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28/12/17

Capodanno a Roma: Ecco il programma della Rome New Year's Parade!



Anche quest'anno, per l'undicesima volta, la Rome New Year's Day Parade animerà il pomeriggio del primo dell'anno il Tridente storico della Capitale

A partire dalle 15,30, con partenza da Piazza del Popolo, alcune delle piu' suggestive marching bands provenienti da high school statunitensi e formazioni folkoristiche italiane, sfileranno insieme a majorette, acrobati, animatori e street dancers lungo un percorso che passera' per Via del Corso, Via dei Condotti, Piazza di Spagna, Via del Babuino, Via di Ripetta, Piazza Augusto Imperatore, Via del Corso e ritornera', per il gran finale, in Piazza del Popolo

Insieme alla Rome Parade di Capodanno in programma nel cuore del Tridente romano il pomeriggio del primo gennaio 2018, la compagnia londinese Destination Events - leader di mercato nella realizzazione di spettacoli di strada all'aperto - offrira' alla Citta' di Roma alcuni concerti all'interno delle Chiese della Capitale, tenuti da formazioni orchestrali e corali statunitensi appartenenti ai licei americani

Si tratta della doppia performance delle voci di Needham B. Broughton High School Festival Chorus Dirette da Ms. Christine Conley e del gruppo J.P. Taravella High School Chamber Winds Diretta da Mr. Michael Friedman, in programma il 29 dicembre alle ore 20 presso la Basilica di S. Giovanni Battista dei Fiorentini, e dell'esibizione dello stesso Needham B. Broughton Chorus al termine della messa del primo dell'anno in programma alla Basilica di Santa Maria in Montesanto a Piazza del Popolo (messa ore 12, inizio esibizione ore 13 circa) oltre ad una breve performance della stessa formazione durante la Messa alla Basilica di San Pietro in Vaticano il 2 gennaio alle ore 17

I concerti, il cui repertorio sara' una selezione di brani classici appartenenti alla musica festiva, tradizionale e corale, si integreranno alle performance musicali che la stessa societa' britannica ha pianificato a Frascati il 30 dicembre e il 3 gennaio: in tale contesto le stesse formazioni menzionate, oltre alla Tri-City Band Corps daranno vita a spettacoli musicali tra Piazza San Pietro, Piazza del Mercato e la Basilica di San Pietro Apostolo. 

Tutti i concerti sono gratuiti: un grande regalo che gli organizzatori, che da anni producono eventi outdoor anche in altre citta' europee (la piu' famosa delle quali e' la celebre London's New Year's Day Parade), vogliono offrire alla citta' di Roma alla quale sono particolarmente legati.

31/12/16

Capodanno 2022 - gli auguri del Blog di Fabrizio Falconi.




vorrei salutare il nuovo anno con questo brano dai diari del grande poeta inglese William Wordsworth (1770-1850) che racconta l'incanto che tutti noi possiamo o potremmo provare, se soltanto facessimo attenzione.  E' il mio augurio per il 2021 che arriva. 


Ho notato fin dall'infanzia che se, in qualsiasi circostanza, l'attenzione è fortemente concentrata su un atto di osservazione o di attesa assidue e lo stato di attenzione si allenta all'improvviso, in quel preciso momento ogni oggetto bello, ogni oggetto visibile significativo (o collezione di oggetti) che incroci il nostro sguardo va dritto al cuore con una forza sconosciuta in altre circostanze.

Pochi istanti fa, il mio orecchio era incollato a terra per cercare di cogliere un rumore di ruote che avrebbero potuto scendere al lago di Wythburn dalla strada di Keswick.  

Nel momento esatto in cui ho alzato la testa dal suolo, abbandonando definitivamente ogni speranza per questa notte, nel preciso istante in cui gli organi dell'attenzione hanno allentato tutti, in un sol colpo, la tensione, la fulgida stella appesa in aria sopra quegli imponenti contorni di tenebra ha incontrato all'improvviso il mio sguardo e colmato la mia facoltà percettiva di un commovente senso dell'infinito che non mi avrebbe toccato in altre circostanze. 


testo riportato Thomas De Quincey, Recollections of the Lake Poets, Coleridge, Wordsworth, and Southey, Black, Edinburghm 1862, "William Wordsworth" (1839) (Penguin Books, Harmondsworth, 1978, p.160). 

