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04/06/15

"Non capisco come una mano pura possa toccare un giornale." - Charles Baudelaire (Il mio cuore messo a nudo).



Il mio cuore messo a nudo di Charles Baudelaire è un livre de chevet al quale torno spesso, nelle ore più assetate.  Vi si trovano perle come queste:

Ogni giornale, dalla prima all'ultima riga, non è altro che un tessuto di orrori. Guerre, delitti, furti, impudicizie, torture, delitti dei principi, delitti delle nazioni, delitti dell'individuo, un'ebbrezza d'universale atrocità. 
E con questo disgustoso aperitivo l'umo civile accompagna il pasto di ogni mattino. Tutto, in questo mondo, trasuda delitto: il giornale, i muri, e il volto dell'uomo.
Non capisco come una mano pura possa toccare un giornale senza uno spasimo di disgusto.

(XLI,74). 

Non potendo sopprimere l'amore, la Chiesa ha voluto almeno disinfettarlo, e ha decretato il matrimonio. 

(XVIII)

Non può esservi progresso (vero, cioè morale) se non nell'individuo e mediante l'individuo.

(IX)

Sentimento di solitudine, fin dall'infanzia. Nonostante la famiglia - e fra i compagni di scuola, soprattutto, - sentimento di eternamente solitario. Eppure, gusto molto vivo della vita e del piacere. 

(VII)

Non disprezzate la sensibilità di nessuno. La sensibilità di ognuno è il suo genio.

(Razzi, XII)

In certi stati quasi soprannaturali dell'anima, la profondità della vita si rivela tutta intera nello spettacolo, per quanto comune sia, che si ha sotto gli occhi. Esso ne diventa il simbolo.

(Razzi, XI,17)

Le arie che incantano e che fanno la bellezza sono:
L'aria smaliziata,                                   L'aria di dominio,
L'aria annoiata,                                      L'aria di volontà
L'aria svaporata,                                    L'aria cattiva
L'aria impudente                                   L'aria malata
L'aria fredda                                          L'aria da gatta, infantilismo, noncuranza e malizia mescolati     L'aria di guardare di dentro                   insieme

(Razzi, XI)

Che cos'è l'amore? 
Il bisogno di uscire da se stessi.

(XXV)