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24/03/20

Perché i tabaccai aperti e le librerie chiuse??



I tabaccai sono aperti, ma le librerie no

Eppure sappiamo che anche la lettura da' dipendenza e che in certi frangenti e' assolutamente un bene necessario. 

E' vero che siamo tutti chiusi in casa e ce la passiamo molto, molto meglio di quel che sarebbe stato non molto tempo fa, quando non c'era il web con le sue infinite possibilita' di contatti a distanza, di gioco, di svago o l'enorme offerta tv, ma la lettura, il perdersi attraverso una pagina in mondi, storie, sentimenti virtuali coinvolgenti resta ancora uno "strumento" essenziale per vivere queste giornate

I librai protestano, molti ricordano come, prima dell'ultimo decreto, fossero rimasti aperti "per impegno e testimonianza di civilta'" in gran parte d'Italia. 

"Si deve essere trattato di un errore nella drammatica concitazione di questi giorni" dice Ambrosetti, presidente dell'Ali - Associazione Librai Italiani, cui si affiancano ovviamente gli editori, che chiedono aiuti come ogni altra attivita' produttiva, ma unendosi anche al coro di tutte le istituzioni culturali, dai cinema ai teatri e musica, che usciranno da questa situazione in gravissima sofferenza. Chi ha avuto un libro uscito nei giorni scorsi e' come non avesse pubblicato nulla e le case editrici hanno sospeso le nuove uscite in programma. Il pericolo e' in particolare per le librerie indipendenti, che gia' vivono un periodo difficile e devono puntare tutto sul rapporto personale col cliente, assediate come sono dalle grandi catene e soprattutto dalle vendite online

C'e' qualcuno che pare stia provando a tenere i contatti con i clienti via telefono o internet e recapitare i libri a domicilio nel quartiere, che e' un metodo di cui e' stata lasciata liberta' alle pizzerie, per esempio. 

"E' tutto vero, ma e' inevitabile che in questo momento si finisca per puntare sull'elettronica e vengano spinti in ogni modo gli ebook e sulle piattaforme di vendita come Ibs ce ne sono molti gratuiti, specie di titoli classici che gli editori hanno messo a disposizione, e per i piu' tradizionali si ordinano ovviamente anche i libri cartacei che arrivano veloci sino a casa o ci si rivolge a supermercati e edicole, che pero' hanno un'offerta limitata in genere ai bestseller", spiega Sandro Ferri, fondatore e patron con la moglie Sandra Ozzola delle Edizioni E/O e di Europa Editions Usa e UK, celebri come scopritori e editori di Elena Ferrante, ma noti anche per aver ritirato i propri titoli cartacei da Amazon che chiedeva sconti e percentuali "offensivi e insostenibili". 

Questo non ha impedito pero' che nelle settimane appena passate la E/O sia stata la seconda per vendite nella grande distribuzione (appunto supermercati e edicole) dopo il colosso Mondadori, proprio grazie ai volumi dell'Amica geniale'. 

Le piattaforme di vendita online, a conferma di tutto questo, pare abbiano avuto un'impennata di ordinazioni di circa il 50%. E in mezzo comunque restano gli autori, che si sono viste annullate tutte le presentazioni. Se di un libro si comincia a parlare, ora che si legge di piu', diventa pero' difficile reperirlo. Non parliamo poi di autori debuttanti, che spariscono nella confusione generale. 

Molti, come fanno appunto alla E/O, invitano e guidano i propri autori all'uso dei social, a farsi vedere, a parlare, a leggere brani dei propri libri, a colloquiare coi lettori, a partecipare alle iniziative collettive per far vedere che sono presenti in questo momento e partecipano alla particolare situazione mettendo in gioco la loro creativita', il loro carisma. 

15/04/19

E' la Cina il vero mercato editoriale del futuro: Nel 2018 430 milioni di utenti digitali.




