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11/05/20

100 film da salvare alla fine del mondo: 65. "2001: Odissea nello Spazio" ("2001: A space Odyssey") di Stanley Kubrick, 1968


Questo blog dedica, ad appuntamenti fissi - ogni lunedì - un catalogo personale dei miei 100 film da salvare "alla fine del mondo". Non saranno ovviamente vere e proprie recensioni, ma un piccolo campionario degli affetti per queste opere che hanno segnato epoche e vite di molti, se non di tutti. 

100 film da salvare alla fine del mondo: 65. "2001: Odissea nello Spazio" ("2001: A Space Odyssey") di Stanley Kubrick, 1968


A pochi registi, in questa lista iniziata ormai diversi mesi fa, toccherà l'onore di avere più di un film nell'elenco dei 100 che abbiamo scelto. 

Uno di questi è senza dubbio Stanley Kubrick, di cui abbiamo inserito già l'altro capolavoro, Barry Lyndon, nell'elenco, al numero ordinale 2 (ma ricordiamo che l'elenco non segue un ordine di merito).

Per Kubrick però la cosa è quasi scontata, visto che si tratta di uno dei registi più importanti della storia del cinema, e che ciascuno dei film che ci ha lasciato, è un'opera capitale. 

Scelgo comunque come secondo titolo, 2001 Odissea nello Spazio, il suo masterpiece del 1968 (!), che ormai viene pressoché unanimemente considerato uno dei film più importanti nella storia del cinema e figura sempre nei primissimi posti - o al primo posto - delle liste compilate dagli specialisti del settore e/o dai semplici spettatori.

Un film che incredibilmente non è ancora invecchiato - nonostante sia stato realizzato nel 1968, ovvero più di 50 anni e sia un film decisamente giocato sui termini della tecnologia e della ricerca scientifica, spaziale.  Anche se, come sanno tutti quelli che l'hanno visto almeno una volta, i contenuti tecnologici o scientifici (o fanta-scientifici) sono al servizio di quelli filosofici (o mistici) che riguardano l'essenza stessa dell'essere umano e la sua misteriosa presenza di essere senziente, nel cosmo. 

Basti pensare che uscito per l'ennesima volta nelle sale italiane, in occasione del cinquantenario, 2001 Odissea nello spazio ha fatto registrare al botteghino un risultato clamoroso, con il primo incasso,  davanti a film di freschissima produzione come "Solo: A Star Wars Story" di Ron Howard e "Deadpool 2" di David Leitch.  

Su questo film sono stati scritti montagne di articoli, saggi e libri. 
Dunque in questa sede ci limitiamo a riepilogarne qualcuno dei mille motivi di interesse che riguardano anche il modo in cui fu realizzato: 

Dopo tre mesi di isolamento totale nella sua casa-laboratorio di Abbots Mead, in aperta campagna non lontano da Londra, Stanley Kubrick presenta al pubblico e alla critica il suo lavoro piu' ambizioso, 2001: Odissea nello spazio tratto da un soggetto del guru della fantascienza Arthur C. Clarke

E' un progetto rivoluzionario e un film che entra di prepotenza nella storia del cinema: oggi si può anche leggerlo come un'icona di quell'utopia esistenziale che innerva la stagione dei grandi cambiamenti e dei fermenti che, dall'America all'Europa, segnano il fatidico anno 1968

Fin dalla concezione il film di Kubrick è una novita' assoluta: alla ricerca di un soggetto di fantascienza per continuare il suo viaggio artistico nei generi piu' popolari dell'immaginario visivo, il regista contatta Arthur C. Clarke e i due condividono a tal punto l'idea di partenza da far correre in parallelo il romanzo e la sceneggiatura. Kubrick si fa assistere dalla Nasa e da un pool di scienziati per mostrare un futuro tanto lontano quanto possibile in cui l'incontro-scontro tra l'uomo e l'intelligenza artificiale (il computer Hal 9000) abbia valenza di riflessione etica e teoretica.

