Con piacere ho accettato l'invito a contribuire all'incontro che Edmond Galasso terrà domenica prossima, 7 aprile, presso la Libreria Eli di Roma, tutto dedicato a Juliette Récamier, che - sotto le spoglie di Nina - è anche protagonista del mio ultimo romanzo, Il Dono Perfetto. Sarà una bella occasione per approfondire il ritratto di una donna del tutto affascinante e del suo mondo.
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02/04/24
Domenica 7 aprile alle 17,00 alla Libreria Eli Tutto su Juliette Récamier con Edmond Galasso e "Il Dono Perfetto"
Con piacere ho accettato l'invito a contribuire all'incontro che Edmond Galasso terrà domenica prossima, 7 aprile, presso la Libreria Eli di Roma, tutto dedicato a Juliette Récamier, che - sotto le spoglie di Nina - è anche protagonista del mio ultimo romanzo, Il Dono Perfetto. Sarà una bella occasione per approfondire il ritratto di una donna del tutto affascinante e del suo mondo.
A margine dell'incontro sarà possibile anche acquistare copie del libro, al prezzo scontato dal gentile libraio.
Vi aspetto, per chi vorrà e potrà, con piacere.
16/02/24
DOMENICA PROSSIMA 18 FEBBRAIO ALLE 17.30 "IL RINASCIMENTO A ROMA" - ALLA LIBRERIA ELI con Fabrizio Falconi
Continuano gli Incontri con le PASSEGGIATE LETTERARIE A ROMA IN LIBRERIA:
DOMENICA 18 FEBBRAIO ALLE ORE 17,30 ALLA LIBRERIA ELI:
DOMENICA 18 FEBBRAIO ALLE ORE 17,30 ALLA LIBRERIA ELI:
Il Rinascimento a Roma - L'età dell'oro
Un viaggio meraviglioso tra i luoghi simbolo del Rinascimento romano:
dalla Cappella Sistina all'epopea dei Borgia, da San Clemente all'Ara Coeli,
il genio inarrivabile di Michelangelo, Raffaello, Pinturicchio e tanti altri.
Mille storie, segreti e curiosità, tantissime immagini.
QUI SOTTO TUTTE LE INFO:
27/11/23
Venerdì 15 dicembre: Ecco il Terzo Incontro alla Libreria Eli delle Passeggiate Letterarie a Roma di Fabrizio Falconi
Occhio alla data, il 15 dicembre parliamo e mostriamo i luoghi di Roma Imperiale, da Diocleziano e Costantino fino alla dissoluzione dell'Impero d'Occidente - Roma passerà in pochi decenni da un milione e mezzo di abitanti a 40.000 anime.
Una cavalcata "letteraria" piena di immagini splendide per abbracciare il senso della nostra (grande) storia antica.
23/10/23
"Entre sueño y vigilia" (Tra Sonno e Veglia) di Fabrizio Falconi - traduz. spagnola
Estoy a un cierto punto del sueñoentre sueño y vigilia
esperándote y puntualmente llegas
para trancar la puerta,
no quieres tenerme y no quieres
dejarme ir, sin decir
y sin callar, como un silbido
de viento detenido por las olas
todo es brillante y espacioso
pero no aparece nada de esperado,
cubro la cabeza con el cojín
empujando el resto de ti
que se queda y me quedo indeciso
si entrar, me quedo en vilo
como un geranio en el balcón
como una vela antes del horizonte,
nadie me advirtió
que habría solamente soñado
habría solamente dormido
habría velado
como solo los insomnes y los muertos
pueden hacer.
*
Sto ad un certo punto del sonnotra sonno e veglia
ad aspettarti e puntualmente arrivi
a sbarrare la porta,
non vuoi tenermi e non vuoi
lasciarmi andare, senza dire
e senza tacere, come un sibilo
di vento trattenuto dalle onde
tutto è lucente e spazioso
ma non appare nulla di atteso,
copro la testa col cuscino
spingendo via il resto di te
che rimane e resto indeciso
se entrare, resto in bilico
come un geranio sul balcone
come una vela prima dell’orizzonte,
nessuno mi ha avvertito
che avrei solamente sognato
avrei solamente dormito
avrei vegliato
come solo gli insonni e i morti
possono fare.
