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06/05/21

Dopo anni di controversie pubblicate le lettere di Saint-Exupéry. Escono oggi da Gallimard


Dopo anni di controversie saranno pubblicate le lettere tra Antoine de Saint-Exupery e sua moglie Consuelo, un carteggio la famiglia non aveva voluto sinora vedesse la luce.

Antoine e Consuelo de Saint-Exupéry hanno lasciato dietro di loro il ricordo di una relazione burrascosa, un libro famoso che lui ha scritto e che lei ha ispirato, Il piccolo principe, un conflitto tra eredi, e una corrispondenza luminosa, di cui la pubblicazione dovrebbe far dimenticare le controversie . 

Queste 160 lettere e telegrammi inviati dagli sposi tra il 1930 e il 1944 sono pubblicati oggi da Gallimard, in un'edizione ricca di illustrazioni. 

Queste due personalita' complesse, un marito che aveva molte avventure e una donna che amava soprattutto la sua indipendenza, hanno conosciuto tanti momenti felici quanto difficili

"Consuelo era esuberante e lui era molto depresso. I suoi molteplici amori non sono un segno di dongiovannismo, ma di un vagabondaggio emotivo", commenta Alain Vircondelet, un biografo intervistato da AFP. 

Gli scambi epistolari dimostrano che nulla li separava veramente, nemmeno la distanza, fino alla misteriosa morte di Antoine de Saint-Exupéry, durante una missione nel Mediterraneo nel luglio 1944. 

La prima lettera dell'aviatore, a Buenos Aires dove si e' innamorato di questa donna salvadoregna, gia' delinea la sua opera piu' famosa. 

"Ricordo una storia non molto vecchia, la cambio un po': c'era una volta un bambino che aveva scoperto un tesoro. Ma questo tesoro era troppo bello per un bambino i cui occhi non sapevano capirlo bene o le cui braccia non lo contenevano. Poi il bambino e' diventato malinconico ". 

"Saint-Ex" non fece in tempo a vedere il prodigioso successo del suo racconto Il piccolo principe, pubblicato nel 1943 a New York, né la pubblicazione dell'edizione parigina nel 1946. 

Lei si'. La famiglia conta oggi "200 milioni di copie vendute e piu' di 450 traduzioni" di questo libro. 

Preleva un bell'assegno ogni anno, il cui importo è sconosciuto. 

Un accordo del 1947 stabili' la successione di uno scrittore che non lascio' ne' discendenti ne' testamenti. 

A Consuelo la meta' degli introiti del lavoro. Alla famiglia Saint-Exupe'ry l'altra meta', piu' i diritti morali, vale a dire che devono dare il loro consenso a tutto cio' che riguarda l'universo dell'autore. 

Quando Consuelo mori' nel 1979, lascio' in eredita' i suoi diritti al suo segretario, lo spagnolo Jose' Martinez Fructuoso. 

E lo scontro con il ramo della sorella di Antoine, Gabrielle d'Agay, finira' in tribunale.Jose' Martinez Fructuoso e' stato condannato nel 2008 dopo aver pubblicato gli scritti dello scrittore in Antoine et Consuelo de Saint-Exupe'ry, un amour de legend (edizioni Les Are'nes, 2005). 

Ma nel 2014, i d'Agay sono stati a loro volta costretti a donare i proventi di un cartone animato ispirato al Piccolo Principe. 

Gallimard annuncia ora la riconciliazione. La prefazione di Martine Martinez Fructuoso, vedova del segretario di Consuelo, precede quella di Olivier d'Agay, pronipote di Antoine. "Questo lavoro non avrebbe visto la luce senza la collaborazione tra la tenuta Antoine de Saint-Exupe'ry-d'Agay e la tenuta Consuelo de Saint-Exupe'ry", scriveva la famiglia dell'aviatore in un comunicato alla fine di aprile. Ha ricordato "una guerra legale fallita di 18 anni per ottenere la proprieta' congiunta del copyright". 

19/01/16

E' morto il grande Michel Tournier.




