31/08/15

"La donna in bianco" di Wilkie Collins, un autore da riscoprire.



Una intricata trama si sviluppa lungo le 688 pagine de La donna in bianco scritto da Wilkie Collins nel 1860 sulle pagine della rivista All The Year Round che era diretta da Charles Dickens, amico dello scrittore.

Collins, laureato in legge, divenuto avvocato, non praticò mai la professione: nato a Londra nel 1824 era attratto dal demone della narrativa, e ad essa si dedicò con una furia fuori dal comune, firmando 25 romanzi, più di 50 racconti e numerose opere teatrali.

Fu penalizzato dal confronto con l'amico e contemporaneo Dickens, ma oggi viene riscoperto. 

La donna in bianco è interessante perché si tratta di un mystery ante litteram, anzi forse dell'antesignano di tutti i mystery.

I protagonisti sono una sfortunata protagonista, Anne Catherick (la donna in bianco del titolo), Lady Glide, e la sua sorellastra Marian Halcombe, il perfido e intelligentissimo Conte Fosco, e l'aspirante artista Walter Hartright (insegnante di disegno di Mrs. Fairlie, futura Lady Glide, di cui s'innamora), oltre a Sir Percival Glyde, altro pessimo figuro. 

Rispetto a Dickens, la narrativa di Collins è meno profonda, meno incisiva, meno fulminante.  Ma la macchina narrativa di questo romanzo che fu pubblicato a puntate per un anno intero appassionando i lettori dell'Inghilterra vittoriana, funziona alla perfezione, con i dovuti colpi di scena. 

Wilkie Collins, La donna in bianco, introduzione di Paolo Ruffilli, traduzione di Stefano Tummolini, 1996, Fazi Editore, Roma.


Fabrizio Falconi

30/08/15

E' morto Oliver Sacks.




(ANSA) - ROMA, 30 AGO - Il famoso neurologo e scrittore britannico Oliver Sacks e' morto oggi a New York all'eta' di 82 anni. Lo scrive il New York Times online citando Kate Edgar, la sua assistente. 

Sacks, come lui stesso aveva annunciato a febbraio in un editoriale sul Nyt, era affetto da cancro, che lo aveva colpito al fegato ed era entrato nella sua fase terminale. 

Uno dei suoi piu' famosi libri e' 'L'uomo che scambio' sua moglie per un cappello', uscito nel 1985. (ANSA).




27/08/15

Sonetto della valle meravigliosa (14) - Finale.




Sonetto della valle meravigliosa

14. Finale.

La valle è cieca, il fiume addormentato, è rimasto
Dar a contare l'acqua che scorre, e non finisce
mai, Ermus è su di lui e lui è il suo pasto

Heloisa in salvo, tutto si spegne e tutto scolora
anche un fauno ha il suo punto di inciampo
piange Dar, piange nella muta foresta, piange ancora

ogni gloria si innalza, ogni ansia svanisce
gli occhi son chiusi e i fiori si spengono sul campo.

Fabrizio Falconi-© riproduzione riservata 2015
Foto dell'autore.

26/08/15

Sonetto della valle meravigliosa (13) - Appassita.



Sonetto della valle meravigliosa 

13. Appassita.

E' la fine dell'isté, il sole è sparito, manomesso
dal funerale delle illusioni, nell'Ade non esiste
scampo, Dar insegue i petali caduti e il nesso

di quel che non trova: 'usciremo insieme,
aspettami,' tutto arriva, prima del fuoco
tutto insiste e proclama, tutto teme,

Heloisa raccoglie il suo anello e resiste
quello che serve per terminare il gioco.

Fabrizio Falconi-© riproduzione riservata 2015
Foto dell'autore.



25/08/15

Sonetto della valle meravigliosa (12) - La voce dei fantasmi.



Sonetto della valle meravigliosa.

12. La voce dei fantasmi

Conosce la porta dell'Ade, Ermus il custode
ci porta i suoi figli, e quelli degli altri,
li lascia senza cibo come un silvano Erode

Apre il passaggio per i due amanti persi
vi giungono Dar e Heloisa per mano
cantando canzoni, celebrando versi

non hanno paura, non sanno le coltri
basse, gli abissi, gli inciampi, le insidie del pantano.

