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13/10/14

Memling a Roma. Una mostra preziosa.



Per la prima volta in Italia una grande rassegna dedicata ad Hans Memling, l'artista che nella seconda metà del Quattrocento, dopo la morte di Rogier van der Weyden sotto cui si era formato, divenne il pittore più importante di Bruges, cuore finanziario delle Fiandre e centro di produzione artistica tra i più avanzati dell'area fiamminga. 

Una monografica mai prima realizzata nel nostro Paese che mette in luce le eccelse qualità di uno dei protagonisti del Rinascimento fiammingo. 

La mostra prende in esame ogni aspetto della sua opera, dalle pale d'altare monumentali ai piccoli trittici portatili, oltre ai celeberrimi ritratti, genere in cui Memling seppe perfezionare lo schema campito su uno sfondo di paesaggio, che esercitò una fortissima seduzione anche presso numerosi artisti italiani del primo Cinquecento. 

La mostra si propone inoltre di approfondire le forme di mecenatismo che fecero da propulsore per la carriera dell'artista. Più di tutti i suoi contemporanei, 

Memling divenne il pittore preferito della potente comunità di mercanti e agenti commerciali italiani a Bruges, diventando l'erede dei venerati maestri fiamminghi ormai scomparsi, Jan Van Eyck e Rogier van der Weyden. 

Fin dall'inizio della sua attività indipendente come pittore di tavole, Memling riuscì a creare una sintesi dei notevoli risultati di entrambi quei maestri, già tenuti nella più alta considerazione dalla nobiltà italiana e dalle élite urbane che ne fecero il loro pittore di riferimento. 

 Oltre a capolavori di arte religiosa provenienti dai più importanti musei del mondo, tra cui dittici e trittici ricomposti per la prima volta in occasione della mostra come il Trittico Pagagnotti (Firenze, Uffizi; Londra, National Gallery), il Trittico di Jan Crabbe (Vicenza, Museo civico; New York, Morgan Library; Bruges, Groeningemuseum) o il monumentale Trittico della famiglia Moreel (Bruges, Groeningemuseum) che farà da spettacolare conclusione del percorso espositivo, la mostra presenterà una magnifica serie di ritratti tra cui Ritratto di giovane dalle Gallerie dell'Accademia di Venezia, il Ritratto di uomo dalla Royal Collection di Londra - un prestito eccezionale della Regina Elisabetta II -, Ritratto femminile di collezione privata americana, il Ritratto di uomo della Frick Collection di New York nonché il magnifico Ritratto di uomo con moneta romana (ritenuto l'effigie dell'umanista Bernardo Bembo) proveniente da Anversa. 



Memling. Rinascimento fiammingo.
da sabato 11 ottobre a domenica 18 gennaio Scuderie del Quirinale 11 ottobre 2014 – 18 gennaio 2015

28/09/12

Vermeer a Roma: una mostra imperdibile.




La mostra "Vermeer, ilsecolo d'oro dell'arte olandese", fino al 20 gennaio 2013 alle Scuderie del Quirinale, offre al pubblico la prima grande esposizione mai realizzata in Italia dedicata al massimo esponente della pittura olandese del XVII secolo, uno degli autori piu' amati in assoluto dal grande pubblico. 

Organizzata dall'Azienda Speciale Palaexpo e coprodotta con MondoMostre, la mostra e' a cura di Arthur K. Wheelock, Curator of Northern Baroque Paintings, National Gallery of Art di Washington, Walter Liedtke, Curator of European Paintings, Metropolitan Museum of Art di New York e Sandrina Bandera, Soprintendente per il Patrimonio Artistico Storico, Artistico ed Etnoantopologico di Milano. 

Johannes Vermeer (1632 - 1675, Delft) dipinse non piu' di 50 quadri nella sua vita (oggi se ne conoscono solo 37, ma solo una parte di questa sono di certa attribuzione). 

Conoscitore e mercante d'arte si considerava soprattutto un pittore.

Lavoro' solo su commissione e non dipinse mai piu' di due o tre opere l'anno, il necessario per mantenere la moglie e gli undici figli: oggi e' considerato tra i piu' grandi pittori di tutti i tempi, certo uno tra i piu' conosciuti diventato personaggio di culto con dipinti-icone che hanno ispirato scrittrici, come Tracy Chevalier autrice del best seller "La ragazza con l'orecchino di perla", e registi di Hollywood. 

Delle opere di Johannes Vermeer riconosciute autografe, nessuna appartiene ad una collezione italiana. 

Solo 26 dei suoi capolavori, conservati in 15 collezioni diverse, possono essere movimentati. 

Negli ultimi cento anni sono state 8 le grandi mostre su Vermeer e solo 3 hanno ottenuto in prestito piu' di 4 capolavori dell'artista: nel 1996 alla National Gallery of Art di Washington, in seconda tappa al Mauritshuis dell'Aja, nel 2001 al Metropolitan Museum of Art di New York e nel 2003 in Spagna al Museo del Prado che, come l'Italia, non ha opere dell'artista di Delft, ma riusci' a riunirne 9. 

Otto i Vermeer presenti nell'esposizione romana, dalle donne "ideali" alla celebre Stradina, affiancati da cinquanta capolavori degli artisti suoi contemporanei, icone della pittura olandese del secolo d'oro, tutti accomunati da una particolare abilita' per le diverse tecniche di rappresentazione della luce su materiali e superfici differenti.

Il visitatore potrà non solo avvicinare il genio artistico di Vermeer, ma anche capire come l'opera del maestro si rapporti con gli artisti olandesi: gli interni di Vermeer, per esempio, spesso rimaneggiati nelle decorazioni e pieni di oggetti non citati nell'inventario dei beni presenti nella casa in cui viveva, sono frutto d'invenzione o presi in prestito da altri, e dipinti sulla tela in uno spoglio sottotetto.