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05/12/18

Lisippo è dell'Italia. A Fano già lo aspettano !



La giustizia italiana ha detto "l'ultima parola" sul destino dell'Atleta Vittorioso (o Atleta di Fano), il bronzo alto circa un metro e mezzo, risalente al IV sec. e attribuito aLisippo, conteso da anni tra l'Italia e il Museo Getty di Malibu che lo acquisto' nel 1977 per 3,7 milioni di dollari.

 La Cassazione ha respinto integralmente il ricorso presentato dai legali del museo contro l'ordinanza immediatamente esecutiva per la confisca del bene "ovunque esso si trovi" emessa dal gip di Pesaro Giacomo Gasperini a giugno.

La decisione della suprema Corte rende definitiva l'ordinanza anche nella parte in cui stabilisce che la statua e' un bene indisponibile, perché fa parte del patrimonio dello Stato e che quindi appartiene all'Italia.

Ora "auspichiamo che al piu' presto le autorita' Usa si attivino per favorire la restituzione del Lisippo all'Italia" dice all'ANSA il ministro della Cultura Alberto Bonisoli, che ribadisce "l'importanza dei beni per l'identita' delle comunita' e dei territori".

Ma il Getty annuncia battaglia: "continueremo a difendere il nostro diritto al Lisippo. La legge e i fatti non giustificano la restituzione al governo italiano di una scultura che e' stata esposta al pubblico a Los Angeles per quasi messo secolo" ha detto Lisa Lapin, vice presidente delle comunicazioni del Getty.

Ma il pm di Pesaro Silvia Cecchi, che ha seguito per anni l'iter giudiziario per il ritorno della statua in Italia, e' ottimista: "stiamo preparando la rogatoria internazionale - dice all'ANSA - e aspettiamo le motivazioni della sentenza".

Cecchi ammette che il lavoro e' stato complesso e che ha coinvolto vari settori del diritto, compreso quello penale e quello internazionale e due ordinamenti, italiano e statunitense.

A suo avviso, a questo punto c'e' un'unica strada eventualmente percorribile: "rivolgersi alla Corte Europea dei diritti dell'Uomo".

Nessuna indicazione dai legali del museo, gli avv. Alfredo Gaito e Emanuele Rimini, sulla strategia da seguire, mentre negli Usa si ipotizza di rivolgersi alla giustizia statunitense.

La statua, incrostata di conchiglie e residui, venne recuperata nel 1964 da un peschereccio di Fano, il 'Ferruccio Ferri' nelle acque davanti a Pedaso (Fermo).

Da li' il bronzo, non denunciato all'epoca alle autorità, fini' dopo alterne vicende (compreso il seppellimento in un campo di cavoli e un periodo presso un parroco umbro) nelle sale del Getty di Malibu, acquistata da un mercante d'arte tedesco.

Un acquisto regolare ha sempre sostenuto il museo, che nega l'appartenenza del bronzo al contesto culturale italiano. Ma dal 2007, quando l'associazione culturale marchigiana Le Cento Citta' ha presentato un esposto alla Procura di Pesaro, ben tre gip hanno decretato che si tratta appunto di un bene indisponibile perche' appartenente al patrimonio dello Stato.

"Qui non e' in gioco solo il Lisippo - dice l'avv. Tristano Tonnini, legale de Le Cento Citta' - se fosse passata la linea del Getty tutti i nostri beni culturali all'estero scomparirebbero". "Una lunga battaglia per una bella vittoria" commenta il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli. Una battaglia combattuta anche dall'Avvocatura dello Stato, con gli avv. Maurizio Fiorilli e di recente Lorenzo D'Ascia. E a Fano si preparano (per l'ennesima volta, va detto) al ritorno del Lisippo.

fonte Alessandra Massi per ANSA

30/05/13

Il meraviglioso "Pugile di Lisippo" Ambasciatore della cultura italiana a New York.





Si tratta di uno dei molti tesori dell'arte italiana, uno dei più eccellenti: protetto da una cassa climatizzata realizzata appositamente, è partito martedì scorso da Francoforte il cosiddetto Pugile delle Terme (o Pugile a riposo o Pugile di Lisippo), capolavoro sommo dell'antichità, ed è sbarcato ieri a New York, al Metropolitan Museum.

Da lunedì prossimo, 3 giugno,  il bronzo mostrerà la sua bellezza nel cuore della galleria d'arte romana al piano terra del Museo sulla Fifth Avenue.

La scultura, rarissimo bronzo originale greco (datato IV secolo a.C.) è stato scelto per celebrare l'anno della cultura italiana negli Stati Uniti, promosso dal Ministero degli Esteri e da quello dei Beni Culturali.

"E' uno degli eventi più prestigiosi dell'intero programma" ha commentato Rita Paris, direttrice di Palazzo Massimo, dove l'opera è conservata e dove tornerà ad essere visibile dal prossimo 20 luglio.






La statua bronzea del Pugile in riposo è alta 128 cm, datata alla seconda metà del IV secolo a.C. e fu  rinvenuta a Roma alle pendici del Quirinale nel 1885.

La statua è basata sul contrasto fra la quiete e il contenimento geometrico espressi dalle braccia appoggiate sulle gambe, e l'improvviso scatto della testa che si volta verso destra aprendo all'estetica lisippea del kairos, cioè dell'attimo colto nel tempo. Gli inserti in rame, sulla spalla destra, sull'avambraccio, sui guanti e sulla coscia (e sul volto), rappresentano gocce di sangue colate dalle ferite nell'atto del volgersi della testa.
La modernità della figura può essere apprezzata con il paragone con la celebre foto di Cassius Clay / Mohammed Alì qui sotto. 






Fabrizio Falconi