Fabrizio Falconi-© riproduzione riservata 2015
Foto dell'autore.

24/08/15

Sonetto della valle meravigliosa (11) - Premonizioni.


Sonetto della valle meravigliosa

11. Premonizioni 

Una sola foglia rossa, vicino alla tomba caduta
in piena estate, il sangue di Heloisa, il sangue
di Dar: Giulan a te, amante mia perduta

Nia da dì, amore non ci perderemo mai
improvviso il cuore del nubifragio si spande
per la valle, generoso e tetro sopra i granai,

corrono e s'inseguono, il piatto di Ermus langue
ha fame, s'ode nel bosco il suo lamento grande.

 Fabrizio Falconi-© riproduzione riservata 2015
Foto dell'autore.

23/08/15

Sonetto della valle meravigliosa (10) - La casa delle sofferenze.



Sonetto della valle meravigliosa 

10. La casa delle sofferenze.

Ermus il guardiano pretende di celebrare i funerali
del desiderio, minaccia concretamente la fonte,
Dar si dibatte tra il fuoco sacro e i temporali;

la casa va a fuoco, si fugge perché è più semplice
lascia il campo ad Ermus e ai suoi stivali
di foglie, niente è più vero, niente più complice

frana la valle, cede il terreno, abbatte il ponte
scappano le mandrie, sono liberi i maiali.


Fabrizio Falconi-© riproduzione riservata 2015
Foto dell'autore.




22/08/15

Sonetto della valle meravigliosa (9) - Lo scialo.



Sonetto della valle meravigliosa 

9. Lo scialo.

Il tuo racconto equivale a uno scialo, le foglie morte
appartengono al passato, tu le coltivi per darti
senso, ma il racconto è sbagliato e tu non sei la sorte;

come un presentimento ti avverto, divorare vanamente
disseminare alibi, sperare che crescano prima
della notte e ti diano ragione, come al fiume la corrente,

il coraggio di essere se stesso, chiudi gli occhi e parti
il bosco è infinito e del monte non si vede la cima.

Fabrizio Falconi-© riproduzione riservata 2015
Foto dell'autore.



21/08/15

Sonetto della valle meravigliosa (8) - L'amore fra le viole.


Sonetto della valle meravigliosa

8. L'amore fra le viole.

Dormiremo senza sonno, saremo svegli senza veglia
il nostro lavoro sarà la felicità, l'amore tra le viole
il paradosso inclinato la congiunzione dei corpi sorveglia

al mattino la preziosa brina, alla notte il canto del lupo
tutta discesa nella valle, il tuo consesso offerto
il mio discernimento perso fino al ciglio del dirupo

nel recinto nostro, nella regola stimata delle aiuole
ogni nostra ansia è finita, ogni freddo è ricoperto.

Fabrizio Falconi-© riproduzione riservata 2015
Foto dell'autore.

20/08/15

Sonetto della valle meravigliosa (7) - La paura.


Sonetto della valle meravigliosa

7. La paura.

Ora che si sono concessi, la lontananza è un merito
il mondo abitato è diventato loro, quello disperso
ospita Ermus il custode, lo senti dal lungo gemito

il guardiano del bosco, il fedele della terra,
tutto gli assomiglia e tutto egli spaventa
ogni cosa con i suoi artigli affilati afferra

Heloisa vuole sfuggire a un destino introverso
sfida  Dar il richiamo della tormenta.


Fabrizio Falconi-© riproduzione riservata 2015
Foto dell'autore.


19/08/15

Sonetto della valle meravigliosa (6) - La scoperta del mondo liquido.


Sonetto della valle meravigliosa

6. La scoperta del mondo liquido.

Al risveglio la mia anima ti scuote dolcemente,
Bun dé disse Dar, non sarai mai più senza
condusse Heloisa ad una fonte, la terra clemente

spalanca qui una porta nuova: Ega, la bellezza
non è più solida, tutto è liquido, spògliati
e naviga, solca, attraversa, scaccia-tristezza,

il mondo liquido ti accoglie, non serve più pazienza
rinasci, riappari, cambia, bacia, svègliati.

Fabrizio Falconi-© riproduzione riservata 2015
Foto dell'autore.

18/08/15

Sonetto della valle meravigliosa (5) - Estasi nello spirito dei boschi.