31/12/14

31 dicembre - La festa immobile.


Un fotogramma da 'Mister Hula Hoop' (The Hudsucker Proxy), di Joel e Ethan Coen, 1994



La vera festa, per l'addio ad un anno è quella interiore. 


Alberi, fiumi, cose, stelle, non hanno l'impressione di sentire il passaggio del tempo, il bisogno di una soglia, che gli esseri umani invece hanno necessità di segnare sempre, dall'istante stesso che sono nati.

Di soglia in soglia, l'essere umano muta. 

Ma non tanto esteriormente.

Ciò che veramente cambia è lo scenario interiore.  Si può essere grati di quel che si è imparato e anche di quel che si è sofferto se è servito. Si può festeggiare una rinascita, si può brindare allo spirito, ci si può predisporre ad una festa interiore (apparentemente immobile), che è l'unica davvero senza fine. Se si è capaci di conservare un cuore aperto. Capace di dire sì alla vita (senza pìù accusare, nemmeno gli accusatori, nemmeno se stessi). 

Così scriveva Friedrich Nietzsche ne La gaia scienza (1882):

Per l'anno nuovo. [...] Oggi ognuno si permette di esprimere il suo augurio e il suo più caro pensiero: ebbene, voglio dire anch'io che cosa oggi mi sono augurato da me stesso e quale pensiero quest'anno, per la prima volta, m'è venuto in cuore - quale pensiero deve essere per me fondamento, garanzia, dolcezza di tutta la vita futura! Voglio imparare sempre di più a vedere il necessario nelle cose come fosse quel che v'è di bello in loro: cosi sarò uno di quelli che rendono belle le cose. Amor fati: sia questo d'ora innanzi il mio amore! Non voglio muover guerra contro il brutto. Non voglio accusare, non voglio neppure accusare gli accusatori. Guardare altrove sia la mia unica negazione! E, insomma: quando che sia, voglio soltanto essere, d'ora in poi, uno che dice sì!

Auguri per un felice anno nuovo da questo blog.

Fabrizio Falconi

30/12/12

Le tre risposte meravigliose - Tolstoj.




Tolstoj scrisse un racconto bellissimo, che forse pochi conoscono e che è il mio modo per augurarvi un buon anno nuovo, il 2013.

In questo racconto c'è un imperatore che un giorno pensò che se avesse avuto la risposta a tre domande, avrebbe avuto la chiave per risolvere qualsiasi problema:

Qual'è il momento migliore per intraprendere qualcosa ?
Quali sono le persone più importanti con cui collaborare ?
Qual è la cosa che più conta sopra tutte ?

L'imperatore emanò un bando per tutto il regno annunciando una lauta ricompensa per chi avesse saputo rispondere alle tre domande.

Ma le risposte che i centinaia di avventori gli diedero, non lo convinsero in nessun modo.

Per la prima domanda risposero nei modi più vari. La cosa migliore era secondo alcuni la costituzione di un Consiglio di esperti, per altri era rivolgersi a maghi e indovini.

Per la seconda domanda, gli consigliarono di riporre la sua fiducia negli amministratori, un altro gli consigliò di affidarsi al clero o ai monaci.

Per la terza domanda, qualcuno disse che l'attività più importante era la scienza, altri dissero l'arte militare, o la religione.

Insoddisfatto, l'imperatore decise di rivolgersi a un eremita, un sant'uomo che si riteneva molto saggio,  che la mattina dopo decise di andare a trovare, scalando la montagna sulla quale si era ritirato a vivere.

Ma giunto al cospetto dell'eremita, questi non rispose a nessuna delle sue domande. Era intento a vangare il suo orto.  "Devi essere stanco, " disse l'imperatore, "lascia che ti aiuti".  L'eremita lo ringraziò , gli diede la vanga e si sedette per terra a riposare.

