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17/05/17

La colossale Porta Maggiore, oggi sommersa dal traffico e la Tomba del Panettiere (sepolcro del fornaio Eurisace) .


la Tomba del Panettiere a Porta Maggiore nel 1895 (foto Roma Sparita)



La maestosa Porta Maggiore, oggi purtroppo davvero costretta in un gorgo di vie di scorrimento, piazze semaforiche, binari della linea tramviaria mostra però ancora i resti del suo antico splendore che le meritò nei secoli, da parte degli stessi cittadini l’appellativo Maggiore, proprio per le sue dimensioni: fu eretta dall’imperatore Claudio nel 52 d.C. – divenendo in seguito inglobata nel recinto delle Mura Aureliane - per sostenere i condotti dell’Acqua Claudia e dell’Aniene (Anio Novus)che passavano e passano nel suo attico, scavalcando le vie Prenestina e Labicana, che scorrevano al di sotto

E’ formata da due fornici (realizzata interamente in travertino), di dimensioni gigantesche - sei metri di larghezza per quattordici di altezza - uno ciascuno per le due vie che sormontava, dentro edicole con semicolonne corinzie e con timpani e da un arco nell’edicola centrale. 

Nell’attico, tripartito da cornici vi sono l’iscrizione di Claudio riguardante la costruzione della porta e quelle che ricordano i successivi restauri che furono operati da Vespasiano nel ’71 prima e da Tito nell’81 poi. 

Tre secoli più tardi, poi, nel 402 fu oggetto di fortificazione da parte dell’Imperatore Onorio che affidò i lavori al prefetto di Roma, Flavio Macrobio Lonigiano, risulta da un’altra iscrizione posta sulla estrema sinistra della Porta, sul Piazzale Labicano


All’esterno della porta, tra i due fornici che danno sul Piazzale Labicano, è posto il curioso e singolare sepolcro di Eurisace, chiamato Panarium, appellativo dovuto alla sua bizzarra forma (quella di un forno) che si riferiva al mestiere di colui per il quale fu costruito nel 30 a.C., un fornaio in grande, Marco Virgilio Eurisace (probabilmente un liberto che si era arricchito), che riforniva lo Stato con i suoi pani prodotti ogni giorno

Tra le varie curiosità di questo sepolcro, rinvenuto durante i lavori di scavi e di abbattimento delle due torri cilindriche che erano state costruite sotto Onorio, del 1838, c’è anche il fatto che al suo interno furono ritrovate anche le ceneri della moglie di Eurisace, Atistia, contenute in una meravigliosa urna artistica a forma di madia di pane, conservata oggi al Museo delle Terme

Anche Porta Maggiore poi, come successe ad altre porte delle Mura Aureliane, fu murata in diverse epoche, in particolare per difendere Roma dall’assedio dei Goti comandati dal Re Vitige tra il 537 e il 538. 

Dopo varie traversie, nel corso dei secoli, nell’Ottocento, sotto Papa Gregorio XVI si procedette ad un nuovo restauro dell’insigne monumento, cercando di appianarne uno dei difetti fondamentali strutturali: la porta infatti, nell’epoca del rifacimento sotto Onorio, era rimasta pericolosamente asimmetrica, probabilmente a causa del dislivello stradale esistente tra le due vie, Prenestina e Labicana e di conseguenza dei due fornici che le sovrastavano. 

Ma è soltanto nel Novecento che finalmente, durante i lavori urbanistici di sistemazione del piazzale Labicano, la porta fu restituita alle sue forme originarie, con il recupero dei tratti delle due antiche strade romane, con le lastre di basalto e perfino le impronte lasciate dai carri romani, come è possibile vedere lungo i tratti emersi della Via Appia.

12/04/12

Gli obelischi di Roma - 3. Obelisco Vaticano




Torniamo dunque, ai nostri obelischi (qui le precedenti puntate). E oggi è di volta il terzo in ordine di erezione: l'obelisco vaticano, il più misterioso di tutti, proprio perché l'unico rimasto sempre in piedi.
Se è vero quello che viene riportato dai Vangeli apocrifi, e soprattutto negli Atti di Pietro, questo obelisco ha 'assistito' al massacro dei cristiani, ordinato da Nerone a seguito dell'incendio di Roma nel 64 d. C. per allontanare da sé l’accusa di averlo provocato.
Nerone incrimina di esso i Cristiani e ne mette a morte, secondo le fonti dell'epoca, una multitudo ingens, fra atroci sofferenze, negli horti Neroniani in Vaticano (Tacito, Annali XV, 44). 