Sonetto della valle meravigliosa

5. Estasi nello spirito dei boschi. 

L'amore è creare qualcosa di nuovo, che prima
non esisteva, disse Dar, una terza cosa
tra me e te, esiste e si muove leggera come piuma

volteggia portata dallo spirito dei boschi
qualcosa che rende il mondo migliore
Heloisa  abbandonandosi chiuse gli occhi

nudi nel silenzio, liberi e fuori: la sposa
e il fauno fino all'estremo bagliore.

Fabrizio Falconi-© riproduzione riservata 2015
Foto dell'autore.



17/08/15

Sonetto della valle meravigliosa (4) - Chimera.



Sonetto della valle meravigliosa

4. Chimera

Il dolore quasi mi uccideva, ad ogni nuovo passo,
raccontò Heloisa, soltanto tu forse comprendi
Dar la toccava con il ramo di porfido rosso,

lei sentiva sciogliersi la neve intorno, la felce 
rinascere dopo millenni, il sole rialzarsi dal buio 
letto di odorosi frutti, tutto cresce tutto rinasce 

amandosi sfregava le cosce lisce: cosa difendi 
Heloisa, cosa pretendi, per te anch'io muoio. 


Fabrizio Falconi-© riproduzione riservata 2015
Foto dell'autore.



16/08/15

Sonetto della valle meravigliosa (3) - L'inganno.


Sonetto della valle meravigliosa

3. L'inganno

Tra i manti senza difese Heloisa s'incantava lenta
al ruscello nell'acqua gelida vedeva riflessa
la ferita ancora sanguinante, doveva farsi attenta,

Dar la scorgeva da una siepe di timo, quel sangue
sembrava fresco, sembrava vero, di lei quando
si è venuti al mondo nel posto sbagliato, così si langue,

Heloisa nel breve scintillio era se stessa
Dar le incrociò lo sguardo, danzando.

Fabrizio Falconi-© riproduzione riservata 2015
foto dell'autore

15/08/15

Sonetto della valle meravigliosa (2) - Dar il fauno.



Sonetto della valle meravigliosa

2. Dar il fauno.

Una falce, un demonio, un presentimento
Dar il fauno correva scendendo dal monte
solo il suono lo portava al suo felice tormento

i cristalli, le acque il mondo rude com'era
il legno le scintille le guglie le stelle
mai due volte la stessa via, la stessa sera

sono quello che colma, il sole all'orizzonte
la luna che sorge e accarezza la pelle.


Fabrizio Falconi-© riproduzione riservata 2015
foto dell'autore


14/08/15

Sonetto della valle meravigliosa (1) - Heloisa




Sonetto della valle meravigliosa

1. Heloisa


Circondata da sé non vedeva più il mondo
Heloisa discese la valle senza l'ombra di una luna
solo la rovina la portava in tondo

il silenzio l'avvolgeva la paura e l'orgoglio
i monti dell'abbandono da cui proveniva
senza una vita, senza un germoglio

sono io, disse nel vuoto, sono nessuna
l'eco derelitto i suoi dolori leniva.


Fabrizio Falconi-© riproduzione riservata 2015

13/08/15

La vita di Sviatoslav Richter in un nuovo libro, appena uscito.





Esce finalmente in Italia, 17 anni dopo la sua pubblicazione in Francia, l'autobiografia di Sviatoslav Richter, uno dei piu' grandi pianisti di tutti i tempi, la cui figura e' sempre stata avvolta dal mistero e poco conosciuta nella sua eccezionale dimensione artistica e umana. 

Richter, uomo schivo e insofferente a qualsiasi forma di esibizione e potere - nato in Russia nel 1915 (oggi Ucraina) da genitori russi (e nonno tedesco) e morto a Mosca nel 1997 - benché allergico al regime, fu eletto anche "artista del popolo sovietico".

Fu lui a volere Bruno Monsaingeon, violinista, regista e scrittore (classe 1943), per scrivere la sua biografia dal sapore autobiografico: "Scritti e conversazioni", il titolo delvolume uscito ora, nel centenario della nascita del pianista,presso il Saggiatore (579 pagine, 39 euro).