*
Fabrizio Falconitratto da Nessun Pensiero Conosce l'AmoreInterno Poesia, 2018Traduzione dall'italiano allo spagnolo Centro Cultural Tina Modotti
ad aspettarti e puntualmente arrivi
a sbarrare la porta,
non vuoi tenermi e non vuoi
lasciarmi andare, senza dire
e senza tacere, come un sibilo
di vento trattenuto dalle onde
tutto è lucente e spazioso
ma non appare nulla di atteso,
copro la testa col cuscino
spingendo via il resto di te
che rimane e resto indeciso
se entrare, resto in bilico
come un geranio sul balcone
come una vela prima dell’orizzonte,
nessuno mi ha avvertito
che avrei solamente sognato
avrei solamente dormito
avrei vegliato
come solo gli insonni e i morti
possono fare.
*
Fabrizio Falconitratto da Nessun Pensiero Conosce l'AmoreInterno Poesia, 2018Traduzione dall'italiano allo spagnolo Centro Cultural Tina Modotti
03/10/23
Parte alla Libreria Eli il seminario "Storie di Roma" con Fabrizio Falconi, dal 20 ottobre
SEMINARIO DI INCONTRI CON FABRIZIO FALCONI
LIBRERIA ELI – VIALE SOMALIA 50
· Corso/seminario di incontri
STORIE DI ROMA, presso la Libreria con cadenza mensile – ogni terzo venerdì del
mese, alle 18.30 - durante il quale si ripercorrono
gli itinerari sul territorio monumentale, antico e moderno di Roma, la
città che tutto – con la sua storia e i suoi luoghi – racchiude.
· Il corso/seminario durerà da ottobre 2023 a maggio 2024 affrontando in percorsi di circa due ore ciascuno, le tappe significative della storia tri-millenaria di Roma mediante la scoperta dei luoghi conosciuti e meno conosciuti e degli aneddoti, curiosità, letture, citazioni, con uso di slides e il coinvolgimento immersivo dei partecipanti.
Questo il piano degli
incontri, che seguiranno un percorso cronologico:
22 Ottobre 2023: Le
origini della Città – I Luoghi e le leggende della Fondazione, i Re di Roma.
17 Novembre 2023: L’età
antica – La Roma Repubblicana
15 Dicembre 2023: L’età
antica – La Roma Imperiale
19 Gennaio 2024: Dalla
Caduta dell’Impero Romano d’Occidente all’Anno Mille
16 Febbraio 2024: La
Roma Medievale
15 Marzo 2024: Il Rinascimento
a Roma
19 Aprile 2024: Il
Risorgimento a Roma e l’Ottocento
17 Maggio 2024: Dai
primi del Novecento ai giorni nostri
Tutti gli incontri avranno inizio alle ore 18.30
"Dalla perfezione spesso non nasce niente - Nina, una donna che lo impara a sue spese" - Intervista VIDEO a Fabrizio Falconi - RealTeamTV
Grazie a RealTeamTv, a Giusi Randazzo e Maurizio Bianchini per questa bella e lunga intervista su "Il Dono Perfetto"
da oggi verrà trasmessa sia sulla nostra webtv “REAL TEAM TV” e quindi sul suo sito ufficiale, Canale ufficiale YouTube e tutti i suoi vari account social, che sempre a rotazione in diverse fasce della giornata anche su “Globus Television” e su “ST Europe Channel” al canale 268 del DTT Nazionale del digitale terrestre.
28/09/23
"STORIE DI ROMA" - Un nuovo ciclo di incontri tematici su Roma e le sue infinite storie presso la Libreria Eli - Domenica 1 ottobre ore 11
STORIE DI ROMA - Una nuova bella iniziativa che ho il piacere di presentare, Domenica prossima, 1 ottobre alle ore 11 alla bellissima Libreria Eli (con ingresso gratuito), per chi ama Roma e le sue infinite Storie.
Il ciclo d’incontri:
Il corso/seminario da tenersi da ottobre 2023 a maggio 2024 affronterà in percorsi di circa due ore ciascuno, le tappe significative della storia trimillenaria di Roma mediante l’attraversamento dei luoghi conosciuti e meno conosciuti e degli aneddoti, curiosità, letture, citazioni, ecc.. con l’uso di slides e il coinvolgimento totale dei partecipanti, alla conoscenza dei molti segreti e misteri della Città Eterna.
