosa" costituisce il pezzo forte di questa asta dedicata all'universo del grande romanziere francese. 

La mappa (che assomiglia a una testa di elefante) con i nomi scritti in inglese è stimata fra i 100.000 e i 150.000 euro. In tutto 166 pezzi appartenuti a Eric Weissenberg (scomparso nel 2012), uno dei più grandi collezionisti di oggetti dell'autore di "Venti mila leghe sotto i mari", sono in vendita. Fotografie, lettere personali, copie originali dei romanzi di Giulio, gouaches, incisioni, manifesti Hetzel saranno messi all'incanto da Drouot. 

Fra i numerosi lotti figura anche una fotografia di Giulio Verne del 1856 circa - aveva allora 28 anni - considerata l'unica originale conosciuta, appartenuta allo scrittore. 

Questa foto dove lo scrittore posa "in atteggiamento romantico", è stimata fra i 5.000 e i 6.000 euro. All'asta anche la prima edizione illustrata di "Il giro del mondo in 80 giorni", primo grande romanzo di Giulio Verne destinato ai giovani. 

Il volume conteneva una fotografia di Estelle Hénin, amante supposta dello scrittore, risalente al 1873, firmata Nadar. La stima è fra gli 8.000 e i 10.000 euro. 

fonte Askanews - Afp

02/12/16

Finisce all'asta la pistola con cui Verlaine sparò a Rimbaud, venduta per mezzo milione di Euro!


La pistola più famosa nella storia della letteratura francese, il revolver con cui Paul Verlaine cercò di uccidere l'amante e collega poeta Arthur Rimbaud, è stata venduta per 434.500 euro a un'asta a Parigi.

Il prezzo per questa 7 millimetri a sei colpi è stato sette volte superiore alle stime, ha annunciato la casa d'aste Christie's. 

Verlaine acquistò l'arma a Bruxelles la mattina del 10 luglio 1873, determinato a mettere fine alla sua relazione, che andava avanti da due anni, con il ragazzo 19enne.

Il 29enne poeta abbandonò la moglie e il figlio per Rimbaud, che sarebbe in seguito diventato il simbolo della gioventù ribelle, idolatrata dai cantanti degli anni Sessanta come Jim Morrison. 

Ma dopo un periodo trascorso a Londra, caratterizzato da oppio e abuso di alcol, che avrebbe ispirato "Una stagione all'inferno" di Rimbaud, Verlaine decise di tornare dalla moglie

Fuggì nella capitale belga per stare lontano da Rimbaud, che però lo seguì

In una stanza d'albergo nel pomeriggio, dopo litigi, grida e alcol a fiumi - secondo la versione di Rimbaud - Verlaine tirò fuori la pistola

"Ecco come ti insegnerò come andartene!", urlò prima di sparare a Rimbaud. Un proiettile lo colpì al polso, l'altro centrò il muro prima di rimbalzare verso il camino. Rimbaud però rimase fedele all'amante. Bendato in un ospedale pregò di nuovo l'autore di "Poemi saturnini" di non lasciarlo. 

Verlaine - che sarebbe stato tormentato da problemi di droga e alcolismo per tutta la vita - tirò fuori ancora una volta la pistola e lo minacciò in strada. 

Fu arrestato da un poliziotto che passava per strada e condannato a due anni di lavori forzati in carcere dove - ancora una volta per il disappunto di Rimbaud - si sarebbe convertito al cattolicesimo. 

 In carcere scrisse 32 poemi che sarebbero in seguito stati pubblicati nelle sue più famose raccolte, "Saggezza", "Allora e ora" e "Invecttive". 

La pistola fu confiscata e finì nelle mani di un privato, secondo Christie's.


Verlaine e Rimbaud

15/12/14

Tribù Hopi si batte contro un asta di maschere sacre a Parigi.





