Visualizzazione post con etichetta vinicius de moraes. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta vinicius de moraes. Mostra tutti i post

19/10/22

Oggi, 19 ottobre, nasceva il grande Vinicius De Moraes: il racconto di quando la dittatura lo mise alle porte

 


Ricorre oggi l'anniversario della nascita del grande Vinicius de Moraes, nato a Rio de Janeiro il 19 ottobre 1913. 

Il grande poeta e musicista brasiliano ebbe - come molto colleghi all'epoca, compresi i "tropicalisti" Gilberto Gil, Caetano Veloso, Chico Buarque de Hollanda - molti problemi con la dittatura militare. tra gli anni '60 e '70. 

Nel 1968, Vinicius de Moraes partecipò a spettacoli a Lisbona, in compagnia di Chico Buarque e Nara Leão. In seguito, invitato dal critico Ricardo Cravo Albin, Vinicius fece una dichiarazione storica al Museu da Imagem e do Som (dove era membro del Consiglio Superiore del MPB). Ma quell'anno segnò la fine della sua carriera diplomatica.

Dopo 26 anni di servizio al MRE, il Ministero delle Relazioni Esterne, Vinicius fu mandato in pensione con la legge istituzionale n. 5, creata dalla dittatura militare brasiliana, un fatto che lo ha ferì profondamente. 

Il giorno della pubblicazione dell'atto, Vinicius si trovava in Portogallo per un concerto con Baden Powell. Venne a conoscenza del provvedimento grazie ai giornalisti che lo stavano cercando per un commento dopo pranzo, quando Vinicius amava fare un sonnellino. 

Di fronte al nuovo paradigma che si stava installando in patria, Vinicius pensò di esiliarsi, di suicidarsi o di contattare i colleghi di Rio. 

Nell'esibizione successiva con Baden, Vinicius recitò la sua poesia "Minha pátria" mentre il suo partner strimpellava l'inno nazionale brasiliano alla chitarra.

Dopo questa rappresentazione, gli studenti salazaristi (seguaci del dittatore portoghese Salazar) si affollarono alla porta del teatro per protestare contro il poeta. 

Avvertito di ciò e consigliato di uscire dal retro del teatro, il poeta preferì affrontare le proteste e, in piedi davanti ai manifestanti, iniziò a recitare "Poética I" ("De manhã escureço/De dia tardo/De tarde anoiteço/De noite ardo"). 

Poi successe qualcosa di incredibile: uno dei giovani si tolse il mantello accademico e lo appoggiò a terra, in modo che Vinicius potesse passarci sopra - un gesto imitato dagli altri studenti e che, in Portogallo, è una forma tradizionale di omaggio accademico. 

Secondo un'intervista pubblicata da Veja il 12 gennaio 2000, l'ex presidente João Figueiredo ha spiegato le vere ragioni dell'allontanamento del poeta dall'Itamaraty: "Dice addirittura che molte persone dell'Itamaraty sono state allontanate per corruzione o pederastia. È vero. Ma nel suo caso si trattava di vagabondaggio. Ero il capo dell'Agenzia Centrale del Servizio e ricevevamo continuamente segnalazioni che lui, in servizio al consolato brasiliano di Montevideo, che guadagnava 6.000 dollari al mese, non si faceva vedere da tre mesi. Abbiamo consultato il Ministero degli Affari Esteri, che ha confermato l'accusa. Abbiamo controllato e abbiamo scoperto che non ha lasciato i bar di Rio de Janeiro, suonando la chitarra, esibendosi, con un bicchiere di whisky al suo fianco. Non abbiamo battuto ciglio. Mettiamo le cose in chiaro. Il promemoria diceva infatti "licenziate quel barbone". Tuttavia, i militari riconobbero il valore del suo lavoro e non menzionarono nemmeno le sue posizioni politiche nel documento.

La sua riabilitazione al corpo diplomatico brasiliano è avvenuta solo trent'anni dopo la sua morte, grazie alla legge 12 265 del 21 giugno 2010.