Nel 2018 il mercato editoriale digitale ha raggiunto in Cina un valore di 25,5 miliardi di yuan (circa 3,8 miliardi di dollari Usa), in aumento del 19,6% su base annua.

Secondo un rapporto pubblicato dall'Associazione cinese di Editoria digitale e di prodotti audio-visivi, lo scorso anno circa 432 milioni di cinesi hanno avuto accesso a pubblicazioni digitali tramite dispositivi elettronici come personal computer, telefoni cellulari, tablet e dispositivi per e-book.

Il sondaggio contenuto nel rapporto rivela che lo scorso anno gli intervistati hanno letto ciascuno una media di 12,4 pubblicazioni digitali.

Oltre il 66% di loro ha dichiarato di essere disposto a pagare per questo genere di opere. Secondo il rapporto, l'avvento del 5G migliorera' l'esperienza dei lettori cinesi.

Sun Shoushan, direttore dell'Associazione cinese di Editoria digitale e di prodotti audio-visivi, ha detto che tecnologie all'avanguardia come l'intelligenza artificiale e i registri digitali Blockchain dovrebbero stimolare lo sviluppo dell'industria editoriale digitale cinese.

fonte ANSA 

21/01/19

Il futuro del Libro - Un bellissimo intervento di Roberto Calasso oggi sul "Corriere".


Il Corriere della Sera pubblica oggi un bellissimo estratto del discorso che Roberto Calasso terrà venerdì 25 gennaio, giornata conclusiva del XXXVI Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri, presso la Fondazione Cini nell’Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia. La relazione di Calasso, intitolata Come ordinare una libreria, è in programma alle 11.45. Ne diamo un piccolo anticipo su questo blog (l'originale dell'articolo è qui). 

Partiamo dal caso di gran lunga più semplice: l’e-book. Oggetto di una infatuazione collettiva, per qualche tempo è fiorito come una rigogliosa pianta tropicale per appassire poi altrettanto rapidamente. Oggi appare acquisito che l’e-book è una modalità di lettura accanto a altre e continuerà a sussistere, senza però danneggiare il libro cartaceo in modo irreparabile, come taluni speravano e come invece è avvenuto per l’industria discografica sotto l’urto dei mezzi elettronici. Retrospettivamente, si può dire che per qualche tempo l’e-book ha soprattutto offerto il destro a molti per enunciare stoltezze di vario genere. Ricordo una voce e una sera d’estate, in una casa in stile californiano di un’isola greca in gran parte disabitata. La voce era di una signora piuttosto abbiente, dalle molteplici nazionalità, la quale dichiarava il suo entusiasmo per gli e-book, perché le avrebbero permesso di fare pulizia in casa, eliminando una volta per sempre quegli incongrui oggetti cartacei che spuntavano in ogni angolo e attiravano polvere: i libri.
Quanto ad Amazon, il caso è ben più complicato e ben più rilevante. E qui occorre fare un passo indietro. Quando apparvero i primi libri Adelphi, nel 1963, nessuno immaginava che mezzo secolo dopo la massima concentrazione di denaro sarebbe derivata non dal petrolio ma dalla pubblicità. Punto che anche i senatori americani facevano fatica a capire fino a pochi mesi fa, quando Mark Zuckerberg pronunciò le tre parole che sono diventate l’insegna stessa del terzo millennio: «We run ads», «Abbiamo la pubblicità». Quelle parole erano la risposta a un senatore che non riusciva a spiegarsi in che modo Facebook guadagnasse denaro, anzi molto denaro. Altrettanto inimmaginabile era che un rivenditore di articoli vari sarebbe diventato l’uomo più ricco del mondo. Non era una stranezza, ma una fra le varie conseguenze dell’entrata nell’era digitale. Con solidi argomenti, una larga parte dell’umanità, in Oriente com e in Occidente, si dedica oggi ad acquistare una immane quantità di articoli vari e di servizi per via elettronica, in tempi brevissimi. Amazon è diventato l’emblema di questa mutazione — ed è eloquente il fatto che le sue prime applicazioni fossero riservate ai libri, terreno economicamente modesto, dove gli acquisti richiedevano spesso ricerche accidentate e frustranti. Ciò che accadde con i libri è perciò solo uno spicchio di un processo irreversibile e onnilaterale, che può solo perfezionarsi. Ogni tentativo di opposizione a questo processo è puro wishful thinking, fondato su valutazioni illusorie delle forze in campo. Nessuna catena di librerie potrà mai competere con gli sterminati magazzini di Amazon e con la sua capacità di fornire il prodotto in tempi minimi. E questo ha evidenti conseguenze per le librerie. Non però quelle che all’inizio si paventavano. Le imprese che oggi rischiano di più sono le più grandi, che di colpo si rivelano insufficienti in quanto non abbastanza grandi. D’altra parte, se crescessero ancora raggiungerebbero dimensioni sproporzionate al mercato dei libri, che è comunque un piccolo mercato e aspira al massimo a rimanere stabile. A questo punto dovrebbe essere però evidente che il mutamento radicale nel mondo dei libri non è che il contraccolpo di un mutamento ben più vasto, che di fatto riguarda tutto.