Per la quarta volta in meno di due anni delle antiche maschere sacre della tribu' nordamericana degli Hopi vengono messe all'asta a Parigi, e per la quarta volta la nazione Hopi, insieme a quella dei Navajo, cerca di fermarla, questa volta con l'appoggio di varie ong e perfino dell'ambasciata degli Stati Uniti nella capitale francese. 

L'asta e' prevista per oggi all'hotel Drouot, e' organizzata dalla casa Eve Enche'res, e offre 270 maschere amerinde, precolombiane e Inuit da tutto il continente americano, comprese 25 maschere rituali degli Hopi e otto dei Navajo: una vendita gia' giudicata perfettamente legale dal Conseil des ventesvolontaires (Cvv) francese, come era gia' avvenuto per le altre tre.

E c'e' da scommettere che fara' gola ai collezionisti: il "pezzo forte" dell'asta e' una elaborata maschera-elmo cerimoniale costruita dagli Hopi all'inizio del Novecento il cui valore stimato e' di 40-60.000 dollari. 

Altre maschere meno elaborate risalenti agli anni '30 potrebbero valere 6-8.000 euro, "piu' o meno come un Mondrian", chiosa la casa d'aste. 

 Il Cvv e' stato interpellato martedi' dall'associazione americana Holocaust Art Restitution Project (Harp), che si occupa principalmente della restituzione delle opere d'arte sottratte agli ebrei dai nazisti, e non solo. 

Fallita quella strada, si sono fatti avanti i rappresentanti della piccola nazione Hopi, che vive ancora nel territorio ancestrale sparso in un pugno di antichi villaggi (Pueblos) nell'Arizona, che, caduto nel vuoto l'ennesimo appello al rispetto per la sacralita' degli oggetti messi all'incanto, ha tentato di aggrapparsi ad altri cavilli legali. Sostenuti dall'associazione Survival International, che si occupa dei popoli e delle culture native, gli Hopi hanno tentato di ottenere i nomi di venditori ed acquirenti: nuovo diniego. A questo punto, oggi e' intervenuta l'ambasciata Usa, che ha chiesto "il ritiro temporaneo della vendita di oggetti che potrebbero costituire beni culturali Hopi e Navajo di carattere sacro, con il fine di lasciare ai rappresentanti di quelle nazioni il tempo di verificare le loro natura e provenienza e di imbastire possibili ricorsi per la loro restituzione". 

27/04/12

Saint-Exupery: scoperto abbozzo inedito del "Piccolo Principe". All'asta il 16 maggio.



Un abbozzo sconosciuto di "IlPiccolo Principe", il capolavoro dello scrittore-aviatore francese Antoine de Saint-Exupéry (1900 -1944), sara' venduto dalla casa d'asteArtcurial a Parigi il 16 maggio.

Il manoscritto, custodito gelosamente da un collezionista privato che intende restare anonimo, e' stimato tra i 40.000 e i 50.000 euro, sei volte il prezzo di una singola pagina autografa del romanziere.

Si tratta di due pagine autografe inedite, che furono stese da Saint-Exupéry nel 1941, due anni prima della pubblicazione dell'edizione originale del racconto, e probabilmente sono anteriori anche al dattiloscritto conservato alla Biblioteca Nazionale di Francia.

Le pagine manoscritte, vergate con una grafia minuta e difficile da leggere, fanno riferimento ad una bozza dei capitoli XVII e XIX, in cui il Piccolo Principe, dopo avere percorso sei pianeti, arriva sulla Terra, il settimo pianeta.

"I passaggi di questi capitoli sono perfettamente riconoscibili anche se sono formulati diversamente da come li conosciamo nella versione a stampa e anche l'ordine e' stato invertito, ma soprattutto presentano alcune significative varianti", ha spiegato Olivier Devers, esperto di Artcurial, che con Benoit Puttemans ha fatto la scoperta.

Ma non questo non e' l'unico cimelio legato a Saint-Exupery che va all'asta a Parigi.