L'imperatore vangò per due ore, poi mise giù l'attrezzo, e disse all'eremita: "Sono venuto per rivolgerti tre domande. Ma se non sai darmi la risposta, ti prego di dirmelo, così me ne torno a casa mia."  

Ma l'eremita alzò la testa e disse: " Non senti qualcuno che corre verso di noi ?" L'imperatore si voltò di scatto e vide un uomo insanguinato che correva verso di loro, e che si accasciò a terra, a pochi metri.

28/12/12

Affidarsi - The Blind Girl, John Everett Millais.





Amo da sempre questo quadro. 

Lo ha dipinto John Everett Millais nel 1854, e si intitola The blind girl, La ragazza cieca.    

E' un'opera misteriosa, che interroga l'osservatore. 

Al centro, una ragazza cieca. I suoi occhi sono dolcemente chiusi. Su di lei è adagiata una giovane fanciulla (una sorella ?) 

Sono seduti entrambe in un campo di grano, d'estate. Intorno a loro la natura è meravigliosa. E sullo sfondo si staglia nel cielo un doppio arcobaleno.

La ragazza cieca non può vedere. Ha deposto l'organetto, e si è disposta - come pensiamo anche dal dettaglio della mano che sfiora l'erba - ad ascoltare quel che non può vedere, e che forse la fanciulla racconta, vede per lei.

In questo quadro c'è molto della nostra vita. E molto, sul senso del visibile e dell'invisibile.   

La ragazza cieca è costretta (per vedere) ad affidarsi a qualcuno.

Come diciamo spesso: affidarsi ciecamente.

Stringersi nel suo abbraccio, fidarsi, fidandosi anche di ciò che non vede. 

E' una cosa difficile, sempre più difficile. Prendiamolo come un augurio per un nuovo anno che viene. 

Fabrizio Falconi

30/12/09

Capodanno 2010 - Che mondo verrà ?

Che mondo ci lasciamo alle spalle ? Che mondo ci aspetta ? Sono domande rituali alla fine di un anno solare, e ogni volta ce le riproponiamo. Non rimpiangeremo molto, io credo, questi Anni Zero. Alcuni grandi problemi del mondo si sono aggravati. Altri, come la disuguaglianza delle ricchezze e delle povertà, restano immutati. Eppure a me sembra più evidente che nessun cambiamento collettivo sarà possibile - per Occidente, Oriente, e per il mondo intero - se non sarà preceduto e accompagnato da un cambiamento individuale interiore. Ed è con questa convinzione che vi porgo i migliori auguri di pienezza per l'anno che viene - il primo degli anni '10 - riproponendovi queste illuminanti parole scritte da Teilhard de Chardin nel 1947 in risposta ad un questionario dell'Unesco sui diritti dell'Uomo.

Per innumerevoli motivi convergenti, l'elemento umano si trova definitivamente impegnato in un processo irresistibile, tendente allo stabilimento di un sistema organico-psichico su tutta la terra. Volente o nolente, l'umanità si collettivizza, si totalizza sotto l'influsso di forze psichiche, fisiche e spirituali di ordine planetario. Ne consegue, nel cuore stesso di ogni essere umano, il conflitto attuale tra l'elemento, sempre più cosciente del proprio valore individuale, e i legami sociali sempre più esigenti.

A pensarci bene, tale conflitto è solo apparente, biologicamente noi lo vediamo ora, l'elemento umano non è autosufficiente. In altri termini, non è isolandosi, ma associandosi in modo conveniente con tutti gli altri che l'individuo può sperare di giungere alla pienezza della sua persona.

Collettivizzazione e individualizzazione non rappresentano pertanto due movimenti contraddittori. Tutta la difficoltà sta soltanto nel regolare il fenomeno affinché la totalizzazione umana si attui non sotto una pressione esterna, meccanizzante, ma per effetto interno di armonizzazione e di simpatia.