22/01/16

Cresce dopo tanti anni negativi il dato sulla lettura dei libri in Italia - Armando Torno (Il Sole 24 Ore)




Sale dell'1.7 per cento in più rispetto al 2014 il dato riguardante la lettura di libri nel nostro paese.   Oggi legge in media un libro cartaceo all'anno il 42% degli italiani che hanno più di 6 anni (era il 41.4 nel 2014), recuperati quindi 412 mila lettori; infine piccolo boom anche per gli ebook che sono stati letti nel 2015 da 4,687 milioni di lettori (è il 14,1% della popolazione che ha usato Internet negli ultimi tre mesi)

Armando Torno per Il Sole 24 Ore ha commentato questi dati. 

Ralph Waldo Emerson, pensatore tra i più acuti dell’Ottocento americano, meditato attentamente anche da Nietzsche, lasciò nel saggio «Società e solitudine» una raccomandazione: «Non leggete mai un libro che non sia vecchio di un anno»

Il secolo romantico poteva ancora permettersi un lusso simile; oggi, se applicassimo tale regola, crollerebbe l’industria editoriale. E, con essa, rischierebbe l’estinzione anche quella materia indefinibile, ma estremamente importante, chiamata cultura. 

Quanto valeva nel secolo di Leopardi, Nietzsche e Marx in materia di lettura oggi va preso con il beneficio d’inventario, di certo non possiamo applicarlo alle nostre abitudini. Ce ne rendiamo conto anche dinanzi a una buona notizia, come quella resa nota dal presidente dell’Aie (Associazione italiana editori) Federico Motta 




- Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/mI07JP

23/11/15

"Roma segreta e misteriosa" da oggi in libreria. L'introduzione.




INTRODUZIONE da Roma Segreta e Misteriosa, da oggi in libreria.

Roma per me è un sogno concreto. Non è questione di colori, o di storia. E’ la realizzazione di un sogno misterioso contenuto all’interno di ciascuno di noi, nell’anima di ciascuno. Provo a spiegarmi meglio: Roma esiste prima che nella sua materia, nella sua forma, nelle sue colonne, nei suoi tempi, nei suoi anfiteatri, nei suoi muri scrostati. Roma è secondo me prima di tutto, un’idea. L’idea dei progenitori. Roma è stata fondata, e già dalle leggende relative alla fondazione, noi sappiamo che vi era l’idea di fondare una città perfetta, legata al favore degli dei, degli astri del cielo, e della natura. 

