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27/01/21

Oggi, il 27 gennaio di 264 anni fa nasceva a Salisburgo il grande genio di Wolfang Amadeus Mozart


Oggi, 27 gennaio, la data di nascita - e l'anniversario -  del grande Wolfgang Amadeus Mozart.  Lo ricordiamo con questo articolo di di Antonino Gulisano di QDC 


Wolfgang Amadeus Mozart è nato il 27 gennaio 1756 a Salisburgo ed era già considerato un genio da bambino. Fece i suoi primi tentativi di composizione alla tenera età di sei anni. Era figlio di Leopold Mozart, istruttore di violino, compositore di corte e vicedirettore musicale alla corte del principe arcivescovo di Salisburgo. 

Uno dei più grandi compositori di tutti i tempi. Ha creato uno stile distinto, fondendo tradizione e contemporaneità. Una musica che lo fa amare ancora oggi. 

Creatore di composizioni di straordinario valore, viene annoverato tra i più grandi geni della storia della musica per via del suo eccezionale talento, tanto raro quanto precoce. 

Incluso nei massimi esponenti del classicismo musicale settecentesco, insieme a Franz Joseph Haydn e Ludwig van Beethoven costituisce la triade alla quale, nella letteratura musicologica, alcuni autori fanno riferimento come prima scuola di Vienna. 

Mozart ha creato ventiquattro opere tra cui Il flauto magico, Don Giovanni, Le nozze di Figaro, diciassette messe e oltre cinquanta sinfonie. Ma il lavoro di Mozart si è esteso a tutti gli stili e i tipi di musica. Ha saputo fondere elementi tradizionali e contemporanei per creare il proprio stile distintivo, caratterizzato da una varietà tematica e tonale, combinata con un alto grado di disciplina formale. Le composizioni di Mozart vivono dei loro contrasti melodici, ritmici e dinamici. 

Dopo la sua rottura con l’arcivescovo di Salisburgo, Mozart si trasferì a Vienna nel 1781, dove un anno dopo sposò la cantante Constanze Weber. Nel 1787 fu nominato compositore della camera di corte. Mozart morì nel 1791 mentre lavorava al suo famoso Requiem

A Salisburgo, al terzo piano di Getreidegasse n. 9, il 27 gennaio 1756, ebbe inizio una storia ricca di eventi prodigiosi: Wolfgang Amadeus Mozart emise i suoi primi… suoni. Motivo sufficiente, già nel 1880, per trasformare la Hagenauer Haus in un museo che rende omaggio ai primi anni di vita del maestro. 

A Vienna, Wolfgang Amadeus Mozart raggiunse l’apice del successo nella capitale austriaca e molti monumenti viennesi sono legati al suo mito. A iniziare dalla reggia di Schönbrunn, dove, nel 1762, i bambini Mozart furono ammessi a suonare al cospetto dell’imperatrice Maria Teresa. Dopo il concerto il piccolo Wolfgang saltò in braccio all’imperatrice, l’abbracciò e la baciò. Nel 1768 Maria Teresa concesse al dodicenne Mozart un’udienza di due ore nella Hofburg, la residenza degli Asburgo. Nello stesso luogo, nel 1781, il musicista diede un concerto in onore del duca di Württemberg e trascorse la notte di Natale dello stesso anno con l’imperatore Giuseppe II, figlio di Maria Teresa, negli appartamenti imperiali. 

In Austria sono tante le occasioni in cui godere la musica del grande genio. A iniziare ovviamente da Salisburgo. Qui, ogni anno, tra fine gennaio e inizio febbraio, il periodo intorno all’anniversario della nascita di Mozart, la Fondazione Mozarteum organizza la Settimana Mozartiana. 



23/05/15

Vienna 1983 - Una esperienza iniziatica (Gregor Passecker)




Nel novembre del 1983 visitai per la prima volta Vienna

Fresco di laurea, risposi a mia madre rimasta da poco vedova, che voleva accontentarmi con un regalo - soldi non ce n'erano: "vorrei fare un viaggio a Vienna."

Qualcosa di ancestrale sembrava attirarmi verso quella città. Qualcosa forse di genetico, visto che mia madre che non aveva mai superato i confini di Roma (a parte Firenze e Venezia, tappe del viaggio di nozze), piangeva regolarmente a dirotto quando in casa si metteva sul piatto del giradischi il Blue Danube di Richard Strauss.

Non rimasi deluso, tutt'altro. Visitai la città in perfetta solitudine in un mese invernale e freddo. 

Il silenzio di Vienna di quegli anni, il silenzio del Ring, il silenzio del Graben, della casa di Mozart, del Liechtstein con le cacche d'autore di Kolik, il silenzio della torre di Santo Stefano, dei giardini del Belvedere, del Prater, dello SchonBrunn sotto la neve, il silenzio delle acque del Danubio, il silenzio del fumo nei giardini e dai tetti, il silenzio dell'Opera deserta, dei vecchi caffè, perfino dei vagoni della metro dove non volava mosca, e tutti sembravano intenti a fare qualcosa di importante, o di solitario. 

Ai giardini del Prater, in un minuscolo chiosco ambulante, conobbi un ragazzo viennese Gregor Passecker.  La sua famiglia gestiva un antico caffè del centro, lui si dava da fare con gli Hot-dog. La sua compagna era bellissima. La sera lui si trasformava, indossando un lungo mantello scuro sulla figura allampanata tramutandosi in un eccentrico dai gusti raffinati, in grado di apprezzare e farmi apprezzare una grafica di Kubin in una sperduta galleria metropolitana, o di parlarmi per due ore - nel suo inglese elegante - di Hundertwasser e delle sue architetture. 

Fino a tardi camminammo quelle sere, costeggiando il Ring, insieme ad un altro amico italiano, uno strano affiatato quartetto che s'era trovato per le strane circostanze del caso, in quel frammento spazio-temporale del mondo. 
Gregor Passecker

Gregor rimase a lungo in contatto con me, ma non lo rividi mai più. Mi scriveva lettere stupende, completamente bislacche piene di parole italiane (amava la nostra lingua e voleva impararla ad ogni costo), strane sue composizioni poetiche e collages surreali e io lo reputavo una grande anima. 

Come spesso accade, morì prima del tempo. 

Ma da qualche parte, sento sempre la sua presenza. Insieme a quella Vienna di allora, che popola sogni e popola pensieri. 


Fabrizio Falconi.