In ogni incontro la Passeggiata virtuale consentirà di conoscere meglio i luoghi, la storia le infinite curiosità su Roma, come di solito non si vedono mai.
Quando:
MERCOLEDI' 1 ottobre 2023 Ore 11:00
Il piano degli incontri:
- Ottobre: Le origini della Città – I Luoghi e le leggende della Fondazione, i Re di Roma.
- Novembre: L’età antica – La Roma Repubblicana
- Dicembre: L’età antica – La Roma Imperiale
- Gennaio: Dalla Caduta dell’Impero Romano d’Occidente all’Anno Mille
- Febbraio: La Roma Medievale
- Marzo: Il Rinascimento a Roma
- Aprile: Il Risorgimento a Roma e l’Ottocento
- Maggio: Dai primi del Novecento ai giorni nostri
16/07/23
2.500.000 di Visualizzazioni per Il Blog di Fabrizio Falconi - Si festeggia con il nuovo romanzo in uscita: "IL DONO PERFETTO"
Nato 14 anni fa, questo Blog, Il Blog di Fabrizio Falconi festeggia oggi un altro importante traguardo: quello delle 2.500.000 visualizzazioni!
Molta strada è stata fatta in questi anni ed è doveroso ringraziare in primis i tanti lettori ovviamente, e anche gli inserzionisti che ci hanno permesso di continuare a crescere.
Festeggiamo inoltre con l'uscita di un nuovo libro, un romanzo, Il Dono Perfetto, che dal 1 luglio è disponibile nelle librerie e online (anche cliccando qui).
Grazie, e barra dritta, ancora.
F.
01/07/23
"Il Dono Perfetto" - L'intervista di Giovanna Bandini a Fabrizio Falconi per il nuovo romanzo - VIDEO
Da ieri, 30 giugno, è in libreria Il Dono Perfetto, il nuovo romanzo di Fabrizio Falconi. Qui brevi clip dall'intervista realizzata da Giovanna Bandini con Dario Pettinelli, per Il Momento Perfetto - ItaliaTv
QUI SOTTO il PODCAST completo dell'intervista:
Il Dono Perfetto è nelle librerie e online in vendita su Amazon e su ogni libreria online. Infine anche in vendita online sul sito della casa editrice (SANTELLI).
06/06/23
L'oscura Via del Mandrione, a Roma, amata da Pasolini
Fa una certa impressione immaginare che dalla costruzione dell’ultimo dei grandi maestosi acquedotti romani (i cui resti ancora giganteggiano per l’Italia) trascorsero ben tredici secoli prima che si sentisse la necessità a Roma di realizzarne uno nuovo.
L’impresa fu voluta da Papa Sisto V a cui si deve la completa ristrutturazione urbanistica di Roma (con il celebre Piano Sistino), il quale la commissionò nel 1585 all’architetto Matteo Bortolani.
Tanto per comprendere quale fosse la grandezza dei romani, Bortolani commise degli errori di progettazione del nuovo acquedotto, e il Papa dovette ricorrere a Giovanni Fontana (lo stesso architetto che aveva spostato l’obelisco di Piazza San Pietro) per rimediare e correggere il difettoso deflusso delle acque.
In onore di Sisto V (che la secolo si chiamava Felice Peretti) il nuovo acquedotto fu chiamato Felice e aveva il compito di utilizzare le antiche sorgenti dell’Aqua Alexandrina, per approvvigionare le zone del Viminale e del Quirinale.
Il tracciato originale del nuovo acquedotto superava la Via Tuscolana all’altezza della Porta Furba e giungeva fino nel cuore di Roma con il trionfo finale della Mostra della Fontana del Mosè, in Piazza San Bernardo.
Oggi una gran parte del circuito cittadino dell’Acquedotto Felice è affiancata dalla lunga Via del Mandrione, che dà il nome ad un quartiere, o meglio, ad una porzione del quartiere Tuscolano.
In questa Via, una specie di tortuoso serpente che si snodava e in parte si snoda ancora sul confine tra la periferia della città e la campagna, furono trovati i resti di una splendida villa romana e parte di un lastricato.
Il nome, Mandrione, deriva proprio dal fatto che qui, nella campagna sotto gli archi del vecchio acquedotto, venivano portate le mandrie a pascolare.
Era però, già anticamente, una zona di scorribande, adatta agli agguati da parte di briganti e di sabotatori e per questo motivo, lungo questa via transitavano i sorveglianti degli acquedotti, arruolati dalle autorità pontificie.