L’idea degli antenati poi, si è legata ad un sogno di perfezione e di centralità – caput mundi. L’idea di perfezione e di centralità, a sua volta, ribadita dalla nuova fondazione cristiana sulla tomba di Pietro, si è deteriorata nel corso dei secoli, si è sgretolata, si è smaterializzata sotto i colpi e le onde di infinite stratificazioni che hanno come disperso il senso di quella centralità, senza mai cancellarlo del tutto. 

Anche oggi, Roma si presenta unica. Unica, perché l’idea che vive sotto le sue viscere continua ad essere viva, ed unica. E la si percepisce con forme mutate, in ogni angolo, in ogni pietra sopravvissuta. L’idea di Roma vive nelle catacombe e nei trionfi barocchi. Essa – quell’idea – è pervasa di sacro e profano, proprio perché fa parte dell’archetipo umano dell’imago urbis che mette d’accordo il favore degli dei con l’armonia della natura. 

Due millenni prima della città utopica rinascimentale, Roma è un progetto di armonia universale, continuamente decadente e decaduto, sepolto dalla polvere, e rinnovato dall’inquietudine umana. Ecco anche perché la sua decadenza è diversa da quella di altre città che furono ‘centrali’ come Heliopolis-Il Cairo o Istanbul-Costantinopoli. 

L’idea di Roma non è morta: essa appartiene all’anima di ciascuno, esattamente come duemila e cinquecento anni fa, e questa affermazione paradossale la si riscontra come vera negli occhi di chi si imbatte, e viene come viandante o pellegrino su una strada tracciata da migliaia di vite prima della sua. Proprio perché l’idea di Roma è l’idea della nostra vita-madre. Qualcosa alla quale non si può fare a meno di tornare, perché appartiene alla nostra origine. E dunque proprio a coloro che amano Roma, ai suoi abitanti, alle centinaia di migliaia di visitatori che ogni anno vengono da ogni parte del mondo a scoprirla, a coloro che la sognano da lontano, questo libro è dedicato. 

Si è scelto un itinerario tematico, che attraversa la Città Eterna, nei suoi più diversi aspetti: nella prima parte La Roma misteriosa dei Papi, si affrontano le uccisioni, i riti segreti e macabri, conclavi come complotti, sparizioni, spie, messaggi segreti, avvelenamenti, cadaveri fatti sparire: la storia di duemila anni di Papato a Roma, oltre alla guida del cattolicesimo nel mondo, è anche questo; la seconda parte è dedicata al mondo sotterraneo: dalle origini della Cloaca Maxima, la rete fognaria più antica del mondo, il mistero dei cunicoli, degli antri segreti della Roma Antica che ancora oggi ospitano vita e leggende, delle Catacombe lungo le vie consolari e nelle antiche chiese: centinaia di chilometri di cunicoli nascosti, passaggi segreti, migliaia di sepolture, una specie di città parallela, la città dei morti, teatro in passato di antichi riti e oggi di complicate esplorazioni; la terza parte si occupa invece delle visioni e dei fantasmi che hanno scandito la vita millenaria di Roma: la città eterna è stata la città che forse più di ogni altro, ha celebrato l’unione dell’uomo con il fantastico, visioni religiose che hanno cambiato la storia del Cristianesimo, e che sono proseguite fino ai giorni nostri e apparizioni di fantasmi pagani, che sin dalla Roma Antica e più indietro nel tempo fin dalla sua fondazione hanno segnato la storia della città; nella quarta parte si affronta la Roma capitale dell’esoterismo (dagli antichi riti mitraici, fino ai Cavalieri di Malta e ai Templari, Roma ha esercitato un potere di fascinazione nei confronti di logge, massonerie, sette alchemiche, una lunga storia che viene narrata attraverso i luoghi più rappresentativi); nella quinta parte sono protagonisti gli obelischi, le guglie, le reliquie, le torri (con i suoi tredici obelischi originali egizi - la città che ne ha di più al mondo - e con il suo incredibile elenco di colonne, torri e campanili, Roma è la città che più ha cercato di elevarsi, nel corso della sua storia, verso il cielo, verso il mistero dell’universo); nella sesta parte verrà dato spazio alla Roma del terrore (da Campo de’ Fiori, teatro del macabro rogo di Giordano Bruno, al Palco delle decapitazioni di Castel Sant’Angelo, dove si esibiva il celebre Mastro Titta, ai martiri cristiani); le rovine sono poi le protagoniste della settima parte (sono moltissime le storie di sapore gotico legate a questi luoghi che esprimono la grandezza della città eterna nel tempo, e il suo lento, continuo decadimento); l’ottava parte è dedicata alle statue di Roma (ci sono nella città Eterna quelle che parlano: dalla più celebre, quella di Pasquino, a quella del Marforio, finita per diventare il simbolo de La Grande Bellezza, il film con il quale Paolo Sorrentino ha vinto il premio Oscar); nella nona parte il protagonista vero è il Tevere, con i luoghi e le storie del fiume che hanno accompagnato quasi tremila anni di storia di Roma; e infine l’ultima parte che è un omaggio agli angoli più nascosti della Città, agli aneddoti e alle storie più sconosciute. Questo libro si propone dunque di non essere solo memoria. Ma  tessuto vivo. Il fascino di Roma è presente ogni giorno proprio grazie alla sua storia millenaria, che non si finisce mai di raccontare. 

