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13/12/21

Quali sono i 10 libri più venduti di sempre al mondo?



In tempi di classifiche di libri e di classifiche natalizie, è interessante riflettere sul rapporto tra qualità e vendita. 

Oggi il mercato editoriale è così frammentato che è difficile fare valutazioni: basti pensare che in Italia si pubblicano qualcosa come 237 libri AL GIORNO, a fronte di un popolo di lettori piuttosto modesto, rispetto a molti altri paesi occidentali. 

Ogni anno dunque in Italia vengono messi sul mercato 86.505 libri nuovi. Una cifra spaventosa. Con l'evidente conseguenza - basta leggere le classifiche di vendita - che il 99,9% delle uscite librarie si spartisce le vendite del 30% dei libri venduti. Mentre il restante 70% viene invece venduto dalla ristrettissima minoranza (0,01%) di bestseller, o libri da classifica, che si dividono (in pochi) una torta ampia. 

Alla ragione di questo fenomeno ci sono molte e diverse cause su cui si è a lungo riflettuto, senza trovare via d'uscita, anzi: sembra piuttosto che la forbice tra i pochissimi libri "da classifica" e i - moltissimi - libri da poche copie vendute, si sia allargata sempre più.

Un altro dato da considerare però è la grande differenza tra i bestseller moderni e quelli che hanno fatto la storia. Oggi in Italia un libro viene considerato un buon successo quando supera le 10.000 copie vendute. Ottimo e abbondante, oltre le 100.000, traguardo riservato a pochissimi. 

Ma quando di libri (cartacei) se ne leggevano di più - e al contempo, se ne stampavano molti, molti di meno - le cifre erano ben altre.

Quali sono dunque i 10 libri che hanno venduto più copie nel corso della storia?

In certi casi del passato, il numero di copie di alcuni titoli si può solo stimare: come best seller dell'800 sono per esempio spesso citati Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas padre, o Il canto di Natale di Charles Dickens: ma quante copie avranno venduto? Impossibile saperlo.

Secondo il Guinness dei Primati - esso stesso uno dei volumi più venduti di sempre, 115 milioni di copie dalla prima edizione del 1955 - il libro più venduto di tutti i tempi è La Bibbia, con 5 miliardi di copie. Considerando che i cristiani nel mondo sono circa 2 miliardi e 400 milioni, vuol dire che ce ne sono due copie per ognuno. Agli antipodi, Le citazioni dalle opere del presidente Mao Tse Tung, meglio conosciuto come Libretto Rosso di Mao: stime variabili in un ampio range tra gli 800 milioni e i 6 miliardi e mezzo di copie stampate: ha però dalla sua il paese più popolato del mondo, e il carattere obbligatorio della pubblicazione. 

Ma escludendo subito da questa classifica i libri religiosi o ideologici e anche le pubblicazioni periodiche e costantemente aggiornate, come i dizionari e i manuali, ecco i libri più venduti di ogni tempo

1. Il Signore degli Anelli di  J.R.R. Tolkien. Per la saga di Tolkien ambientata nella Terra di mezzo, 150 milioni di copie in tutto il mondo dal 1954

2. L'alchimista di Paolo Coelho. A metà strada tra il racconto fantastico e l'iniziazione spirituale, il libro più venduto del bestsellerista brasiliano Paulo Coelho ha stregato 150 milioni di persone, dalla prima edizione del 1988. 

3. Il Piccolo Principe di Antoine de Saint Exupéry. Ancora oggi il capolavoro per grandi e piccoli scritto nel 1943, è in cima alle classifiche dei libri più venduti di ogni anno. 140 milioni di copie stimate, finora.

4. Harry Potter di J. K. Rowling. Il primo libro della saga del maghetto è anche il più venduto di tutti: 120 milioni di copie worldwide dalla prima uscita del 1997. I capitoli successivi hanno stracciato altri tipi di record: Harry Potter e i doni della morte, per esempio, è stato il libro che ha venduto più copie nelle prime 24 ore dall'uscita (15 milioni) e quello con il maggior numero di stampe in prima tiratura negli USA (12 milioni). 