I solenni archi divennero però con il passare dei secoli anche un ideale rifugio: dapprima in tempo di guerra quando sotto l’Acquedotto Felice trovarono riparo gli sfollati del bombardamento di San Lorenzo del 1943, che costruirono le prime baracche, e poi, nel dopoguerra comunità di nomadi e prostitute.
Ben presto dunque la zona del Mandrione divenne malfamata e territorio di studio per le condizioni abitative di disagio in città, che richiamarono nel dopoguerra l’interesse di personalità come Pier Paolo Pasolini, Gian Giacomo Feltrinelli, Elsa Morante, Goffredo Parise.
Da qui partirono però anche progetti rivoluzionari (come quelli della pedagogista Angelina Linda Zammataro) di integrazione delle comunità nomadi e di recupero della zona archeologica con lo sgombero delle baracche e l’assegnazione di alloggi popolari alle numerose famiglie che vi abitavano.
Oggi l’oscura Via del Mandrione ha – come altre parti della periferia romana – cambiato pelle, ospitando locali, botteghe artigiane e vita notturna.
Fabrizio Falconi, tratto da: Fabrizio Falconi, Misteri e segreti dei Rioni e dei Quartieri di Roma, Newton Compton, 2013
18/04/23
Come nacque "Il Giorno più bello per Incontrarti"
Il giorno più bello per incontrarti (Fazi Editore, 2000), nacque molti anni prima di essere scritto - e pubblicato. La vicenda al centro del romanzo infatti, fu ispirata da un fatto vero, i cui particolari avevo appreso durante un lavoro d'inchiesta, per la RadioRai, nel maggio 1988.
Da giovane giornalista, membro di una redazione formata da giovani talenti, ero sempre alla ricerca di nuovi fenomeni da indagare. Incappai così in uno studio realizzato dal Viminale che, all'epoca, forniva i dati riguardo al fenomeno degli scomparsi - quelle persone che si allontanano da casa senza apparente motivo e sembrano sparire nel nulla.
Si trattava - e si tratta - di un fenomeno molto più esteso di quanto pensassi e di quanto pensassero gli autori del programma. Migliaia di persone, in un solo anno. La gran parte, allontanamenti volontari (specie di giovani) che si risolvevano presto in un ritorno a casa.
Una parte considerevole di questi scomparsi però, spesso non tornava.
E a parte i casi celebri, sui quali costruimmo delle ricostruzioni ad hoc, come quello del Professor Federico Caffè o di Ettore Majorana, v'erano diversi casi di persone assolutamente comuni, scomparse da un giorno all'altro nel nulla, per la disperazione dei familiari e degli amici. Naturalmente eravamo partiti, su questo argomento, molto prima di Chi l'ha visto, o programmi simili che sono seguiti.
A caccia di casi ignoti ai più, mi imbattei in quello di un ragazzo veneto, la cui storia mi colpì moltissimo. Si chiamava Tiziano Zennaro, e viveva con la famiglia, in condizioni economiche piuttosto disagiate, nell'isola di Pellestrina, all'interno della Laguna Veneta, di fronte a Chioggia. Un giorno Tiziano, giovane difficile, si era allontanato da casa senza fare ritorno. Non era la prima volta, ma stavolta i genitori capirono che era diverso. Iniziarono le ricerche, sull'isola e sulla terraferma, senza esito.
Un mese dopo, si era d'inverno, le acque della Laguna restituirono il corpo di un ragazzo. I genitori di Tiziano furono subito chiamati. Il cadavere era in condizioni di avanzato deterioramento, ma in sede di rilievi autoptici, si evidenziò che alcuni dati, come ad esempio l'altezza, corrispondevano a quelli di Tiziano. Il riconoscimento fu fatto e il caso chiuso. Il presunto Tiziano fu seppellito a Pellestrina.
Ecco che però, qualche anno dopo, arriva una cartolina a casa Zennaro. Il padre non c'è più, la madre ancora piange il figlio. La cartolina è una sorta di resurrezione di Lazzaro: è infatti firmata proprio da Tiziano, il figlio creduto morto. Scrive da una struttura psichiatrica, a Padova, dove è ricoverato. La madre, superato lo shock, va a riprendersi Tiziano: scopre che è ricoverato nella struttura dal giorno in cui è stato trovato, in strada, senza documenti e senza che il ragazzo sapesse dire come si chiamasse. Curato per lunghi mesi, finalmente Tiziano a un certo punto ha recuperato la memoria: ha ricordato il suo nome e il nome e l'indirizzo della madre. E ha scritto.