"Fin dagli anni '50 - commento' George Lucas - la scienza ha prevalso sulla fantasia e il romanzesco e' stato piu' o meno abbandonato, man mano che i viaggi nello spazio e la tecnica venivano in primo piano. In questo filone, il capolavoro e' 2001: Odissea nello spazio, uno dei miei film preferiti, in cui tutto e' scientificamente esatto e immaginato partendo dal possibile. E' veramente l'apice della fantascienza"

E ancora oggi molti scienziati sostengono che se i programmi nello spazio di Usa e Urss avessero mantenuto il ritmo previsto da Kubrick, buona parte delle ipotesi rese realistiche nel film si sarebbero effettivamente realizzate nello stesso tempo. Con un salto temporale che ancora oggi lascia senza fiato, l'inizio di 2001: Odissea nello spazio trasporta l'uomo dall'alba della preistoria al futuro usando una metafora di offesa e conquista (l'osso scagliato verso il cielo) come simbolo di una violenza ancestrale che si trasforma in astronave e quindi in uno sguardo verso la possibile evoluzione della razza umana. 

"Ognuno e' libero di speculare a suo gusto sul significato filosofico e allegorico del film - ha dichiarato Kubrick -. Io ho cercato di rappresentare un'esperienza visiva, che aggiri la comprensione per penetrare con il suo contenuto emotivo direttamente nell'inconscio". 

Per questo il racconto e' diviso in quattro parti. 

Nella prima, all'alba della storia, una tribu' di ominidi tocca la conoscenza grazie al contatto con un misterioso monolite nero venuto dallo spazio. 

Nella seconda, ambientata sulla Luna nel 1999, viene rinvenuto un analogo monolite che fara' da porta verso il futuro per gli astronauti di Discovery One. 

La terza parte, ambientata 18 mesi dopo, vede la squadra spaziale guidata dal comandante Bowman e dal computer Hal 9000 in viaggio verso Giove sulle tracce del segnale radio emesso dal misterioso monolite. 

Nell'epilogo Bowman, rimasto ormai solo a bordo dell'astronave in vista di Giove, incontra di nuovo il monolite che fluttua nello spazio profondo e, grazie a questo, viene trascinato oltre il tempo fino a una misteriosa camera da letto dove si vede vecchio e morente per poi tornare neonato, feto cosmico evoluto da essere umano in una forma superiore. 

Nonostante le mille interpretazioni date al cuore filosofico del film, 2001: Odissea nello spazio rimane prima di tutto un'esperienza visiva e auditiva (e per questo emozionale) che non invecchia come si capisce bene dai mille ritorni della pellicola (rinata a nuova vita anche grazie alle tecnologie digitali) e dal suo sempreverde successo

Costato 12 milioni di dollari di 50 anni fa, il film ha più che centuplicato i suoi incassi attraverso le generazioni e continua ad affascinare e sedurre gli spettatori, generando anche molte leggende

La piu' celebre e' quella per la quale, entrato in rapporto con la Nasa, Kubrick avrebbe poi barattato l'uso di alcune tecnologie futuribili (lenti e cineprese di avanzata concezione) in cambio di una ripresa in studio dell'allunaggio del 1969: garanzia per la Nasa ove qualcosa fosse andato male durante la documentazione di quello storico successo nella corsa spaziale.

(per questo breve riassunto, notizie tratte da Askanews e  Giorgio Gosetti per  ANSA



25/09/19

Ogni cosa è correlata, nell'Universo. Tutto fa parte del Tutto. Le incredibili proprietà dell'Entanglement Quantistico



Cosa è l’Entanglement Quantistico ?

I risultati ottenuti dagli studi teorici e sperimentali, scientifici, corroborano in ogni caso, la conclusione che l’universo ammette l’esistenza di “interconnesioni non locali”:  qualcosa che ACCADE QUI può essere correlato con qualcosa che ACCADE LAGGIU’, ANCHE SE NON C’E’ NULLA CHE SI SPOSTI DA QUI A LI’ E ANCHE SE NON C’E’ ABBASTANZA TEMPO PERCHE’ SI VERIFICHI ALCUNCHE’, AD ESEMPIO PERCHE’ LA LUCE VIAGGI TRA DUE PUNTI.

La connessione tra due particelle può permanere ANCHE SE SI TROVANO AGLI ESTREMI OPPOSTI DELL’UNIVERSO.

Dal punto di vista della loro correlazione, malgrado l’immensità dello spazio che le separa, E’ COME SE FOSSERO POSTE UNA ACCANTO ALL’ALTRA.

Con una certa semplificazione, anche se le due particelle sono nettamente separate, possiamo dire che la meccanica quantistica dimostra che   QUALSIASI COSA FACCIA UNA PARTICELLA, L’ALTRA FA LO STESSO. 

