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06/06/16

Il Libro del giorno: "Il velo dipinto" di William Somerset Maugham.



Se cercate un libro per l'estate, prendete questo. 

Uno dei migliori romanzi di Maugham, ristampato finalmente qualche anno fa da Adelphi e subito divenuto un classico. 

La storia di Kitty, sciocca ragazza borghese che a Londra si sposa quasi per dispetto con un riservato medico batteriologo, inviato per lavoro in Cina. 

Qui Kitty diviene l'amante del fatuo Charlie. Scoperta la tresca, Kitty decide di seguire il marito - come in una forma di espiazione - in missione in una sperduta landa dove imperversa il colera.  (DA QUI IN POI NON LEGGERE, SE SI VUOLE EVITARE LO SPOILER).  Il marito muore, contagiato, Kitty crede, grazie all'aiuto delle monache locali, di essere cambiata, sa di essere incinta, ma tornata in città subisce di nuovo le avances di Charlie. Torna a casa a Londra, dove la madre è morta. E accetterà di seguire il padre ai Caraibi per tentare ancora una volta di cambiare vita. 

Romanzo degli inizi e di grande successo, anche questo di Maugham non è affatto puro intrattenimento. Dietro la leggerezza e la leggibilità, le ombre e i conflitti della condizione umana, le debolezze del carattere, la pietà e la miseria, la grandezza umana e l'eterna inquietudine.  Personaggi che restano vivi, come se si potessero toccare. 



W. Somerset Maugham 
Il velo dipinto 
Traduzione di Franco Salvatorelli 
gli Adelphi 2011, 5ª ediz.,
pp. 234 
 isbn: 9788845925733 

10/02/14

"Acque morte" di William Somerset Maugham, un capolavoro.




E' il mio romanzo preferito di W. Somerset Maugham.

Per i mari del Sud naviga il dottor Saunders, medico, ospite della goletta capitanata dall'infido Nichols e dal misterioso giovane Fred, fuggito dall'Australia per le conseguenze di un misterioso omicidio.

Saunders, drogato e radiato dall'Albo, a suo agio "solo nella futilità", è la lente attraverso cui partecipiamo questo lento naufragio attraverso le Acque Morte

In un clima estenuato, febbrile, malato, sull'ultima isola visitata, il ragazzo andrà incontro al suo destino che a lui si presenterà nelle forme di Laurie, fidanzata al danese Erik.

Un romanzo perfetto, magistralmente scritto, che contagia il lettore come un morbo e affascina e abbaglia per la precisione dei dettagli e degli incastri narrativi.

Tutti i personaggi vivono.

Tra di loro, Saunders è la voce silenziosa della coscienza: apparentemente impassibile o cinico, eppure massimamente saggio (come si rivela pagina dopo pagina), nel considerare divertito la "differenza che corre tra quello che gli uomini professano e quello che realmente fanno."



04/04/13

Somerset Maugham e Alister Crowley, la "Bestia": un incontro ad alta tensione.





E' circondato da un alone di mistero - ma molto affascinante - l'incontro che ebbe luogo, un certo giorno del 1906 a Parigi, tra uno dei più grandi scrittori del novecento, William Sumerset Maugham, autore di libri famosissimi come Il filo del rasoio, Schiavo d’amore, La luna e sei soldi e Aleister Crowley, detto La Bestia, il grande occultista (e satanista). 

Nella capitale francese Maugham era nato, nel 1874 e ad essa era tornato dopo l’infanzia e l’adolescenza trascorsa in Inghilterra, dove era stato allevato dallo zio, un pastore protestante e dopo aver peregrinato per mezza Europa. 

A Parigi, dunque, Maugham – che è sempre divorato da una fame incontenibile di incontri e di scoperte di caratteri umani, vero serbatoio per la sua ispirazione – incontra, in un noto caffè - Le Chat Blanc in rue d’Odessa – quell’Aleister Crowley, di cui ha già sentito molto parlare negli scandalizzati salotti della ville lumière: forse soltanto un abile ciarlatano dalla conversazione fin troppo brillante, provocatore, irriverente, vagamente minaccioso, dall’aspetto inquietante, calvo e con occhi magnetici che sembrano in grado di trapassare l’interlocutore.  


Anche Crowley ha trovato a Parigi terreno fertile: nella capitale francese l’occultismo sembra essere diventato una nuova moda, dopo la pubblicazione di un libro maledetto, firmato da Joris-Karl Huysmans, Là-bas, ovvero L’abisso, pubblicato nel 1891, testo che aveva messo a soqquadro i salotti buoni di Parigi con la sua minuziosa descrizione di una messa nera. 

Non sappiamo esattamente cosa accadde in quell’incontro: Maugham, incuriosito da Crowley e da quel che si racconta su di lui, dai trucchi (o quelli che vengono ritenuti tali) che usa per spaventare gli ospiti durante le sue serate parigine, ne ricava sicuramente una impressione negativa, di totale repulsione, pur avvertendone, evidentemente, le doti carismatiche. 

Usa Crowley, plasma completamente su di lui il personaggio di Oliver Haddo, il protagonista del suo nuovo romanzo The Magician, il Mago, pubblicato qualche anno più tardi, nel 1908. 

Uno strano romanzo, nel quale Maugham descrive la discesa agli inferi di una giovane donna, Margaret, promessa sposa di un medico, abbandonato per fuggire con il ripugnante Haddo e precipitare con lui là bas, nell’abisso per l’appunto. In The Magician, Maugham esplora i misteri della psiche umana e del male, annidato nell’anima di alcuni uomini, capace di contagiare chiunque e di proliferare come le cellule malate di un organismo. 

Crowley, all’uscita del libro, quasi si compiace di tanta attenzione, al punto di scriverne la recensione sulle pagine di Vanity Fair, firmandosi proprio con il nome di Oliver Haddo. 

Su quel romanzo poi, la Grande Bestia, tornerà ancora più tardi: nei suoi libri e nei suoi diari si vanterà di essere l’autore di molte delle frasi che Maugham ha usato nel suo libro e accuserà lo scrittore di averlo tradito, insultandolo e accusandolo di aver costruito un artificioso pasticcio di materiale rubato. 

Ciò che comunque aveva interessato Maugham, era proprio la capacità di Crowley di plagiare i suoi adepti, un fenomeno non nuovo nella storia, ma certamente moderno nelle modalità – le stesse che gli valsero le accuse, in Sicilia su quel che di scandaloso si svolgeva nelle stanze della Abbazia di Thelema - precursore di molte di quelle sette, esoteriche o parareligiose, che vedremo poi proliferare in tutto il Novecento, in Occidente.

© Fabrizio Falconi