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06/05/08

La Cina è il Paese che stampa più Bibbie al mondo !


Due notizie che messe una vicina all'altra danno l'idea - molto meglio di tanti bei discorsi - della crisi del Cristianesimo - e del Cattolicesimo off course - in Occidente, e in parte rilevante in Italia.

Dunque. Forse non tutti sanno che ... il posto dove si stampano più Bibbie al mondo è attualmente Nanchino, l'antica capitale cinese sulle rive dello Yang Tze e abitata da 7 milioni di persone.

Nanchino stampa attualmente un milione di Bibbie al mese, circa un quarto della produzione mondiale. La Amity - il maggiore degli stabilimenti tipografici di Nanchino - pubblica Bibbie in 90 diverse lingue. Domina la produzione in mandarino o cantonese, venduta in Cina a 9 yuan e 50, vale a dire 90 centesimi di euro.

Attualmente i cattolici in Cina - divisi tra due chiese, l'una obbediente a Pechino, l'altra, clandestina, a Roma - sono circa 17 milioni. Ma è una comunità in rapida espansione.

La Bibbia resta di gran lunga il libro più venduto del Pianeta, tradotto il 2454 lingue diverse.

Eppure, venendo alla seconda notizia, si scopre che pur essendo il testo base del cristianesimo, in Italia - come in altri paesi che si dicono cattolici - la Bibbia rimane un oggetto misterioso: e' quanto emerge da una ricerca dell'Eurisko, commissionata dalla Federazione Biblica Cattolica e presentata recentemente in Vaticano.

L'Italia, secondo questo dettagliatissimo studio, si e' piazzata negli ultimi posti come lettura della Bibbia in generale: se il 75% degli statunitensi per esempio afferma di aver letto un brano biblico negli ultimi 12 mesi, solo il 27% degli italiani puo' dire altrettanto. Peggio stanno soltanto altri due Paesi cattolici, la Francia (il 21%) e la Spagna (il 20%).

Agli italiani piace molto, in comprenso, ascoltare le omelie e le prediche, seguire in tv le trasmissioni religiose e pregare con parole proprie, piu' che trascorrere il proprio tempo sui libri sacri.

Ma si sa questo dato si sposa con quello del poco - anzi direi inesistente - amore degli italiani per i libri.

Secondo i più recenti studi, il 57% degli italiani non ha mai preso in mano un libro. Il 6% si sforza di leggerne uno al mese. E circa il 42 per cento apre un libro e lo finisce un anno dopo.

E' chiaro, alla luce di questi dati, che cosa intendiamo quando si parla di 'scristianizzazione' che nel nostro come in molti paesi occidentali procede a passi da gigante.

Ma forse non tutti i mali vengono per nuocere. E la rinascita, il futuro del cristianesimo sono affidati sul pianeta Terra a popoli che mai si sarebbero pensati depositari di questa missione: Cina, India, la fede di Cristo - sembra - dipende sempre più da loro.



il sito in inglese della Amity press:
http://www.amityprinting.com/englishweb/efirst.htm