Possono esistere, contrariamente a quanto credeva Einstein, connessioni quantistiche, strane, bizzarre, “sovrannaturali” tra un corpo che si trova qui e uno che si trova là.

Il ragionamento che fa giungere a questa conclusione è tanto complesso che ai fisici sono occorsi più di 30 anni per comprenderlo in tutte le sue sfumature.

Coppie di particelle adeguatamente preparate (dette entangled) non acquisiscono le proprietà misurate in modo indipendente: sono come due dadi magici, uno lanciato ad Atlantic City, l’altro a Las Vegas, ognuno dei quali segna casualmente un punteggio, che è sempre in accordo con quello dell’altro dado. Le particelle entangled si comportano nello stesso modo, ma non per magia: anche se spazialmente distanti, non si comportano in maniera autonoma una dall’altra.

Le conseguenze di questa scoperta, sono colossali: L’universo NON E’ LOCALE.

L’effetto di ciò che facciamo in un luogo piò essere correlato CON QUANTO ACCADE IN UN ALTRO LUOGO, ANCHE SE ESSI SONO TROPPO DISTANTI PER PERMETTERE AD ALCUNCHE’ DI TRASMETTERE UN QUALUNQUE TIPO DI INFLUENZA NEL TEMPO DATO.

Le particelle hanno UNA ORIGINE COMUNE CHE LI CORRELA. In sostanza, per quanto si allontanino una dall’altra e siano spazialmente distinti, LA LORO STORIA LI ACCOMUNA.

Anche quando sono lontani, FANNO PARTE DI UNO STESSO SISTEMA FISICO, DI UNA UNICA ENTITA’ FISICA.

Concludendo: DUE OGGETTI POSSONO ESSERE SEPARATI DA UN’ENORME QUANTITA’ DI SPAZIO E, CIO’ NONOSTANTE, NON AVERE UNA ESISTENZA DEL TUTTO INDIPENDENTE.  Possono cioè essere uniti da una connessione quantistica, l’Entanglement, che rende LE PROPRIETA’ DELL’UNO DIPENDENTI DA QUELLE DELL’ALTRO.  Lo spazio non distingue gli oggetti correlati in questo modo, NON E’ IN GRADO DI ANNULLARE LA LORO INTERCONNESSIONE: anche una enorme quantità di spazio NON NE INDEBOLISCE MINIMAMENTE L’INTERDIPENDENZA QUANTISTICA.

Ciò significa che OGNI COSA E’ CORRELATA CON TUTTE LE ALTRE, E CHE LA MECCANICA QUANTISTICA STABILISCE UN’ENTANGLEMENT UNIVERSALE. 

In fondo, del resto, al momento del BIG-BANG, TUTTO ERA IN UN UNICO LUOGO.



24/09/19

Fabrizio Falconi a "STARS" la mostra a Palazzo Velli - Il Programma Completo



La mostra STARS dalla Street Art alla Space Art, a cura di Simona Capodimonti organizzata da Stefano Aufieri e Palazzo Velli Expo, si svolge dal 28 Settembre al 5 Ottobre 2019 a Palazzo Velli, in Piazza San Egidio 10, nel cuore di Trastevere a Roma, dove noti street artists accanto ad altri più da interni espongono opere ispirate ai temi spaziali

Il pretesto è il 50° anniversario dello sbarco sulla luna, un’impresa eccezionale avvenuta il 20 luglio 1969, cui tutta l’umanità ha partecipato attraverso le telecronache e le immagini televisive, e che si celebra nel corso del 2019. 

Con STARS si vogliono esplorare complessi temi scientifici attraverso il linguaggio diretto della street art, molto amata da un numero crescente di appassionati.

L’esposizione racconta del rapporto dell’UOMO con l’UNIVERSO e il suo porsi da sempre domande sul Cosmo. E’ noto che scienziati ed artisti siano in grado di vedere cose e creare “mondi” prima di altri e con tale capacità apportano il loro contributo positivo all’evoluzione dell’umanità.

STARS sono le Stelle del firmamento street art presenti in mostra, una significativa parte della scena romana ma anche tanti altri provenienti dal resto d’Italia, a rappresentare uno degli ambienti più innovativi e interessanti nell’arte contemporanea degli ultimi decenni. Una mostra “indoor” con artisti che per scelta prediligono dipingere sui muri è comunque una buona occasione per ammirare il loro stile e poi andare a scoprire le loro opere “outdoor”. Tra alcuni nomi Beetroot, Cancelletto, Diavù, Lucamaleonte, Omino71, Maupal, Moby Dick, Napal Naps, Neve, Mr. Klevra, Mauro Sgarbi, Solo, Stefano Bolcato.