A 91 anni e' morto, lontano dai riflettori di Parigi, Michel Tournier, considerato uno dei più grandi scrittori francesi del secolo scorso, più volte citato come candidato al Nobel per la letteratura.

Arrivato tardi alla scrittura - aveva 42 anni alla pubblicazione del suo primo romanzo - Tournier ha scritto per adulti e adolescenti, riuscendo a mescolare mito e storia.

Per Gallimard, pubblicò a meta' anni Sessanta "Venerdi' o il limbo del Pacifico", ispirato al Robinson Crusoe di Daniel Defoe.

Nel 1970 ottiene - unico scrittore francese nella storia - il premio Goncourt all'unanimità della giuria, per "Il re degli Ontani", che vendera' in 4 milioni di copie.

"Venerdi' o la vita selvaggia", versione semplificata della sua prima opera, vendette 7 milioni di copie e fu tradotta in 40 lingue, diventando un classico per ragazzi letto ancora oggi in tutte le scuole.


fonte ANSA


27/02/11

Il cielo della Memoria - di Marcel Proust.




Qualcuno l'ha definita la poesia più bella che sia mai stata scritta. E certamente non è così difficile convenirne, nella magnifica traduzione qui sotto. 


Tutto cancella il tempo come l’onda cancella
i giochi dei fanciulli sulla sabbia spianata.
Dimenticheremo le vaghe, le precise parole
che schermavano, tutte, un poco d’infinito.

Tutto il tempo cancella, ma non offusca gli occhi,
sia chiari come l’acqua o d’opale o di stella.
Belli come nel cielo o dentro un lapidario,
brilleranno per noi d’un fuoco triste e gaio.

Gli uni, a un vivente scrigno trafugati gioielli,
duri raggi di pietra mi getteranno in cuore,
come quando nella palpebra conflitti, sigillati,
lucevano d’un raro, illusorio splendore.

Ad altri dolci fuochi da Prometeo rapiti
la scintilla d’amore che in esso palpitava
per soave tormento abbiam portato via,
gioie troppo preziose o luci troppo pure.

Il cielo della mia memoria costellate in eterno,
inestinguibili occhi delle donne che ho amate !
Sognate come morti, brillate come glorie,
scintillerà il mio cuore come a maggio la notte.

Simile a una nebbia d’oblio cancella i volti,
i gesti che altra volta adorammo al divino,
che ci resero folli, che ci resero saggi,
grazie di perdizione, e simboli di fede.

Tutto cancella il tempo, le sere confidenti,
le mani ch’io posavo sul suo collo di neve,
i suoi sguardi che l’arpa dei miei nervi sfioravano,
la primavera che su noi scuoteva i suoi turiboli.

Altri occhi, pur essendo d’una donna gioiosa,
al pari dei rimorsi erano vasti e neri,
spavento delle notti, mistero delle sere.
Fra le sue belle ciglia c’era l’anima intera,

e come un gaio sguardo era vano il suo cuore.
Altri, simili al mare così dolce e cangiante,
ci smarrivano all’anima che in essi è prigioniera
come incalza l’ignoto nelle sere marine.

Solcammo, mar degli occhi, i tuoi limpidi flutti.
Gonfiava il desiderio le rattoppate vele;
delle antiche tempeste dimentichi, andavamo
sull’onda degli sguardi a scoprire altri cuori.

Tanti sguardi diversi, così simili i cuori !
Vecchi, delusi ostaggi degli occhi,
dovevamo restarcene a dormire sotto le fronde… Ma anche
sapendo tutto voi vi sareste imbarcati

per avere quegli occhi gravidi di promesse
come un mare che a sera fantastica del sole.
In inutili imprese vi siete prodigati
per giungere al paese del sogno che, vermiglio,

si lamentava d’estasi oltre le acque vere,
sotto la santa arca d’una nube, profeta
crudele. Ma è pur dolce avere per un sogno
queste piaghe, e festoso brilla il vostro ricordo.


Traduzione di Giovanni Raboni - Gallimard, 1982.