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09/01/15

La presentazione alla Torretta de 'Il respiro di oggi' (15 luglio 2009).




Questa foto è stata scattata mercoledì 15 Luglio del 2009, alle ore 21, alla Torretta di Ponte Milvio.

Quella fu una bella serata.  Con letture e good vibrations

Tra le foto di Piero Leonardi (Butterflies),  esposte nelle sale (Piero aveva realizzato anche la foto della copertina del volume), fu presentato Il respiro di oggi, edito da Terre Sommerse, nel quale avevo riunito nuove poesie, alcune già tradotte in America, e le raccolte Zodiac e Petrology realizzate - per le rispettive mostre a Tuscania, e al Chiostro del Bramante in Roma - insieme a Justin Bradshaw.

nella foto in testa: Giulia Alberico, Fabrizio Falconi, Ugo Barbara



25/04/14

Ariete - dalla esposizione "Zodiac" di Justin Bradshaw e Fabrizio Falconi.





tratto dalla mostra Zodiac (Tuscania, ex Chiesa di Santa Croce, 2007), dipinti di Justin Bradshaw,testi di Fabrizio Falconi da Il canto dei segni.



Ariete


Voglio andare a Sud. In luoghi dove la luce è oro. Fantasmi, cercate la fine, il pertugio del buio, il Ritorno. Sono sveglia, oramai, e non vinta. Eccomi. Ho il nome del vento, e di una porta che si chiude, e si riapre. Mi guardo intorno, la notte è colma di pensieri scuri. Ma sorride il giorno che è già dentro di me. Devo, leggera, muovermi. Devo osare, spostare. Avanzando, essere testarda, e soprattutto non avere paura. Voglio andare lontano, voglio andare a Sud. Essere un'altra me stessa, quello che sono veramente. Sulla strada consolare del mare. Sull’arteria sinuosa del cielo. Questa sono io. Alla fine di tutto, io. Dello stesso colore, cielo e mare, ed un pensiero freddo che ancora mi attraversa. Sono pietra, e sono artefice. Mi risveglio. 


Fabrizio Falconi © - proprietà riservata/riproduzione vietata. 
in testa: Ariete, Justin Bradshaw da Zodiac.

11/02/14

Bilancia - di Fabrizio Falconi (da 'Il respiro di oggi') .







Riparto. Tornano indenni a placarsi i rumori di fondo del mondo. Nel viaggio di ritorno non li ascolterò. E’ così: sono ancora in bilico: metà quel che sono, ed ero, metà quel che sarò. La mia condizione è quella del camminante, e più sento di essere arrivata, più ho bisogno di ricominciare.
Ho provato a fermare il canto con la paura. Illudendomi. Non posso fare altro che unire gli opposti, braccia e gambe. Sul punto più estremo del sentiero, torno indietro. Simmetricamente, percorrerò rinnovandolo con i miei passi, l’antro che mi ha portato fin qui.
Cantano i giunchi, le mille voci delle paludi, alla cantilena della luna mi affiderò, sicura di non perdermi.
Ho già fatto molto. Ho provato, ho creduto. E non è stata che la metà del tutto, che ancora mi attende.



in testa: Bilancia, opera di Justin Bradshaw.

Il ciclo Il Canto dei segni è stato concepito per la mostra Zodiac, realizzata da Justin Bradshaw, a Tuscania, ottobre 2003. 




ZODIAC

Il progetto rappresenta una ricerca e una personale elaborazione della simbologia dei segni dello zodiaco. 
Questa ricerca prende spunto là dove inizia il concetto del cerchio zodiacale e di gran parte delle costellazioni; lungo la valle dell’Eufrate abitato dal popolo dei Sumeri.
I disegni a china sono studi che esplorano i significati di ogni segno ricavato da poesie e sculture sumeriche, per arrivare ad un ciclo di vita che passa da un segno all’altro, come il sole e gli altri pianeti passano attraverso le costellazioni, da Ariete a Toro, da Toro a Gemelli, e così via.
Le immagini delle costellazioni sono state viste come figure femminili; è la dea madre che sottopone il suo corpo alle varie peripezie del viaggio ciclico. 
Ogni posa è basata sulla posizione delle stelle all’interno di ogni costellazione, come si vede nei disegni da studio. 
Nello stesso tempo ogni posa è anche un momento nella vita della dea: si abbandona alla morte in Scorpione, siede, smarrita, nel limbo in Sagittario, arriva in fondo agli Inferi in Capricorno, comincia a risvegliarsi in Aquario, continuando in Pesci per ritrovarsi viva in Ariete. In Toro, ancora debole, subisce l’attacco passionale del dio, selvaggio come un toro, in Gemelli si rispecchia, riunisce anima e corpo, in Cancro si unisce in matrimonio con il dio (in tempi antichi si festeggiava un rituale matrimonio sacro a giugno, mese che corrispondeva al segno del Cancro, indicata anche dal nome romano del mese, ‘Iunius’, da ‘iunire’ (unire)), in Leone, ormai forte, è lei che domina la preda. Infine, in Vergine è madre, partorisce, e precede la crisi ‘post-parto’ di Bilancia.
(nota di Justin Bradshaw)