Scriveva Sigmund Freud: Facciamo dunque un ipotesi fantastica che Roma non sia un abitato umano, ma un'entità psichica dal passato similmente lungo e ricco, una entità in cui nulla di ciò che un ha acquistato esistenza è scomparso, in cui accanto alla più recente fase di sviluppo continuano a sussistere tutte le fasi precedenti. In questa continua commistione tra presente e ieri, tra storia e quotidiano sta forse il segreto più suggestivo di questa città immortale.

16/10/15

Il 40% dei professionisti italiani non legge nemmeno un libro all'anno. Tutti i dati dell'editoria alla Fiera di Francoforte.





Resta ancora il segno meno per il mercato del libro in Italia ma si attenua nel 2014 e ancora di più nei primi otto mesi del 2015 in cui, secondo i dati Nielsen per l'Associazione Italiana Editori, si e' registrato un - 1,9% di fatturato nei canali trade (librerie, librerie online e grande distribuzione) e un - 4,6% per le copie vendute

Si aprono dunque spiragli positivi e i più ottimisti ipotizzano che con l'impulso delle vendite a Natale, ci si potrebbe avvicinare per la fine del 2015 una decrescita zero. 

E' il quadro che viene fuori dal Rapporto sullo stato dell'editoria in Italia 2015, a cura dell'Ufficio Studi AIE, presentato nel giorno d'apertura della Fiera Internazionale delLibro di Francoforte a cui sono intervenuti la sottosegretaria del Ministero dei Beni e delle Attivita' Culturali e del Turismo, Ilaria Borletti Buitoni e il presidente dell'Aie, Federico Motta. 

Il cambiamento produttivo più evidente è la crescita dei titoli in formato ebook, stimolata anche dalla nuova Iva al 4%

Una crescita del 50% tra il periodo gennaio-giugno 2013 e il corrispondente periodo di quest'anno: dai 13.403 del 2013 ai 26.908 del semestre 2015. 

L'incidenza che l'ebook ha sulla produzione di carta ha raggiunto la soglia dell'86,9%: era del 28,8% quattro anni fa.

L'insieme del digitale oggi rappresenta il 9,4% del mercato (nel 2011 era del 5,2%)

"L'editoria italiana intravede un miglioramento nel 2015 ma il segno e' ancora meno. Stiamo lavorando duro per arrivare al segno piu', attraverso investimenti, innovazione, cambiamenti nell'essere editore oggi. C'e' pero' un problema di fondo: e' arrivato il momento di smetterla con i proclami d'amore per il libro e la lettura che non si traducono in azioni serie ed efficaci. Vi sono sistemi semplici per definire cos'e' una priorita': e' dove si investe prima che altrove. E allora: 33 milioni di euro e' il budget del Centre national du livre francese, meno di 1 milione quello del nostro Centro per il Libro" " ha sottolineato Motta. 