La madre si riporta a casa il figlio, ma comunque non va a finire bene. Tiziano sta male, è insofferente: si lascia praticamente morire d'inedia, nella casa sull'isola e medici e psichiatri non riescono a salvarlo.
Quando trovai questa storia, così letteraria, che ricordava davvero il Mattia Pascal, presi il primo treno per Venezia, e andai su quei luoghi. L'isola di Pellestrina, anche a maggio, era un luogo desolato. La vecchia madre di Tiziano viveva ora a Venezia, all'Arsenale. La trovai in una piccolissima casa, con il caffé pronto in cucina. Mi raccontò tutta la storia con una sorta di benedetta rassegnazione: Tiziano era sempre stato "un'anima inquieta" e bisognava accettarlo.
Su quella vicenda e prendendo qualcosa di Tiziano e di quello che avevo scoperto su di lui, costruii la storia e il personaggio di Giovanni, che scompare nell'autunno del 1977 e il cui corpo - presunto - viene ritrovato sulla spiaggia di Sitges, poco dopo la sua sparizione.
E la vicenda, in questo caso, si fa misteriosa quando la vedova, ben quattordici anni dopo, riceve una enigmatica cartolina da Giovanni, che evidentemente è ancora vivo, da qualche parte.
La storia di Tiziano Zennaro si è in qualche modo incarnata - mentre scrivevo - in quella di Giovanni e mi piace pensare che abbia fornito una nuova casa, una casa di carta, a lui che era così insofferente ad averne una. Forse tra le pagine di questo romanzo, anche l'anima di Tiziano ha trovato un posto dove stare.
Fabrizio Falconi . 2023
06/04/23
La chiesa di San Lorenzo in Lucina e la misteriosa tomba di Poussin
La chiesa di San Lorenzo in Lucina e la misteriosa tomba
di Poussin
Uno dei più antichi titoli delle chiese di Roma è quello di Lucinae attribuito alla chiesa che ancora oggi sorge nella piazza omonima nel centro della città e che, sorto in tempi antichissimi, è già ricordato nel 366 sulla residenza di una matrona romana, chiamata appunto Lucina (anche se non mancano altre ipotesi, tra le quali quella che nel luogo sorgesse un boschetto (lucus) da cui l'edificio prese il nome).
Quel
che è certo è che sotto papa Sisto III (nell'anno 440 d.C.) avvenne la
trasformazione in luogo di culto pubblico. Un rifacimento complessivo fu
operato nel secolo XIII da Pasquale II, mentre al Duecento risale l'erezione,
sulla sinistra della chiesa, del palazzo Fiano che divenne la residenza dei
Peretti. Ma nuovi interventi furono compiuti nel corso dei secoli (anche Gian
Lorenzo Bernini vi mise mano per costruirvi la Cappella Fonseca) fino ai
successivi rimaneggiamenti sotto Papa Pio IX (1856) e del 1927 (anno in cui si
ripristinò il portico murato) che conferiscono alla chiesa l'aspetto odierno.
Essa,
oltretutto affonda le sue fondamenta, in parte, sotto il grandioso horologium
(centosessanta metri per sessanta), fatto costruire dall'imperatore
Augusto nel 10 a.C., la celebre Meridiana,
i cui resti affiorano in diversi punti nei sotterranei degli edifici del
quartiere di Campo Marzio (e anche della Chiesa).
San
Lorenzo in Lucina è una specie di museo, ospitando una serie di famose opere
d'arte, come il crocefisso dipinto da Guido Reni al centro dell'altare
maggiore.
Ma la
Chiesa è famosa anche per la celebre sepoltura del pittore francese Nicolas
Poussin (1594 – 1665), sulla quale sono fiorite leggende esoteriche di ogni
tipo.
Poussin
è uno dei più famosi pittori francesi, noto anche per essere il pittore di
corte del re Luigi XIII e per aver supervisionato i lavori per la realizzazione
del Louvre, ma a partire dai trent'anni trascorse la sua intera vita a Roma,
dove ricevette la prima commissione nel 1626 dai conti Barberini per la
realizzazione di un grande dipinto, Il sacco del tempio di Gerusalemme da
parte dell'imperatore Tito, creduto per molto tempo perduto e ritrovato
recentemente dal critico Denis Mahon.
