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29/12/21

Libro del Giorno: "E' inutile che io parli" di Ezra Pound

 


La Rapallo cosmopolita e letteraria tra le due guerre, i rapporti con il fascismo, l’instancabile lavoro ai Cantos, gli amici scrittori e filosofi, il pensiero economico, la sua amatissima Italia, la vecchiaia, la Poesia… 

Questo volume, da poco pubblicato dall'editore De Piante è prezioso perché raccoglie le principali interviste rilasciate da Pound e apparse sulla stampa italiana dagli anni Venti agli anni Settanta del Novecento. 

Raccolte per la prima volta in volume, offrono al lettore un ritratto del tutto inedito del poeta americano, non offuscato dalle polemiche, spesso pretestuose, del Dopoguerra. 

Si scoprono così giudizi, ricordi e riflessioni fulminanti di uno dei grandi e controversi protagonisti del secolo scorso: lucido, determinato, consapevole della realtà e soprattutto intenzionato ingenuamente a migliorarla con il suo impegno dalla parte sbagliata della storia

Pound, come è noto, pagò la sua adesione ideologica al fascismo, i suoi strambi proclami lanciati dalla radio italiana, mentre i suoi connazionali americani combattevano sui fronti europei. E pagò duramente, alla fine della guerra, con la cattura, il trasferimento negli Stati Uniti, il processo durante il quale la possibile condanna a morte per tradimento fu tramutata - considerando il soggetto un malato di mente - in reclusione coatta al manicomio di Sant'Elizabeth, dove Pound rimase per 12 anni.

Tornato in Italia, nel 1958, Pound vi rimase fino alla morte avvenuta a Venezia nel 1972 all'età di 87 anni.

Il libro è interessante perché permette di ricostruire l'intero rapporto di Pound  con il nostro paese. Il poeta vi arrivò con spirito esule, disgustato dal potere americano, dopo un periodo londinese e uno parigino. In Italia trovò quella vivacità, quel fervore, quello spirito di cambiamento che cercava e finì per stabilirsi nel golfo del Tigullio, dove soggiornavano molti e grandi intellettuali stranieri, e dove presero a fargli visita giornalisti, poeti, scrittori, giornalisti italiani, attratti dal suo spirito visionario e soprattutto dalla grandezza della sua poesia, da quell'opera - I Cantos - che scrisse in gran parte in Italia e che restano un monumento della poesia di tutti i tempi.

Tra i diversi contributi anche il resoconto fedele, originale, della intervista televisiva che realizzò Pier Paolo Pasolini a casa del poeta, a Venezia. 

L'edizione è curata e ottima, a parte la scelta piuttosto incomprensibile dell'autoritratto di Van Gogh in copertina (forse motivata da una certa somiglianza tra Pound e il pittore fiammingo).

Ezra Pound 

E' inutile che io parli

Curatore: Luca Gallesi 

De Piante Editore, 2021 

Pagine: 240 p., EAN: 9791280362018

Euro: 20,00

17/04/13

Restaurati i graffiti di NOF4, il paziente del manicomio di Volterra che decorò 150 metri di parete con una fibbia.




Preservare e far conoscere al mondo l"arte del matto', impressa, in tanti anni di degenza, sui muri del manicomio di Volterra. Con questo obiettivo e' stata distaccata e restaurata una parte del grande graffito, considerato uno degli esempi piu' significativi di 'Art Brut', realizzato su due muri esterni dei padiglioni dell'ex ospedale psichiatrico Poggio alle Croci di Volterra da Fernando 'Oreste'Nannetti (Roma 1927-Volterra 1994), in arte Nof4, che in totale dipinse 150 metri di pareti.


Il progetto di conservazione e' stato illustrato dall'assessore toscano alla cultura Cristina Scaletti insieme al Comune di Volterra e all'associazione Onlus 'Inclusione Graffio e parola'. Utilizzando la fibbia della sua divisa come una sorta di 'matita di ferro', Nannetti - che entro' nel manicomio di Volterra nel 1958 - volle cosi' lasciare un suo segno di vita, raccontando se' stesso, le sue visione del mondo, la sue fantasie astrali e deliranti osservazioni ma anche la voglia di rivedere la sua citta' natale e una famiglia che praticamente non conobbe ne' visse mai.


Dell'opera e del suo autore parla anche Antonio Tabucchi definendo, in un articolo, il graffito come un "libro di pietra". Quella distaccata e restaurata e' solo una piccola parte, circa 8 metri, del grande graffito che versa pero' in un cattivo stato di conservazione a causa dell'abbandono della struttura, chiusa dal 1978. 

Il complesso oggi e' oggetto di un progetto di recupero per ospitare unita' residenziali e ricettive e anche un museo della memoria che in futuro ospitera' le parti restaurate dell'opera di Nof4. 

Il prossimo weekend le parti restaurate saranno invece visibili al pubblico presso la Pinacoteca di Volterra. Il primo ad accorgersi dell'opera di Nannetti, e' stato stato Mino Trafeli, professore dell'istituto d'arte di Volterra che nel 1980 vide e comprese il valore del graffito. All'opera, nel 1981, dedico' un libro anche l'ultimo direttore dell'istituto psichiatrico. 

Negli anni piu' recenti alla riscoperta dell'opera si e' adoperata l'associazione 'Inclusione Graffio e parola', con l'aiuto anche del cantante Simone Cristicchi. Nel 2011 il museo de l'Art Brut di Losanna (Svizzera) ha invece presentato una grande retrospettiva su Nannetti, grazie a 23 fotografie di grande formato sul suo "libro graffito".