5. Il Maestro e Margherita di Michael Bulgakov. Il capolavoro di Bulgakov mette d'accordo sia il pubblico che la critica: grandi numeri e letteratura di qualità. Satira politica e invenzione fantastica, profondità psicologica e realismo, c'è tutto. Scritto tra gli anni 20 e gli anni 40 in Unione Sovietica, ma pubblicato ufficialmente solo nel 1967 dopo la morte dell'autore, è comunque circolato molto anche come samizdat, copia clandestina. Stime di vendita attorno ai 100 milioni di copie

6. Alice nel Paese delle Meraviglia, scritto nel 1865 da Lewis Carroll, è un libro unico, divertente e terribile. Quasi incredibile che sia diventato un classico, con 100 milioni di copie vendute, ma ce lo teniamo stretto. 

7. Dieci piccoli indiani. Il più famoso giallo della regina incontrastata del genere: Agata Christie ne ha scritti tantissimi, e tanti sono noti bestseller. Ma questo del 1939, che forse è il più riuscito, è anche il più venduto, sempre sopra i 100 milioni

8.  Il sogno della Camera Rossa, di Ts'ao Hsüeh-ch'in. Ecco un titolo che non dirà molto a noi occidentali, ma questo libro del 1700 ha venduto e continua a vendere migliaia di copie, in Cina e non solo. Capolavoro della letteratura orientale, ma in generale uno dei libri più importanti dell'intera storia della letteratura. 

9. Piccoli Brividi. Se consideriamo le serie, ancora una volta è Harry Potter a fare da padrone, con 500 milioni di copie vendute in totale. Ma è seguito a ruota da Piccoli brividi, il format horror per ragazzi creato da R. L. Stine a partire dal 1992: 62 libri per 480 milioni di copie, questo è il primo in assoluto. 

10. Perry Mason. Notissimo investigatore delle serie TV, in realtà ispirato al personaggio letterario di Erle Stanley Gardner: 82 romanzi e 4 racconti in quarant'anni, dal 1933 al 1973, per più di 300 milioni di copie totali.

22/01/16

Cresce dopo tanti anni negativi il dato sulla lettura dei libri in Italia - Armando Torno (Il Sole 24 Ore)




Sale dell'1.7 per cento in più rispetto al 2014 il dato riguardante la lettura di libri nel nostro paese.   Oggi legge in media un libro cartaceo all'anno il 42% degli italiani che hanno più di 6 anni (era il 41.4 nel 2014), recuperati quindi 412 mila lettori; infine piccolo boom anche per gli ebook che sono stati letti nel 2015 da 4,687 milioni di lettori (è il 14,1% della popolazione che ha usato Internet negli ultimi tre mesi)

Armando Torno per Il Sole 24 Ore ha commentato questi dati. 

Ralph Waldo Emerson, pensatore tra i più acuti dell’Ottocento americano, meditato attentamente anche da Nietzsche, lasciò nel saggio «Società e solitudine» una raccomandazione: «Non leggete mai un libro che non sia vecchio di un anno»

Il secolo romantico poteva ancora permettersi un lusso simile; oggi, se applicassimo tale regola, crollerebbe l’industria editoriale. E, con essa, rischierebbe l’estinzione anche quella materia indefinibile, ma estremamente importante, chiamata cultura. 

Quanto valeva nel secolo di Leopardi, Nietzsche e Marx in materia di lettura oggi va preso con il beneficio d’inventario, di certo non possiamo applicarlo alle nostre abitudini. Ce ne rendiamo conto anche dinanzi a una buona notizia, come quella resa nota dal presidente dell’Aie (Associazione italiana editori) Federico Motta 




- Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/mI07JP

08/01/13

Manuela La Ferla: a Firenze nasce la "Casa dell'Autore."