"La verita' - ha continuato - e' che la classe dirigente, politica ma non solo, non sa cosa e' un libro perché' non legge nemmeno un libro all'anno: e' cosi' per il 39,1% dei dirigenti e professionisti italiani (contro il 17% di francesi e spagnoli)". 

"La mia presenza all'apertura della Buchmesse - ha sottolineato il Sottosegretario Borletti Buitoni - vuole essere una testimonianza di quanto siano sbagliate quelle credenze che, malgrado le attuali difficolta' del settore, ritengono il libro non un oggetto del futuro ma da consegnare al passato. Non si puo' avere sviluppo civico, prima ancora che culturale e sociale, senza il libro". 

 I dati del Rapporto mostrano che quello a cavallo tra il 2014 e il 2015 e' ancora un momento di grande trasformazione per il mercato del libro. 

Tra i segni positivi del 2014, la crescita dell'editoria per ragazzi sia per i titoli prodotti (+5,9%) che per la quota di mercato (+5,7%) e del mercato dell'ebook, sia per fatturato (ha raggiunto i 40,5 milioni di euro) che per numero di titoli prodotti (+26,7%). 

Ed e' positivo anche il peso e il ruolo dell'editoria italiana in chiave internazionale: la vendita di diritti di autori italiani all'estero registra un +6,8% nel numero di titoli trattati e l'export di libri italiani all'estero segna un fatturato di 40 milioni di euro (+2,6% sul 2013)

Tutti spiragli buoni che si aprono in uno scenario ancora di segni meno: il bacino dei lettori nel 2014 si restringe di 848 mila (-3,4%), si ridimensiona il mercato (-3,6%), si conferma l'andamento negativo nel numero di titoli pubblicati (-3,5%) e diminuiscono le copie vendute di "carta" (-6,4%) ma non sappiamo quanti download di ebook sono stati fatti (Amazon non fornisce dati su questo)

Nel 2014 il fatturato del mercato del libro e' sceso a quota 2,6 miliardi di euro, una flessione del -3,6% sull'anno precedente e sono 97,5 milioni di euro di minori ricavi

Dal punto di vista dei titoli pubblicati si passa dai 25.521 dei primi sei mesi del 2013 (novita' e nuove edizioni) ai 30.961 pubblicati tra gennaio e giugno di quest'anno e sono state 1.190 le case editrici che hanno pubblicato piu' di 10 libri nel 2014 (+0,3%).

29/07/15

Il giorno più bello per incontrarti (di F.Falconi) - in versione ebook e Kindle.




La scena si apre su un funerale di provincia, in una giornata umida e afosa dell’autunno 1977. 

Giovanni, il giovane italiano dal passato tormentato, è annegato in Spagna, vicino a Barcellona, e in quella chiesetta, per l’estremo saluto, sono riuniti i suoi cari: la madre, il cui volto impietrito dal dolore ricorda le contadine dipinte da Grant Wood, la moglie americana, Vivienne, dallo sguardo dolce e assente, il suo migliore amico, Alessandro - voce narrante di questo romanzo davvero intrigante - e pochi altri.

La mesta cerimonia viene interrotta dalle urla di un uomo sulla sessantina, sdentato e infuriato, che pretende una non meglio chiarita “restituzione”, brandisce un coltello e ferisce Alessandro.

É stato coinvolto da Giovanni in una truffa, si scoprirà poco dopo, e a sua volta derubato. Brandelli di un’esistenza oscura, come tante tessere scompagnate di un puzzle che stenta a prendere forma, saltano fuori a poco a poco dalle indagini della polizia, dagli appunti dello psichiatra che aveva in cura il giovane e dai ricordi di chi lo aveva conosciuto e frequentato. 