Ognuno ha interpretato il concetto di SPAZIO secondo la sua creatività, in maniera poetica o in senso lato come spazio mentale, più spesso in chiave ironica o pungente con il linguaggio tipico dell’ambiente “underground” dell’arte urbana che vuole far riflettere su temi ambientali, sociali e umanitari. 

In fondo la street art è già arrivata nello Spazio, se pensiamo che l’artista Invader ha inviato nel 2015 un suo piccolo mosaico sulla Stazione Spaziale Internazionale, per cui giusto il tempo di un lancio e si passa rapidamente dalla Street Art alla Space Art e chissà quali altre possibili presenze aliene, oltre alle umane, possano averlo intercettato e quindi già ammirato l’arte nello Spazio.

Numerosi artisti sono rimasti affascinati dal tema e hanno aderito alla collettiva, dandoci un’idea della varietà di stili, tecniche e personalità nell’arte urbana: Alessandra Carloni, Breezy g, Chew-z, Collettivo 900 con Leonardo Crudi 900 e Elia 900, Barkieri, Emme xyz, Giusy, Gojo, Hoek, Hos, Ivan Fornari, Krayon, Lac68, Luca Bellomo, Manuela Merlo Uman, Olives, Pino Volpino, Piskv, Rachele del Nevo, Studio Sotterraneo con Carlos Atoche, Luis Alzarez, Luis Cutrone, Antonio Russo, Zoan, Teddy Killer, Tina Lo Iodice, Violetta Carpino, Zeitwille, dal centro Italia, dall’Emilia About Ponny, Alessio Bolognesi, Bibbito, Psiko, dalla Toscana Ache77, Blub, Exit Enter, Gabriele Romei aka RMOGRL8120, Collettivo C&C con Giada, Incursioni decorative, Otti, dal Sud Ironmould e pHOBOs, dalla Sicilia Acnaz, Antonio Curcio, Demetrio di Grado. Dal writing e graffiti: Bol Pietro Maiozzi, Er Pinto, Orghone, Mr Vela, Starz, Warios, Yest. Dai tatuaggi: Roberto Dramis aka Enigmaregis. Tra le nuove leve: Aurum, Afra17, Atyom, Glasswall, Giulia Zoo, Lola Poleggi, Mike Bravo, Mister Fred, Sony, Voice.

Una sezione interessante è riservata a chi è solito esprimersi anche con poster art e sticker art in azioni installative spontanee come Alessia Brabrow, Pino Boresta, Aloha, Ex Voto, Kocore, Koi, k2m, Lus57, Stencilnoire, Mr. Molecola Blu, Qwerty, Stelleconfuse, Tracy M., Winstons Smith, Jah, Zeta, Za To, dove si può ammirare sia in mostra che in strada una creatività libera e innovativa.

A omaggiare la luna e lo spazio anche le raffinate donne di Marco Rea, le miniature di Justin Bradshaw, le macchine 500 da design di Monica Casali, le foto di Gaia Villani, le  sculture di Jacopo Mandich, Andrea Gandini e Sandra Fiorentini, le stampe in 3D di Luciano Fabale, gli alieni di Eros Renzetti e il pugile di Paolo Bielli, le composizioni materiche di Matteo Peretti, le cartapeste di Marta Cavicchioni, le invenzioni di Lorenzo Dispensa, l’installazione e performance White lunar di Monica Pirone MK, lo spettacolo artistico-teatrale Tracce lunari dell’artista Luca Valerio d’Amico con l’attore Daniele Parisi, le estrose creazioni dell’artista e sktilista Ilian Rachov.

Un ricco calendario di iniziative collaterali accompagna la mostra STARS con space talks, space tours, space movies, performances, live painting, fashion show.

Info mostra: mattina 10.00-13.00 (formula uptoyou), pomeriggio 15.00-19.00 € 5,00
Per iniziative collaterali info e costi: info@palazzovelli.it 06 5882143.

Si ringraziano per il sostegno: Main Sponsor Fineco Bank, Alessandro D’Alessandro
e Valeria Cirone, Palazzo Velli Expo, Drago Edizioni Media partner, Never Cover,
Rome Stret art walking tours, La Pizzuta del Principe, Cantina Claudio Quarta
Vignaiolo.

