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19/04/13

Aprile, tempo di cambiamento. Il Mattino domenicale di Wallace Stevens.




E' uno strano tempo, il tempo di aprile, del cambiamento. Nascita, rinnovamento, evoluzione, crescita, lontananza, mancanza, senso di temporaneità, di caducità e allo stesso tempo aspirazione all'eterno, sfida umana assurda.  
E questa poesia di Wallace Stevens, da Mattino Domenicale, esprime il sentimento profondo di questo tempo, per noi, per ogni giorno che Dio manda in terra e che rinnova il mondo e noi stessi, ogni giorno. 

IV.

Dice: "Mi piace quando agli uccelli
prima del volo provano con dolci
domande la realtà dei campi in bruma:
ma quando son partiti, se non tornano
i loro campi, allora il paradiso
dov'è ?" Antro non v'è di profezia,
né remota chimera della tomba
eliso d'oro o isola sonora
ove dian loro le anime rifugio,
né trasognato Sud, né aerea palma
sopra i clivi del cielo, che perduri
come il verde d'aprile, o che perduri
come il ricordo in lei d'agili uccelli,
o vaghezza d'un vespro di giugno
che pieghi al tocco d'ala della rondine.

Wallace Stevens, da Mattino Domenicale, Giulio Einaudi Editore, a cura di Renato Poggioli, 1982.




testo originale: 

IV.

She says, ``I am content when wakened birds,
Before they fly, test the reality
Of misty fields, by their sweet questionings;
But when the birds are gone, and their warm fields
Return no more, where, then, is paradise?''
There is not any haunt of prophecy,
Nor any old chimera of the grave,
Neither the golden underground, nor isle
Melodious, where spirits gat them home,
Nor visionary south, nor cloudy palm
Remote on heaven's hill, that has endured
As April's green endures; or will endure
Like her remembrance of awakened birds,
Or her desire for June and evenings, tipped
By the consummation of the swallow's wings.