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07/04/17

Ecco perché alcuni non riescono a "tradire" i libri cartacei: quando invecchiano hanno un "aroma", come i vini.



Chi non riesce a passare ai libri digitali gia' lo sa: la pagina di carta ha un 'aroma' tutto suo.

La conferma arriva dai ricercatori della University College diLondra, guidati da Cecilia Bembibre, che sono riusciti a ricreare, come per i vini di pregio, una 'ruota degli aromi' per i libri storici, basandosi sulle percezioni descritte dai visitatori delle biblioteche

Legno, fumo, vaniglia e terra sono gli odori piu' riconosciuti nei libri, che diventano un indicatore dello stato di salute dei volumi d'epoca, come spiega lo studio pubblicato sulla rivista Heritage Science. 

Il 100% dei visitatori della biblioteca St Paul's Cathedral's Dean and Chapter di Londra ha indicato l'aroma 'legnoso', seguito da quello 'fumoso' (86%), 'terroso' (71%) e di vaniglia (41%). 

Circa il 70% delle persone ha descritto l'odore come piacevole, il 14% moderatamente piacevole, e il 14% come neutro. In un altro esperimento hanno fatto andare i visitatori alla Galleria d'Arte di Birmingham, facendogli sentire l'odore di un libro storico del 1928, raccogliendone i giudizi. 

I termini piu' usati per descrivere l'odore sono stati cioccolato, caffe', vecchio, legno e bruciato. Alcuni hanno anche citato il pesce, l'odore corporeo, calzini putridi e naftalina. 

Per cercare di capire se alcuni odori possono essere considerati un'eredita' culturale e se si', come identificarli e conservarli, i ricercatori hanno condotto sui libri un'analisi chimica dei composti organici volatili, che evaporano con basse temperature, molti dei quali percepiti come profumi o odori. 

 Combinando i risultati dall'analisi chimica con i giudizi dei visitatori, e' stato cosi' possibile mettere a punto la ruota degli aromi dei libri storici, dove accanto alla descrizione chimica dell'odore (come per esempio acido acetico) c'e' quella sensoriale (es. aceto). 

"La ruota puo' essere usata anche come uno strumento per avere informazioni sullo stato di salute del volume", commenta Bembibre, nonche' aiutare a ricreare gli odori del passato nei musei, facendo vivere ai visitatori un'esperienza piu' intensa.