Calendario iniziative collaterali a STARS

Venerdì 27/09
Live painting di Neve con ritocco di Anna Perenna sulla serranda ingresso al palazzo. Ore 15.00-18.00

Sabato 28/09
Anteprima mostra su invito ore 16.00-20.00
Vernissage ad accesso libero dalle ore 20.00

Domenica 29/09
Space tour, visita guidata alla mostra con la curatrice. Ore 11.00
Space movie, proiezione di un film cult sullo spazio e a seguire conversazioni con esperti di cinema ed artisti, ore 19.00. Con biglietto d’ingresso.

Lunedì 20/09
In a ribbon of moonlight, sfilata della collezione Autunno/Inverno 2019/2020 di Domitilla Funghini per Sottrazioni. Presenta la giornalista Livia Azzariti. Con Simona Tito organizzazione, Barbaraguidi hats & headwear, Estens make up eye & brow, Mangano art jewels, Maria Grazia Moretti accessori e dipinti su tessuto, Stelio Malori shoes, Manuela Rapaccioni hairstylist. Su invito ore 20.00

Martedì 01/10
Space talk con scrittori e artisti con Fabrizio Falconi giornalista autore di vari libri sui misteri di Roma e Porpora e Nero, Edizioni Ponte Sisto 2019, Gabriele Ziantoni speaker radiofonico autore del racconto L’astronauta con un disegno di Solo nel libro in uscita Nonostante Tutto, L’Erudita editore - Ore 17.00-19.00

Mercoledì 02/10
SpaziAmo, fashion show tra art e stile con la direzione artistica di Michele Spanò, Presenta la giornalista Barbara Castellani. Con gli stilisti Monica Bartolucci, Fabiana Gabellini, Giuliana Guidotti, Ilian Rachov, Fina Scigliano, Marta San Giovanni Gelmini, Carla Campea Gioielli Arte in regola. Comunicazione IPMagazine e INBrand adv. Su invito ore 21.00

Giovedì 03/10
Una sera nello Spazio, spettacolo artistico e teatrale. Su invito ore 19.00

Venerdì 04/10
Space talk con scienziati e artisti con Nicoletta Lanciano professoressa di didattica delle scienze e della matematica Università La Sapienza di Roma e autrice dei libri In luna, stellis et sole e Villa Adriana tra cielo e terra - Percorsi guidati dai testi di Marguerite Yourcenar, Apeiron edizioni 2010 e 2003, Ettore Perozzi dell’Agenzia Spaziale Italiana, autore del libro Luna nuova, Il Mulino 2019, Piero Meogrossi, architetto, ispettore, già direttore tecnico MIBACT e studioso di archeo-astronomia. Ore 17.00-19.00 Tracce Lunari Spettacolo artistico e teatrale con l’artista Luca Valerio D’amico e l’attore Daniele Parisi.
Ore 21.00. Con biglietto d’ingresso.

Sabato 05/10
Urban talk: I diritti degli street artists e le sponsorizzazioni private nell’arte con l’Avvocato Roberto
Colantonio, autore dei libri La Steet art è illegale? e Art sponsor. La sponsorizzazione dell'arte

06/10/17

Quando vi chiederanno: "Dove siamo ?" potete dare ora Una risposta molto precisa.





Questa è l'epoca del "Dove sei?"  la domanda che ci sentiamo ripetere e che facciamo in ogni minuto, quando chiamiamo al cellulare qualcuno che chissà dove si trova in quel momento.  "Dove sei?" però anche, più metaforicamente la domanda simbolo dell'oggi, momento storico di estremo straniamento. Se comunque intendete essere precisi, nella vostra risposta, oggi potete esserlo con cura quasi maniacale (dopo almeno 4 secoli di osservazione astronomica dei cieli).

Viviamo su un confortevole pianeta a 150 milioni di chilometri da una stella di media grandezza, il Sole, collocata a 27.000 anni luce dal centro di una galassia spirale, la Via Lattea (centomila anni luce di diametro), che fa parte del Gruppo Locale (dieci milioni di anni luce di diametro), un insieme di galassie appartenenti al Superammasso della Vergine (cento milioni di anni luce diametro), una delle componenti del Complesso dei Pesci-Balena, che si estende per un miliardo di anni luce.