Il quadro poi si complica ulteriormente quando Vivienne, quattordici anni dopo, riceve una strana cartolina anonima dall’Olanda, vergata con una calligrafia che sembra proprio quella di Giovanni. 

Ad essa fanno seguito altri messaggi, sempre anonimi, provenienti da varie parti d’Europa. É un’altra ritorsione, una messa in scena crudele, o davvero Giovanni è ancora vivo ?

Sarà Alessandro ad annodare i fili dell’enigma e a mettere il punto finale a questa storia dalla tensione sottile e vibrante.

Continua a leggere la recensione del Secolo XIX QUI.http://www.fazieditore.it/Recensioni.aspx?libro=53

29/01/15

Eusebio, il calcio e 'Cieli come questo'.


Per chi ha amato Eusebio da Silva Ferreira, la Perla nera, splendido attaccante che il Portogallo scovò nella sua colonia di Mozambico, sapere il Benfica di nuovo in una finale di Coppe europee dopo 23 anni è una gioia. I portoghesi non ne vincono una dal ’62. Erano all’epoca una potenza del calcio internazionale, Eusebio una stella in ascesa. Quattro anni dopo il Portogallo avrebbe eliminato il Brasile ai Mondiali d’Inghilterra, a lui era già stato assegnato il Pallone d’oro. Oggi si fa fatica a crederlo, ma i giornali dell’epoca – non senza ragioni – si chiedevano chi fosse il più forte calciatore del mondo: Eusebio o Pelé.  Fabrizio Falconi, giornalista e scrittore, ne ha parlato nel suo romanzo del 2002 Cieli come questo. La pagina è questa. Per chi ha amato Eusebio, per chi vuole cominciare a farlo ora.

Come quella volta in cui, mentre guidavi, ho fatto caso a quel gagliardetto rosso che penzolava dallo specchietto retrovisore. Lo scudetto era quello di una squadra di calcio portoghese, il Benfica. Sfondo rosso, un aquilotto che stringe i suoi artigli su un cartiglio con la dicitura E Pluribus Unum, poi i rami di alloro che incorniciano un pallone con la sigla SLB, e un’altra scritta, questa in bianco: GLORIOSO, FUNDADO EM 1904

“Perché questo scudetto?”.
“E’ di Lisbona, il Benfica”.
“Lisbona. Ci sei stato?”.
“Sì, una sola volta, purtroppo”.
“E te ne sei innamorato?”.
“Sicuramente. Ci sono stato durante i lavori che fecero per l’Expo del 1998. Cantieri ovunque, strade dissestate, caos…”.
“Eppure…”.
“Eppure… Che città, e poi è la città del Benfica. L’arte del football”.
“Io non ci capisco niente di football”.
“Non conosci Eusebio?”.
“Eusebio chi?”.
“Il più grande calciatore del mondo”.
“Non ne so niente. Ma non era Pelé?”
“Pelé? No, Eusebio era un’altra cosa (…) Che ne so, la maglietta amaranto con le bande verdi, a me quelli del Portogallo mi sono sempre piaciuti, e il Benfica, poi, con tutto quel rosso”.

[Fabrizio Falconi, Cieli come questo, ed. Fazi 2002]



21/07/14

Nabokov, lo scrittore della felicità: arriva l'e-book di Lila Azam Zanganeh.


Lila Azam Zanganeh


Vladimir Nabokov scrittore della felicita' per eccellenza e della luce. L'autore di 'Lolita' era prima di tutto questo per la scrittrice di origini iraniane LilaAzam Zanganeh che lo racconta, con un originale intreccio tra romanzo e saggio, in 'Un incantevole sogno di felicita'. Nabokov, le farfalle e la gioia di vivere' (euro 6,99). 

