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06/06/11

Baumann ieri a Trento: "Stiamo disimparando a riconoscere il dolore, il dolore morale."


Il sociologo di origini polacche Zygmunt Bauman, teorico della "società liquida", ha concluso ieri il festival dell'Economia di Trento 2011 con parole di fuoco. "Abbiamo sulle nostre spalle un fardello incredibile, che include i nostri obblighi morali, i nostri naturali impulsi ad occuparci degli altri, e cerchiamo di sgravarcene con i tranquillanti morali offerti dai negozi, dai supermercati".

"Entro il 2020 i prezzi degli alimenti raddoppieranno - ha spiegato il sociologo polacco - e gia' oggi vi è un aumento della disuguaglianza a livello globale, per certi versi incredibile. Il paese più ricco, il Qatar, ha uno standard 428 volte più alto del paese più povero, lo Zimbabwe. Il 20% più ricco dell'umanità controlla il 75% della ricchezza, il 20% più povero il 2%. Fino a 30-40 anni fa il trend era diverso, il divario fra i paesi sembrava destinato a colmarsi".    

Secondo il sociologo polacco ci sono "due fattori fondamentali, più culturali e sociali che economici, dietro questo: il voler godere di una vita ricca, abbiente che ci porta a vivere al di sopra dei nostri mezzi sulle spalle dei nostri figli; e la questione della risoluzione dei conflitti sociali, anche quelli legati alla diseguale distribuzione dei beni, aumentando la produzione, il pil. Quando il pil cala non viene messa a rischio la sopravvivenza alimentare - ha chiarito - ma nonostante ciò si sviluppa il panico, perchè la gestione dei conflitti è tutta basata sull'aumento della produzione e del consumo.    

Per Bauman oggi vi è "un processo di mercificazione e commercializzazione della moralità . Il nostro reale bisogno dovrebbe essere prenderci cura dei nostri cari mentre il confine fra il tempo dedicato al lavoro e quello dedicato alla famiglia  sfumato.

Siamo sempre al lavoro, abbiamo l'ufficio sempre in tasca. Al tempo stesso disimpariamo altre abilità 'primarie'. Ad esempio  a riconoscere il dolore, il dolore morale, che è molto importante, perch è esso è  un sintomo che ci aiuta a riconoscere la fragilità dei legami umani.

Improvvisamente abbiamo persone che hanno migliaia di amici in internet; ma in passato dicevamo che gli amici si vedono nel momento del bisogno, e questo non è esattamente il caso degli amici che abbiamo in internet. L'obiettivo quindi diventava sviluppare sempre nuovi desideri negli esseri umani. Ma anche i desideri ad un certo punto si scontrano con dei limiti.

Così, il limite è stato superato mercificando la moralità . Forse il momento della verità è vicino. Ma possiamo fare qualcosa per rallentarlo: intraprendendo un cammino autenticamente umano, un cammino fatto di reciproca comprensione".

A corredo di queste parole su cui sarà, credo, utile per tutti meditare vorrei aggiungere che forse il primo passo di quel cammino autenticamente umano di cui parla Baumann potrebbe essere quello di ripartire da queste parole di Etty Hillesum, che nel silenzio e nell'ascolto di se stessa, fuori dai condizionamenti bui e terrificanti di quegli anni, trovava ogni volta quella forza di ripartire e di non perdersi. Così scriveva Etty:

'L'unica sicurezza su come tu ti debba comportare ti può venire dalle sorgenti che zampillano nel profondo di te stessa.'