Visualizzazione post con etichetta rené char. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta rené char. Mostra tutti i post

25/05/22

Nelle strade della città c'è il mio amore - Renè Char

 


Nelle strade della città c'è il mio amore. Poco importa dove va nel tempo della separazione. Non è più il mio amore, chiunque può parlargli. 

Non si ricorda più di chi nel modo giusto l'amò? 

Egli cerca un suo simile nella brama degli sguardi. Lo spazio che percorre è la mia fedeltà. Disegna la speranza e tenue la respinge. Io vivo in fondo a lui come un felice relitto. 

A sua insaputa, la mia solitudine è il suo tesoro. Nel gran meridiano ove s'inscrive il suo volo, la mia libertà lo disvela. 

Nelle strade della città c'è il mio amore. Poco importa dove va nel tempo della separazione. Non è più il mio amore, chiunque può parlargli. Non si ricorda più di chi nel modo giusto l'amò e da lontano lo illumina finché non cada ? 

 



06/10/19

Poesia della Domenica: "Fasti" di René Char



Fasti


L'estate cantava sulla sua roccia preferita quando mi sei apparsa. L'estate cantava separata da noi che eravamo silenzio, simpatia, libertà triste, mare ancor più del mare, il cui lungo azzurro remo giocava ai nostri piedi.
L'estate cantava e il tuo cuore nuotava lontano da essa. Io capivo il tuo smarrimento e coprivo di baci il tuo coraggio. In rotta attraverso l'assoluto delle onde, verso quelle sommità schiumose ove s'incrociano virtù micidiali per le mani che portano le nostre case. Eravamo increduli. Eravamo accerchiati. 
Gli anni passarono. Le tempeste finirono. Il mondo se ne andò. Mi faceva male sentire che il tuo cuore non riusciva più a percepirmi esattamente. Ti amavo. In questa mia assenza di viso, in questa mia mancanza di felicità. Ti amavo, cambiando in tutto, fedele a te soltanto.


Fastes 

L'été chantait sur son roc préféré quand tu m'es apparue, l'été chantait à l'écart de nous qui étions silence, sympathie, liberté triste, mer plus encore que la mer dont la longue pelle bleue s'amusait à nos pieds.
L'été chantait et ton cœur nageait loin de lui. Je baisais ton courage, entendais ton désarroi. Route par l'absolu des vagues vers ces hauts pics d'écume où croisent des vertus meurtrières pour les mains qui portent nos maisons. Nous n'étions pas crédules. Nous étions entourés. 
Les ans passèrent. Les orages moururent. Le monde s'en alla. J'avais mal de sentir que ton cœur justement ne m'apercevait plus. Je t'aimais. En mon absence de visage et mon vide de bonheur. Je t'aimais, changeant en tout, fidèle à toi.

23/03/14

La poesia della domenica - "Questo amore nascosto da tutto" di René Char.




Questo amore nascosto da tutto.

Sulla terra della veglia
Il fulmine era puro sul ruscello,
La vigna sosteneva l’ape
La spalla sollevava il fardello.
Le strade affiancanti, la loro polvere
S’involava con gli uccelli
Le pietre si aggiungevano alle pietre,
Le utili mani le amavano.
Meno di ogni ora sofferente
Una eco doveva ripetere
Per l’ignorante solitudine
Un gracile dovere d’amicizia.
La violenza era magica,
L’uomo talvolta moriva
Ma nell’istante dell’agonia
Un tratto d’ambra gli sigillava gli occhi.
I rimpianti, le porte basse
Non sono che induzioni
Per inclinare le nostre illusioni
E rinfrescare le nostre pelli morte.
Ah, gridiamo al vento che ci porta
Quel che noi gli solleviamo.
Sulla terra di tanti sforzi
Il vantaggio sulla coraggiosa menzogna
È la franca consolazione.

René Char, da Les Matinaux

(traduzione di Fabrizio Falconi

Sur la terre de la veille
La foudre était pure au ruisseau,
La vigne sustentait l'abeille,
L'épaule levait le fardeau.