L'11 maggio la casa Christie's mettera' in vendita sei lettere dello scrittore indirizzate a Lucie-Marie Decour, dove racconta il suo debutto da pilota e la sua vita in Argentina. Vendute separatamente, sono stimate tra 10.000 e 22.000 euro.



23/03/12

Neruda: all'asta "Los versos del Capitan", scritto a Capri, che ispirò "Il Postino" (uno dei libri più rari al mondo).


Va all'asta il libro del poeta cileno Pablo Neruda, "Los versos del Capitan", che ispiro' "IlPostino", il romanzo di Antonio Skarmeta pubblicato nel 1986 e divenuto celebre per la trasposizione cinematografica realizzata da Massimo Troisi nel 1994. 

E' un libro di mitica rarita' di cui non si registrano copie vendute in asta nei decenni scorsi. Sara' messo in vendita dalla casa Bloomsbury a Roma (Palazzo Odelscalchi) martedi' 27 marzo con una stima che oscilla tra 15.000 e 20.000 euro. 

Neruda lo scrisse a Capri nel 1951, esule e ospite nella villa che era stata di Curzio Malaparte, e lo pubblico' l'anno successivo a Napoli, presso Arte Tipografica (8 luglio 1952), finanziato dai compagni italiani comunisti e socialisti. 

La tiratura fu di sole 44 copie, 3 per lo stesso Neruda e le altre 41 per i suoi famosi sottoscrittori, tra cui Renato Guttuso, Salvatore Quasimodo, Giulio Einaudi, Elsa Morante, ma anche Giorgio Napolitano, allora giovane dirigente comunista napoletano. Notevole la rarita' di questo volume originale di Neruda sul mercato antiquario: nessuna copia e' stata battuta prima all'asta da quando e' uscito alle stampe e solo di recente, nel marzo 2011, un libraio antiquario pugliese offriva la copia n.19 (quella per Salvatore Quasimodo) a 40.000 euro, per poi venderla presumibilmente a 30.000 euro. 

La copia proposta da Bloomsbury e' in brossura editoriale verdina con testa di Gorgone al centro, al frontespizio una figura mitologica che ritorna a pagina 13 in posa diversa, e a pagina 177 una veduta di Capri con barche in primo piano. 

La copia riporta l'elenco dei sottoscrittori, con il colophon con l'indicazione della tiratura di soli 44 esemplari destinati ai sottoscrittori (in questo caso il n.35), delicati restauri al dorso e alla cuffia superiore della copertina, con un piccolo strappetto al primo foglio di guardia. 

Nel 1951 Neruda fu ospite in esilio a Capri nella villa dello storico italiano Edwin Cerio (la medesima di Malaparte), dove compose gli struggenti versi d'amore per Matilde Urrutia, la sua musa ispiratrice dopo la separazione con Delia del Carril. "I versi del Capitano" e' un libro che occupa un posto particolare nella vasta produzione di Neruda. 

Fu pubblicato inizialmente anonimo, precauzione presa dal poeta per non offendere la prima moglie, Delia del Carril, a cui si sentiva ancora sentimentalmente legato. Questi versi costituiscono infatti un unico canto d'amore per la donna che da poco era entrata nella sua vita e che non si sarebbe mai distolta dal suo fianco, nei momenti buoni e in quelli cattivi: Matilde Urrutia. 

Alla prima edizione di soli 44 esemplari per amici e sottoscrittori, segui' un'edizione argentina ad ampia diffusione e l'autore dei versi fu facilmente smascherato, non senza qualche dispiacere da parte di chi vedeva in questi versi "intimi" un abbandono dell'impegno e della lotta. Timore fuori luogo, perche' in Neruda amore e lotta non sono mai in constrasto: l'amore e' anche lotta per un futuro migliore

Neruda lascera' l'Italia prima ancora di veder stampato il volume, che gli verra' inviato solo l'anno successivo in Cile. La vicenda di questo breve soggiorno, durato pochi mesi, ha ispirato il romanzo "Il Postino" di Skarmeta