Tratto da: Vincenzo Barone, I nuovi confini del cosmo, Il sole 24 ore, Domenica 24 settembre 2017

18/01/13

Un mistero di cui mai arriveremo al fondo - John Barrow e l'universo.





E' un utilissimo riepilogo delle nostre attuali conoscenze sulla nostra vita, sul tempo, e sull'ambiente cosmico nel quale siamo 'gettati' dal momento della nascita. 

Trascrivo qui qualche punto saliente, tratto dalla recensione che ne ha fatto Giuseppe Bonaviri sul Corsera:

- Tutte le recenti teorie fisiche confermano la grande metafora del racconto biblico contenuto nel Libro della Genesi: La materia luminosa - nata dal big bang - è fatta di onde elettromagnetiche e di fotoni che dilagano in veri oceani di luce. Così si sono creati lo spazio e il tempo che - secondo gli studi di Sitter e di Einstein - sono i fratelli siamesi di un tutt'uno. Ne nasce il concetto antitetico di luce/buio che ogni essere vivente porta dentro di sé nella propria coscienza.

- Dopo miliardi di anni si sono modellati i ritmi esterni (stagioni/notte-giorno... ecc..) e i ritmi biologici che - complice il concetto del tempo come noi lo interpretiamo - ci dà le varie fasi della vita, fino alla morte quando lo spaziotempo come è da noi inteso, scompare.

- Queste coordinate di vita ci permettono di studiare i misteri del cosiddetto supermondo, costituito da nucleo ed elettroni di ogni singolo atomo di cui è composta la materia da noi conosciuta.

- Dal punto di vista macrocosmico, invece la nostra vita si svolge su un pianeta - la Terra - che in ogni anno (terrestre) si sposta di venti miliardi di chilometri. La Terra, a sua volta, è inserita in un sistema solare che gira intorno alla sua Galassia (Via Lattea), la quale ha una rotazione che dura duecentoventi milioni di anni (comportando periodi di glaciazione e disgeli). La Via Lattea è poi - su scala dell'Universo - meno di un granello di sabbia in un oceano. L'Universo - il nostro Universo - è infine - come dimostrano tutti i più recenti modelli fisici - solo uno degli Universi esistenti all'interno di un Multiverso, composto di Infiniti Universi.

Ecco come si conclude l'articolo di Bonaviri: Insomma, se guardiamo il tutto con occhi di meraviglia, ci accorgiamo di trovarci immersi in un mistero di cui mai arriveremo al fondo.

E' chiaro che gli uomini - tutti gli uomini - vivendo, si dimenticano completamente di queste implicazioni. 

Semplicemente: non ci pensano. Anche perché - sostiene qualche filosofo - se ci si pensasse con continuità si finirebbe per perdere il senno, per impazzire. E allora, è molto meglio vivere pensando al conto in banca o a chi sarà il prossimo eliminato nella casa del grande fratello.

Fabrizio Falconi  (fonte qui)

07/01/09

Benedetto XVI - Il Cosmo non è governato da una forza cieca.


Penso che l'intera omelia di Benedetto XVI, ieri mattina, nella Basilica Vaticana, per la Messa dell'Epifania, meriterebbe di essere letta e meditata (la trovate nella sua interezza cliccando qui ). Uno sguardo ad ampio raggio su orizzonti davvero inusuali, per un Papa. E di una ricchezza speculativa notevole. Ve ne riferisco qui di seguito una rapida sintesi, postata dall'agenzia Zenit:

Benedetto XVI ha raccolto questo martedì, solennità dell'Epifania, la lezione lasciata da Galileo Galilei al pensiero: l'universo non è governato da una forza cieca, ma dall'Amore.

Nell'omelia della Messa in cui i credenti ricordano i Magi, esperti di astronomia, giunti a Betlemme guidati da una stella, il Papa ha ricordato che nel 2009 si celebra il quarto centenario delle prime osservazioni di Galileo grazie al telescopio.

Questo anniversario ha portato l'UNESCO a proclamare l'Anno Mondiale dell'Astronomia.

Benedetto XVI ha affermato che in questo momento si verifica “una nuova fioritura” in questo campo, “grazie alla passione e alla fede di non pochi scienziati, i quali – sulle orme di Galileo – non rinunciano né alla ragione né alla fede, anzi, le valorizzano entrambe fino in fondo, nella loro reciproca fecondità”.