Il libro esce in Italia in ebook ed inaugura la collana 'Mosaico' della casaeditrice digitale indipendente emuse con illustrazioni di Thenjiwe Niki Nkosi, nella traduzione di Stefania Riga, dopo la pubblicazione nel 2011 in versione cartacea per L'Ancora delMediterraneo. 

"Volevo far riscoprire Nabokov, la sua propensione alla felicita' e alla bellezza, il suo essere scrittore della consapevolezza e volevo avvicinare il maggior numero di persone possibili alla sua idea di letteratura e far capire che non e', come si crede, un autore difficile" dice all'ANSA Lila Azam Zanganeh, 37 anni, che e' nata a Parigi da genitori iraniani, ha fatto un master su Nabokov, insegnato ad Harvard, vive a New York e sta scrivendo, con Jesse Lichtenstein, una sceneggiatura su Nabokov per un film che sara' prodotto da Didier Jacob. 

 Il libro e' un viaggio in 15 tappe nell'immaginario nabokoviano, con molte citazioni dalle opere dello scrittore russo e con molti spunti immaginari, tra cui un'intervista inventata, impossibile al punto da sembrare vera, in cui si mostra un Nabokov lontano dallo stereotipo che lo associa al malessere morale e sessuale. 

Per 'Un incantevole sogno di felicita" ha avuto, caso raro e difficilissimo, anche l'approvazione di Dmitri Nabokov, il figlio dello scrittore e dell'adorata moglie Vera Slonim, morta nel 2012 e spauracchio di tanti nabokoviani. 

"All'inizio avevo paura di Dmitri, grande traduttore in inglese delle opere del padre, un uomo molto attento ai dettagli, un pO' misogino, ma alla fine l'incontro con lui, nel 2003, mi ha dato coraggio. Gli ho letto tutto il libro a voce alta, poteva distruggermi e alla fine mi ha dato i diritti delle opere e soprattutto mi ha detto che avevo trovato la voce di suo padre. Siamo diventati amici e sono rimasta vicino a lui fino alla fine" dice Lila che e' stata scelta anche per fare parte della Fondazione Nabokov per coltivare la memoria dello scrittore scrittore. 

"Nabokov - spiega Lila - diceva che ci sono diversi tipi di scrittori, il peggiore e' il maestro e il migliore e' l'incantatore, quello che trasforma il nostro sguardo. L'arte non ci insegna niente, ma attraverso la letteratura guardiamo meglio il mondo. La bellezza e' importante ed e' il sentiero verso il mondo dell'immaginazione che per Nabokov e' la realta' al suo livello piu' alto. Con questo sguardo entriamo nella luce" sottolinea Lila a cui non interessa l'autofiction che ora va tanto di moda, ma proprio questo rapporto con l'immaginazione. 

"Tutti i grandi romanzi sono dei racconti di fata". E cosi' in Lolita e nel libro preferito da Lila, 'Ada o ardore', la gioia deriva da un'esperienza estrema, dal desiderio spinto alla follia.

Il libro digitale - che in Italia ha ancora un mercato limitato - per la scrittrice e' "la forma perfetta per 'Un incantevole sogno di felicita". 

Fin dall'inizio lo avevo immaginato in ebook. Il libro e' nato visuale, ci sono tante immagini, disegni, anche un photoshop in cui io appaio di spalle come intervistatrice dello scrittore.

E' anche un oggetto ludico nel rispetto della verita' di Nabokov" sottolinea Lila che scrive in inglese, parla tantissime lingue e benissimo l'italiano che la mamma poetessa le ha fatto amare da bambina. 

"L'Italia per me e' la seconda patria. Da bambina l'ho girata tutta e rappresenta per me un universo favoloso. I piu' cari amici che ho a New York sono italiani". E ora Lila sta scrivendo un romanzo sull'amore che "e' una riscrittura, molto fantastica, dell'Orlando furioso' dell'Ariosto.