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13/08/22

I mancini? Un esercito di talenti: da Einstein a Hendrix - ecco l'elenco




Tre presidenti degli Stati Uniti e un premio Nobel per la fisica, il piu' grande genio di tutti i tempi

Ma anche grandi artisti passati e presenti e grandi sportivi che hanno saputo fare di quello che un tempo veniva definito un handicap da correggere un grande vantaggio competitivo o piuttosto una manifestazione tangibile del genio e qualche volte della sregolatezza

Sono i mancini, un esercito che copre il 10% della popolazione e che un tempo veniva 'corretto' perche', e' il caso di dire, per maestre e genitori, era l'unica strada possibile da seguire. 

Un numero sempre crescente di persone piu' o meno note che conserva, sopite o espresse fino al successo, caratteristiche di genialita' e intelligenza a tratti non comuni. 

E oggi, 13 agosto, e' la giornata a loro dedicata, una giornata istituita nel 1992 dal Left Handers Club, nel Regno Unito.

Ed ecco che orgogliosamente si citano tra i piu' illustri mancini il principe William, ben tre presidenti degli Stati Uniti, Barack Obama, Bill Clinton e George Bush padre, il premio Nobel per la Fisica Albert Einstein, che pero' usava la destra per scrivere perche' era stato costretto alla correzione, ma anche quello che e' considerato uno dei piu' grandi geni dell'umanita', Leonardo Da Vinci. 

Ma le abilita' riconosciute ai mancini anche dalla scienza si manifestano in tutte le discipline: Diego Armando Maradona che trasformo' la tanto vituperata mano sinistra definita in passato mano del Diavolo, nella 'mano de Dios', la mano di Dio, il 'Profeta del Gol' Johan Cruijff, forte con il piede destro e quello sinistro, John McEnroe, mancino dotato di un talento che ha deliziato il mondo del tennis, per la musica il premio Nobel per Letteratura Bob Dylan, il bassista dei Beatles Paul McCartney, il chitarrista Jimi Hendrix, dall'indimenticabile tocco mancino e non solo, visto che la chitarra la suonava anche con i denti e l'asta del microfono. Julia Roberts e Nicole Kidman. 

E secondo la scienza i mancini ricordano meglio gli eventi, hanno cioe' una migliore memoria episodica perche' i loro emisferi cerebrali sono piu' strettamente connessi, sono piu' abili in matematica, nella risoluzione dei problemi complessi piu' che nell'aritmetica semplice. 

Hanno un vantaggio anche negli sport quali ping-pong o baseball, che richiedono reattivita'. Sono forti nel pugilato. I mancini avrebbero una loro specificita' anche nelle diverse aree della salute. 

Le donne mancine, in particolare quelle in menopausa, possono essere piu' a rischio di sviluppare tumore al seno e in generale chi usa la sinistra come dominante puo' essere maggiormente soggetto a disturbi del sonno e schizofrenia, ma al tempo stesso risulta essere piu' protetto da artrite, ulcere e ha un vantaggio nel recupero dopo un ictus. 

I mancini sono anche capaci di pensare maggiormente 'fuori dagli schemi' quando si tratta di trovare soluzioni ai problemi. Ma essere mancini non e' ancora facile , anche se non vengono piu' corretti, il mondo non sembra ancora a loro misura: le disposizioni di case e uffici (porte, cucine, lavelli) sono progettate per il comfort di chi usa la destra come mano dominante, apriscatole e le forbici se non specifici possono essere difficili da usare.

Per non parlare di oggetti come mouse dei pc, tradizionalmente posizionati a destra della tastiera (anche in questo caso ve ne sono di specifici da acquistare), chitarre, ma anche banalmente delle posate al ristorante che tocca invertire, delle sfide nella scrittura a mano e nello sport. Non piu' pregiudizi e correzioni ma ancora qualche scoglio da superare ma che i mancini sanno bene come aggirare. 


27/12/14

Non vi è intelligenza senza emozione (L'ebanista)



Non vi è intelligenza senza emozione. Ci può essere emozione senza molta intelligenza, ma è cosa che non ci riguarda, scriveva Ezra Pound.

Quel che si trova sul mercato è emozione senza molta intelligenza. Tutto è facile se si asseconda questa direzione.  

L'emozione pura però, senza vera intelligenza, è pura superficie. Non dà e non aggiunge. Non cambia e nemmeno toglie.  E' come un grano di clessidra che si disperde, uguale agli altri. E un altro tempo è passato. 

La vera intelligenza è nascosta nel vivere profondamente le emozioni (non come fossero princìpi distinti, ma allo stesso momento, tutto insieme)

Per molto tempo, nella vita, ci illudiamo di conoscere profondamente l'altro o gli altri, ma questa vera conoscenza non deriva certamente dalle emozioni (neanche da quelle che si vivono insieme): è la qualità dell'intelligenza, del respiro interiore di ciò che si vive, che rende le emozioni profonde, indelebili. E la conoscenza dell'altro non è allora illusoria, ma vera e reale. 

E come un legno trattato da un ebanista, ad ogni passaggio (di emozione), il legno diventa sempre più pregiato. E' il lavoro dell'intelligenza dell'ebanista, la sua pazienza, il suo modo di sentire, il silenzio, l'accoglienza, la determinazione e la dolcezza, il mettere e levare dei gesti (cioè l'intelligenza) negli intarsi, che rendono lucente e prezioso ciò che sembrava deperito o incapace di essere altro da cibo per i tarli.

Fabrizio Falconi