In una cerimonia a Palazzo Itamaraty, Vinicius de Moraes è stato elevato al rango di ministro di prima classe, una posizione spesso associata a quella di ambasciatore.




13/03/14

Rio de Janeiro, l'oltre-mondo in terra.





C'è un po' di oltre-mondo in Rio de Janeiro.

Quando sono arrivato lì, anni fa, ho sentito una dissonanza (dal resto del mondo), che era come la scrittura di Clarice Lispector, lussureggiante e chiusa, misteriosa e sincopata, generosa, palpitante. 

Quando ho attraversato Leblon - in un caffé incontrai per una intervista Manuel Puig - sentivo il canto disperato di Maria Creuza, del suo amore oltre-mondano poetato da Vinicius de Moraes.  

Nel grande ingresso del Teatro Municipal, ogni ballerino era un mondo, ed ogni mondo era un colore diverso. 

Ogni frutto mangiato lì aveva un sapore oltre-terreno: niente aveva sapori conosciuti, niente aveva profumi conosciuti. 

A Copacabana, il grande spazio immenso era allo stesso tempo recluso dai Morros.  Così come tutto quell'azzurro era chiuso da nuvole cariche di pioggia che sparivano misteriosamente in pochi minuti, dopo aver inondato tutto. 

Sui tornanti tortuosi per raggiungere il Corcovado, il tassista giocava con la nebbia e ci fermava sempre sul tempo del precipizio. 

Tutto era precipizio, come Cristo sui pinnacoli tentato dal diavolo.

Tornati da Angra dos Reis, attraversando la foresta aggressiva fino al mare, i villaggi dei pescatori già supportati dal cemento, le centrali nucleari invise a Fernando Ribeiro e alla sua truppa di volenterosi,  fui nuovamente inghiottito da Rio. 

E di nuovo fu come passare in un'altra dimensione.

Forse lo è stato.  Sorseggiavo ancora la pinha, direttamente dalla mia cannuccia arcobaleno, con i piedi sporchi di sabbia e le chitarre di due pigri disperati, quando ero ormai a casa, quella che ancora chiamavo casa, e che non esisteva nell'oltremondo dove ero stato.

Fabrizio Falconi © - proprietà riservata/riproduzione vietata 

20/10/13

La poesia della domenica - "Sonetto dell'amore totale" - di Vinicius de Moraes, tradotto e letto da Giuseppe Ungaretti.





E' una rara registrazione della voce di Giuseppe Ungaretti che legge una poesia di Vinicius De Moraes, tradotta da lui stesso.  Ungaretti e De Moraes si conobbero in Brasile negli anni '50. Ne nacque una amicizia poetica e anche una collaborazione, testimoniata anche da un album Lp, fino a pochi anni fa introvabile ed ora ristampato come CD dalla Warner, in cui si alternano le meravigliose canzoni di De Moraes cantate da Sergio Endrigo e da Moraes stesso insieme a Toquinho e brani di Ungaretti letti da lui stesso. 

(Sonetto dell'amore totale Da La vita, amico, è l'arte dell'incontro con Vinicius De Moraes, Sergio Endrigo e Giuseppe Ungaretti)

SONETTO DELL’AMORE TOTALE 
Vinícius de Moraes

Ti amo tanto, amore mio... non canta
Il cuore umano con più verità...
Amo te come amico e come amante
In una sempre diversa realtà.

Ti amo affine, di calmo amore pronto,
E da oltre ti amo, presente in nostalgia.
Ti amo, insomma, con grande libertà
Dentro l’eterno ed in ogni momento.

Come ama l’animale ti amo semplicemente,
D’amore privo di mistero e privo di virtù
Con un desiderio massiccio e permanente.

E di amarti talmente e di frequente,
Un giorno nel corpo tuo di repente
Avrò da morire di amarti più che uno possa.


(Traduzione di Giuseppe Ungaretti)