Per capire bene lo svolgimento della scena, bisogna capire cosa era il Circo Neroniano, in realtà già di Caligola: era una grande arena (non paragonabile alle dimensioni del Circo Massimo, ma con nella spina centrale proprio il nostro Obelisco ). 

Gli Horti sono quella macchia di vegetazione al di sopra del Circo. Erano - e sono - le pendici del Colle Vaticano. In quell'epoca, lì esisteva una strada di collegamento che permetteva l'ingresso a chi arrivava dal Nord di Roma. 

La storia di questo obelisco ne fa uno degli oggetti più importanti nella storia dell'umanità. 

3. Obelisco Vaticano 

spostato nella destinazione attuale nel 1585 – 

altezza m.23,36.

L’unico sempre rimasto eretto. 

Secondo Plinio, fu originariamente eretto da Nencoreo (Nebkaure Amenemhet II) figlio di Sesotide (1992 – 1985 a.C.), a Eliopoli - oggi periferia de Il Cairo.

Rotto durante i lavori di allestimento romani del Forum Iulium ad Alessandria, compiuti da Cornelio Gallo, l'Obelisco aveva in origine dimensioni gigantesche: 52 m. e 50 cm di altezza !

Dopo la rottura, il fusto superiore alto m.25,36 (l’attuale obelisco) fu trasportato a Roma dalle navi romane per ordine di Caligola intorno al 30 a.C., ad ornamento del suo circo privato sul Colle Vaticano (con iscrizione dedicatoria, ancora visibile, a Cesare, Augusto e Tiberio ). 

Anepigrafo, cioè privo di geroglifici. 

Eretto originariamente sul lato sinistro della Basilica Vaticana (a fianco dell’attuale Sagrestia, dove una lapide sul pavimento ne ricorda ancora oggi l'originaria ubicazione). 



nella foto qui di fianco si legge: ('SITO DELL'OBELISCO VATICANO FINO ALL'ANNO 1586')


Fu spostato al centro della piazza San Pietro (appena 200 metri di 'cammino'), dove è posizionato oggi, sotto Sisto V , dopo incredibili lavori (che coinvolsero 400 carri trainati da quadrighe e migliaia di operai e facchini)  coordinati  dall’architetto Domenico Fontana in tredici mesi dal settembre 1585 al settembre 1586.



La storia di questo obelisco, dunque è lunga 4.000 anni !  E comincia due millenni prima di Cristo, in Egitto. 
Come abbiamo poi già detto, l'Obelisco Vaticano è l'unico risparmiato dall'ondata devastatrice dei Goti, comandati dal Re Totila, che quando entrano a Roma nel 546, mettendola a ferro e fuoco, abbattono tutti gli obelischi, in quanto simbolo della grandezza e della prepotenza di Roma. fermandosi soltanto di fronte a quello Vaticano. 

Di fronte all'Obelisco, infatti, era stata eretta la grande Basilica Costantiniana, in onore dell'Apostolo Pietro, sul luogo della sua sepoltura.  

Anche i Goti rispettarono dunque questa memoria, considerando che non erano ancora passati  500 anni dalla morte di Pietro.

Sull'enorme piedistallo dell'attuale Obelisco si leggono le iscrizioni dedicatorie: 

SIXTUS V PONTIFEX MAXIMUS OBELISCUM VATICANUM DIS GENTIUM IMPIO CULTU DICATUM AD APOSTOLORUM LIMINA OPEROSO LABORE TRANSTULIT ANNO MDLXXXVI PONT II
cioè (più o meno):


"Sisto V Pontefice Massimo fece porre con immenso sforzo l'obelisco vaticano di fronte all'ingresso. Esso era stato originariamento dedicato a divinità pagane attraverso cerimonie profane. Anno 1586, secondo anno del ponteficato".


Le iscrizioni sugli altri lati recitano: 
"CHRISTUS VINCIT CHRISTUS REGNAT CHRISTUS IMPERAT CHRISTUS AB OMNI MALO PLEBEM SUAM DEFENDAT"
e
"ECCE CRUX DOMINI FUGITE PARTES ADVERSAE VICIT LEO DE TRIBU JUDA"   



Fabrizio Falconi © riproduzione riservata.