“Il pensiero cristiano paragona il cosmo ad un 'libro' – così diceva anche lo stesso Galileo –, considerandolo come l’opera di un Autore”, ha aggiunto nella sua omelia.

Secondo questo libro, ha affermato, “è l’amore divino, incarnato in Cristo, la legge fondamentale e universale del creato. Ciò va inteso invece in senso non poetico, ma reale”.

“Così lo intendeva del resto lo stesso Dante, quando, nel verso sublime che conclude il Paradiso e l’intera Divina Commedia, definisce Dio 'l’amor che move il sole e l’altre stelle'”.

“Questo significa che le stelle, i pianeti, l’universo intero non sono governati da una forza cieca, non obbediscono alle dinamiche della sola materia”.

“Non sono, dunque, gli elementi cosmici che vanno divinizzati, bensì, al contrario, in tutto e al di sopra di tutto vi è una volontà personale, lo Spirito di Dio, che in Cristo si è rivelato come Amore”, ha spiegato.

Per questo motivo, ha constatato, gli uomini non sono schiavi degli “elementi del cosmo”, “ma sono liberi, capaci cioè di relazionarsi alla libertà creatrice di Dio”.

“Egli è all’origine di tutto e tutto governa non alla maniera di un freddo ed anonimo motore, ma quale Padre, Sposo, Amico, Fratello, quale Logos, 'Parola-Ragione' che si è unita alla nostra carne mortale una volta per sempre ed ha condiviso pienamente la nostra condizione, manifestando la sovrabbondante potenza della sua grazia”.
.

05/05/08

Vito Mancuso - Le quattro discontinuità, i grandi misteri dell'esistenza.



Con piacere vi ripropongo qui - dopo averlo cercato a lungo - il brano della trasmissione di La7 L'infedele, in cui era ospite Vito Mancuso, teologo dell'Università San Raffaele di Milano, che in poco più di due minuti riassume con efficace sintesi quelle quattro discontinuità che sono al centro del suo libro, L'anima e il suo destino, grandissimo successo editoriale, pubblicato da Raffaello Cortina Editore.

Vi consiglio di ascoltarlo con attenzione, perchè, in pochissimo tempo, si percepisce appunto quale incredibile, stupefacente concatenazione di eventi (di un livello di improbabilità elevatissima) hanno permesso la nostra vita qui, la vita della specie umana, di noi tutti su questo pianeta.

E' una cosa a cui non pensiamo spesso, e che invece dovrebbe essere sempre al centro della nostra consapevolezza.

Buona visione !

Il sito di Raffaello Cortina Editore:

http://www.raffaellocortina.it/

Su Vito Mancuso:

http://it.wikipedia.org/wiki/Vito_Mancuso

Il sito de La7:

www.la7.it

03/05/08

Gialal ad-Din Rumi - Il Giorno della Morte



Quando il giorno della morte, si muoverà la mia bara,
non pensare che il cuore mio sia rimasto nel mondo.

Non piangere per me, non dire "ahimè! Ahimè!"
Cadresti nella rete del diavolo, ahimè, allora !

Quando vedrai il mio feretro non dire: "è partito lontano !"
E' proprio quel giorno, per me, giorno d'unione e d'incontro!

E quando mi deporrai nella tomba non dire: "addio, addio !".
Perchè la tomba è un velo che cela l'eterna comunione col cielo.

Hai visto lo sprofondamento, contempla la resurrezione:
reca forse danno, il tramonto al sole e alla luna ?

A te sembra tramonto, mentre invece è aurora;
la tomba sembra un carcere ma è, all'anima, liberazione.
Qual seme mai sprofondò in seno alla terra che non germinò poi ?
Perchè questo dubbio, allora, per quel seme che è l'uomo ?

Qual secchio scese nel pozzo che non tornò pieno d'acqua freschissima ?
Perchè dunque il Giuseppe dell'anima avrebbe paura del pozzo ?

Chiudi la bocca da questa parte e riaprila dall'altra parte del cosmo,
chè il suo canto trionfale risuoni alto nell'Oltrespazio !

Scritta da Gialal ad Din Rumi intorno all'anno 1250.

Vita di Rumi:
http://it.wikipedia.org/wiki/Gialal_al-Din_Rumi
Movimento Sufi:
http://www.movimentosufi.com
Dervisci Rotanti:
http://www.youtube.com/results?search_query=dervisci+rotanti&search_type=