Justin Bradshaw, nato a Londra nel 1971, vive in Italia dal 1994, prima a Roma e ora a Civita Castellana in provincia di Viterbo. Le sue prime due mostre personali sono state organizzate dai fratelli Sestieri nel 2000 e nel 2002 a piazza Margana, con cataloghi e introduzioni di Maurizio Fagiolo dell’Arco e di Marco Fabio Apolloni. Nel 2003 ha esposto alla Galleria Croma, via del Governo Vecchio 118, Roma. Sono seguite una mostra a Tuscania nell’Ottobre 2004 nell’ex chiesa di Santa Croce, accompagnato dalle poesie di Fabrizio Falconi, e due mostre-serate a Roma; la prima nella bottega di Marco Ancona e Giuseppe Sedita a via dei Falegnami 72 nel Giugno del 2004, e la seconda nella hall dell’Hotel Due Torri di Cinzia Pighini nel marzo del 2005.

09/10/12

Sagittario - dalla mostra "Zodiac" di Justin Bradshaw e Fabrizio Falconi.





tratto dalla mostra Zodiac (Tuscania, ex Chiesa di Santa Croce, 2007), dipinti di Justin Bradshaw, testi di Fabrizio Falconi da Il canto dei segni.



Sagittario. 

Che incanto, che bellezza a perdifiato. Mi fermo, seduta sulla roccia, ad aspettare gli uccelli. Non mancheranno, vengono in processione luminosa, come una scia, da est, seguono il sole. 
Ho il corpo dolente, ma lo sguardo non si è offuscato. E dentro di me vive ancora una nuova stagione. Le luci d’inverno, il lento avanzare delle nuvole sono di fronte a me. Se mi guardo dentro, a questo punto del viaggio, scopro di essere debole, e forte allo stesso tempo. Forte, è la mia natura divina. Debole, è la mia natura umana. Donna duplice, doppia vita.
Essere umano che teme, e quasi non sa più scegliere la via, tra le molte.
Essere divino, che è in me, e conduce al culmine della Via Lattea. 
In fondo, la notte è vicina. Così, il nuovo giorno.



In testa: Sagittario, Justin Bradshaw da Zodiac.

03/10/12

Gemelli - dalla mostra "Zodiac" di Justin Bradshaw e Fabrizio Falconi.






tratto dalla mostra Zodiac (Tuscania, ex Chiesa di Santa Croce, 2007), dipinti di Justin Bradshaw, testi di Fabrizio Falconi da Il canto dei segni.




Gemelli


Voglio toccare con le mani la pietra. Qualcosa di impossibile, per me, fatta d’aria. Varco la soglia, mi ritrovo all’aperto, poi al chiuso, come dentro le mura di una chiesa. Non è una chiesa, è una casa dalle mura intonacate di verde. E muschio alle pareti, una casa nell’ombra della foresta. 
Guardo in cielo, riconosco Mercurio. La sua corsa, dentro il cielo. La smania di toccare la pietra è diminuita, è come se fosse proibito e non sapessi dove volgere lo sguardo. Il vuoto penetrante, ovunque. Il profumo di un lento addormentarsi, incombe soavemente. La quiete del più puro silenzio. Protesa una mano nell’aria cerco di toccare… La mano torna indietro.
Come se avesse toccato un’altra mano, non la pietra che aspettavo. Mi volto per guardare dalla parte opposta. E’ la mia mano. La mano nello specchio, o forse la mano di un’altra. Una nuova, come la strada lunga e alberata che si perde all’infinito.
Vorrei percorrerla tutta, e dalla fine all’inizio, senza riuscire a toccarla mai.




in testa: Gemelli, Justin Bradshaw, da Zodiac.

10/03/12

Petrology - I dipinti di Justin Bradshaw nella mostra del 2005 (con Fabrizio Falconi)


PETROLOGY
dipinti di Justin Bradshaw
con poesie di Fabrizio Falconi
introduzione al catalogo
di Fabio Galadini
Sala delle Capriate
Roma
16 Novembre - 4 Dicembre 2005

Uno dei lavori più stimolanti che mi è capitato di fare è stato per la mostra Petrology, realizzata insieme a Justin Bradshaw, artista inglese che vive ed opera da molti anni in Italia. 

Ritengo la tecnica e la cura nell'arte - intesa anche come pensiero - di Bradshaw una continua fonte di stimolo.  Dopo questa Mostra, inaugurata al Chiostro del Bramante di Roma, nel 2005 il cui catalogo è consultabile qui, la nostra collaborazione è proseguita con l'allestimento di Zodiac,  alla Chiesa di Santa Croce di Tuscania, nel 2007. 

Ora, Justin ed io abbiamo in cantiere un nuovo progetto che presto vedrà la luce. Si tratta della realizzazione di un'opera - dipinti tratti dai nuovi studi di Bradshaw sul Giardino e miei testi, Trio di fine Millennio (parzialmente inedito) - fruibile e scaricabile direttamente on line, nell'applicazione Kindle/Amazon.  Ne riparleremo presto.