Fautore
dapprima dello stile barocco, Poussin, a partire dal 1630 cominciò ad
abbandonare del tutto quel gusto artistico, per una rimeditazione attraverso
una ricerca di chiarezza razionale, sul senso dell'esistenza e sul ruolo
dell'arte come transito oltremondano.
A
Roma Poussin morì, nel 1665, e fu sepolto proprio all'interno della Chiesa a
Campo Marzio.
Il
suo monumento funebre è tra i più enigmatici. La tomba fu concepita da Francois
René de Chateaubriand (attivo a Roma fra il 1802 e il 1804), come si legge
nella dedica in epigrafe subito al di sotto del busto del pittore (realizzato
dallo scultore Jean-Louis Deprez) : F.A. De Chateaubriand a Nicolas Poussin
per la gloria delle arti e l'onore della Francia.
L'epitaffio
invece, scritta da Pietro Bellori, il bibliotecario della regina Cristina di
Svezia, recita: Trattieni il sincero pianto. In questa tomba vive Poussin
che aveva dato la vita ignorando egli stesso di morire; qui egli giace, ma egli
vive e parla nei quadri.
Infine,
al di sotto dell'epitaffio, è realizzato in bassorilievo il profilo di un suo
celebre capolavoro: Pastori in arcadia, che oggi è conservato al Museo
del Louvre di Parigi e che esiste anche in un'altra versione dello stesso
pittore, del 1627 e conservata in Inghilterra, a Chatsworth House.
E
sotto questa rappresentazione, è inscritto il celebre motto Et in Arcadia
ego, intorno al quale sono sorte le leggende più disparate e al quale sono
stati dedicati interi libri.
In
realtà Poussin non fu il primo ad utilizzare questo motto, che appare per la
prima volta in un dipinto del Guercino, realizzato intorno al 1620.
La
frase si riferisce alla mitica regione della Grecia, l'Arcadia, dove la
leggenda narra che i pastori vivevano una vita idilliaca, lontana dai clamori e
dagli affanni del tempo e della guerra e di ogni altra miseria umana.
La
frase però, da un punto di vista strettamente letterale, risulta monca e priva
di verbo. Se infatti il significato è
chiaramente: “anche io (sono stato o sono) in Arcadia”, è evidente che
la frase manca del verbo – sum – che dovrebbe essere posto dopo il
soggetto ego.
La
citazione è stata subito interpretata come un memento mori come è reso
esplicito anche dalle scene rappresentate dal Guercino – due pastori che si
imbattono in un grande teschio – e da Poussin – pastori ideali (c'è anche una donna, che nella versione di
Chatsworth esibisce anche delle pose sensuali) che scoprono una tomba austera.
In
pratica il significato della frase sembra essere: Anche la persona che
riposa in questa tomba una volta viveva in Arcadia. Oppure: Anche io ero
un Arcade, prima di incontrare la morte.
Il
motto latino e l'associazione alla scena allegorica è stata ricollegata
fantasiosamente con la pseudostoria (frutto di manipolazioni di tutti i tipi,
in epoche successive) del Priorato di Sion.
Il
legame con la morte (nel bassorilievo sulla tomba di Poussin i pastorelli
contemplano quella che sembra essere a tutti gli effetti la tomba stessa del
pittore) e la stranezza della frase senza verbo hanno fatto ipotizzare che la
citazione contenga in realtà un codice anagrammato.
C'è
stato chi ha tentato di sciogliere l'enigma, componendo la frase I! Tego
arcana Dei, ovvero Vattene ! Io celo i misteri di Dio, alludendo ad
un mistero del quale Poussin fosse al corrente, ossia che nella Chiesa fosse presente
una sepoltura di una importante figura biblica (o addirittura dello stesso
Gesù).
Ipotesi
rafforzata da altri autori che, aggiungendo il sum alla frase, hanno
ottenuto l'anagramma: Arcam dei tango Iesu, ovvero, Io tocco la tomba
di Gesù. In questo caso, però, si è spiegato, la tomba del Maestro non
sarebbe nella chiesa di San Lorenzo in Lucina, come ipotizzato, ma in un luogo
misterioso della Francia, che servì da ispirazione a Poussin per il dipinto dei
Pastori dell'Arcadia conservato al Louvre, il quale è modello del bassorilievo
tombale.