A Firenze nasce CASA DELL’AUTORE: intervista a Manuela La Ferla
di Massimo Maugeri per letteratitudinenews



Nasce a Firenze la CASA DELL’AUTORE di Manuela La Ferla. L’obiettivo dichiarato è quello di rimettere al centro del lavoro il testo e il suo autore, nel rispetto estremo della scrittura e fuori dalle forzature del mercato: un luogo dove le storie potranno circolare liberamente e le idee trovare terreno fertile, una modalità di lavoro che conserverà il nucleo antico del lavoro editoriale, ma guarda al futuro, alle nuove forme che con il digitale assumeranno un aspetto ancora difficile da immaginare. Uno spazio per autori italiani di eccellenza, per testi di narrativa e progetti di saggistica contemporanea. 

Manuela La Ferla, catanese di nascita ma fiorentina di adozione, vive e lavora a Firenze Ha collaborato a vario titolo con: Rizzoli, Feltrinelli, Adelphi, Einaudi, Theoria, Giunti, Mondadori, Fazi, Il Saggiatore, Cadmo e Longanesi. Ha collaborato a lungo anche con diverse testate, tra cui Diario e La Stampa e curato testi di Letteratura fantastica per diversi editori. Da un paio di anni cura la rubrica «Piccole Italie», su Latitudes. Come curatrice e autrice, è onorata di far parte nel suo piccolo del catalogo Sellerio. Da molti anni insegna editing alla Scuola Europea di Traduzione Letteraria. Nel 2013, in linea con l’evoluzione del mondo editoriale aprirà la casa dell’autore®, un crogiolo di eccellenza per testi e autori di qualità. Il vero lavoro editoriale, prima e oltre le case editrici. A Firenze, in via maggio 35. info@casadellautore.it

- Cara Manuela, da quanto tempo lavori del mondo dell’editoria? Ti andrebbe di raccontarci un po’ di te?
In breve: lavoro da venticinque anni in campo editoriale, come Editor Italiani, sia di narrativa che di saggistica contemporanea. Nasco in Sicilia cinquantanni fa, nella città da cui mi scrivi e che saluto. Vivo con mio marito e mio figlio Natnael di anni sette, a Firenze, mia città adottiva da oltre trent’anni (con tutti questi conti finirò per sentirmi vecchissima). Ho dedicato gran parte della mia vita alla letteratura e alle parole, fare l’editor è il mio modo di stare al mondo e quando penso penso da sempre sotto forma di libro. E per libro intendo un testo, originale, in lingua italiana, che poi vada in cartaceo o digitale è un’altra storia, ma non è questo il punto fondamentale, almeno per me. 
- A tuo avviso, cosa è cambiato nell’attuale sistema editoriale italiano dall’inizio della tua attività a oggi? Quali i pro e i contro?
Non è cambiata la passione dei giovani che vorrebbero entrare a far parte di questo nostro piccolo mondo, molto conservatore. Non è cambiata la dedizione dei molti che si prendono cura dei testi e non è cambiato il desiderio degli autori di arrivare ai propri lettori attraverso il filtro editoriale di una casa editrice. Per il resto, sembra di stare in un mondo capovolto. Chi guarda al mondo editoriale da fuori non credo lo sappia: ma l’industria editoriale è spesso strozzata da tempi di produzione accelerati e vittima colpevole della dittatura delle tirature (tranne che per il digitale). La cornice insomma si è un po’ mangiata il quadro. E il quadro, almeno per me, era e resta l’autore e il suo testo. 
- Credi che il ruolo e i compiti dell’editor, in particolare, siano cambiati in questi anni? Perché la figura dell’editor è ancora importante? 
Oggi l’editor è soprattutto un publisher, una persona molto competente che però compra libri già fatti altrove, mentre io mi sono sempre dedicata a farli i libri, e per farli non intendo costruirli a tavolino, anzi, intendo dire, anche pensarli, sì, se si tratta di saggistica, ma soprattutto aiutare l’autore a riflettere sul senso del proprio lavoro. Ed è proprio questo tipo di figura che è quasi del tutto scomparsa, quello che una volta si chiamava il consulente letterario di professione. Ci sono delle eccezioni, ma sono mosche bianche ormai. Il clima è mutato e non da oggi. Oggi su tutto vince il commerciale e le aspettative del lettore, quasi fosse la domanda a generare l’offerta e non viceversa.

Massimo Maugeri per Letteratitudinenews - continua a leggere qui.