Le
tracce alla ricerca di questo luogo hanno portato dapprima in Francia, nella
località di Les Pontiles, vicino a Rennes-le-Chateau, e poi in Inghilterra,
nello Staffordshire, dove esiste una versione scolpita (non si sa in quale
epoca) del dipinto realizzato da Poussin, nel cosiddetto Sheperd's Monument nel
giardino della Sugborough house.
Ma
ricerche in loco, non hanno dato nessun esito e tutte queste teorie sono
state ripetutamente smentite dai critici d'arte e dagli storici.
Quel
che è certo è che Arcadia divenne dopo la morte di Poussin, la più
celebre delle Accademie romane, fondata nel 1690 dai frequentatori del circolo
di Cristina di Svezia (alla Lungara) che vollero così proseguire l'opera del pittore
e le sue ricerche, in ogni campo delle arti e della cultura.
Fabrizio Falconi, tratto da Roma Segreta e Misteriosa, Newton Compton, 2015
24/02/23
Presentazione de "Le Basiliche di Roma" di Fabrizio Falconi a Via Panisperna, il 3 marzo !
Nella bellissima Libreria Panisperna (Via Panisperna 220), ci incontriamo, Venerdì 3 marzo alle ore 18 per parlare - con Luigi Galluzzo - della meraviglia di Roma, delle sue antiche o antichissime basiliche, partendo da quelle imperiali romane alle cristiane. Curiosità, storie, che abbiamo sotto i piedi ogni giorno.
E quindi del nuovo Libro appena uscito, Le Basiliche di Roma di Fabrizio Falconi da Newton Compton, in tutte le librerie,
13/02/23
Poesia del Giorno: "L'ape d'oro"
L’ape d’oro
Non può entrare nessuno nel reticolo
dei sensi, dove l’ape d’oro costruisce
il suo ricciolo di delizia e di pathos,
esci al mattino dimenticando gli stivali,
crei disordine con le tue mani
mentre la pioggia è così silenziosa
così vera ed essenziale,
e non deciderà di smettere finché
il sole non verrà deposto dalla sua
culla misteriosa, torni a casa
bagnato con l’acqua nelle tasche
e i piedi imbalsamati, ascolti
qualcosa nel fango che gorgoglia:
non puoi dire che non c’è senso
solo perché non è il senso che vuoi tu.
Fabrizio Falconi - 2022
01/02/23
Il Film del Giorno (su Amazon Prime Video): "Viaggio in Inghilterra" di Richard Attenborough, sulla vicenda umana del grande C. S. Lewis
Mi sono incuriosito leggendolo più volte citato in un luogo inaspettato, ovvero il libro di memorie di Andre Agassi, "Open".
Sono andato allora alla ricerca di questo film uscito nell'ormai lontano 1993 e diretto da "Sir" Richard Attenborough.
In Italiano fu chiamato (inspiegabilmente) "Viaggio in Inghilterra", mentre il titolo in inglese era molto evocativo: Shadowlands (Le Terre dell'Ombra).
Lewis lo conosco molto bene: lui era uno dei dieci autori che ho scelto per "Cercare Dio", il saggio che ho pubblicato con Castelvecchi nel 2018.
Perciò temevo un po' la ricostruzione della storia della sua vita e in particolare del suo tragico amore con l'americana Joy Gresham, che cambiò del tutto la sua vita, regalandogli una felicità insperata, totale, purtroppo stroncata quasi subito dalla malattia che portò Joy alla morte nel giro di pochi anni.
Da questa esperienza, Lewis trasse un memorabile libretto, "Diario di un dolore", tra le cose più alte mai scritte sulla perdita di una persona amata.
Il film è molto bello, nel suo classicismo. Lo nobilitano le interpretazioni di Anthony Hopkins e di Debra Winger, nei panni di Joy che per questo film fu candidata all'Oscar.
Certo Hopkins è molto più bello e fascinoso di quanto fosse nella vita il vero Lewis. Ma lui riesce a essere altamente credibile anche in questo ruolo.
Il film ha una emozionante luce invernale, tipicamente inglese, dura più di due ore, tocca profondamente e rende il giusto tributo a un regista, Attenborough, che bisognerebbe rivalutare.
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