E' il racconto, affidato al microfono di Monsaingeon, della sua vita e della carriera di un genio che sfugge a qualsiasi catalogazione: dall'infanzia alla formazione musicale, dai maestri avuti alla lunghissima galleria di compositori di cui fu interprete e amico (esegui' le prime assolute di opere di Sciostakovic e Prokoviev). 

 Con grazia e umiltà, l'autore - cui riusci' poi anche di fare un documentario sul pianista (di lui altri film su grandi della musica come David Oistrach, Glen Gould, Yehudi Menuhin) - offre un ritratto vibrante e vicinissimo di Richter che si legge con la leggerezza di un romanzo. 

Ne emerge un uomo, e un artista, non assimilabile ad alcun modello, un fuoriclasse solitario e controcorrente, umanissimo e 'innocente' nelle sue scelte e nel suo approccio musicale

Di tanti artisti famosi del suo tempo, si può sentire, dalla sua voce, un giudizio stupefacente non solo di natura strettamente musicale, ma umana. 

Ad esempio quando Richter dice che non avrebbe mai potuto - nonostante lo avesse fatto - fare il direttore d'orchestra perchè per farlo bisogna amare il potere

E lui, l'artista silenzioso, il potere lo rifuggiva. Il suo direttore preferito era comunque Carlos Kleiber.

Il libro, corredato anche da belle foto scattate in un arco di decenni accanto agli artisti, e nei teatri, di mezzo mondo, e' diviso in due parti: la prima e' la biografia, la seconda sono i taccuini dove Richter, in forma sintetica di diario, annotava meticolosamente ricordi e impressioni di concerti e incontri fatti. 

Una miniera di appunti e giudizi di un grande musicista anticonformista, dotato di straordinaria sensibilità, nonche' di impressionante cultura e memoria. 

Dietro al libro, come si evince dall'introduzione di Monsaingeon, c'e' peraltro la mano discreta di un angelo custode che ha accompagnato Richter negli ultimi cinque anni della sua vita, l'assistente Milena Borromeo, che tuttora gestisce il suo lascito artistico e che nel 2000 passo' alla Scala come assistente del direttore musicale Riccardo Muti, per il quale peraltro tuttora lavora. 

SVJATOSLAV RICHTER, BRUNO MONSAINGEON: 'SCRITTI E CONVERSAZIONI' (IL SAGGIATORE, pp. 579 - 39 euro)

fonte: Flaminia Bussotti per ANSA/ Libro del giorno: Richter, Scritti e conversazioni Esce in Italia la biografia del grande pianista russo.


12/08/15

Torna Twin Peaks, David Lynch e Mark Frost al lavoro !



Per qualcuno, e io sono tra questi, Twin Peaks è davvero l'inizio di tutta l'epopea della moderna serialità tv di alta qualità che rappresenta la vera novità nel linguaggio culturale dei primi anni 2000.

Farà dunque piacere ai molti appassionati di allora - e agli appassionati alle serie di oggi - questa notizia: 

Partiranno a settembre le riprese del sequel di Twin Peaks, thriller cult della Abc del 1990-91, che andrà in onda su Showtime

In pista entrambi i co-creatori della serie, David Lynch e Mark Frost, dopo il momentaneo addio al progetto da parte del regista, annunciato ad aprile via twitter con grande sconforto dei fan. 

Lo ha spiegato il presidente del gruppo Showtime, David Nevins. 

Lynch e Frost stanno scrivendo la nuova stagione, la terza, e lo stesso Lynch dirigerà tutti gli episodi.

"Non ho mai avuto dubbi sul fatto che gli avremmo fatto cambiare idea", ha commentato Nevins parlando del momentaneo forfait del regista. Superato l'intoppo relativo al numero degli episodi - "saranno piu' di nove", ha spiegato Nevins, senza specificare quanti - nel cast "ci saranno molti dei personaggi che il pubblico aspetta, ma anche sorprese"

Resta ancora un mistero la messa in onda, attesa comunque nel 2016.

11/08/15

Mia Venerata - Le lettere d'amore di Nietzsche. Un piccolo, prezioso libro.



Nei quattro capitoli di questo piccolo, prezioso libro, c'è una selezione di lettere testimonianti i tristi tentativi da parte del grande filosofo di avvicinare e trattenere a sé una compagna per la vita, se non, come dichiara lui stesso, "una persona che valga la pena venerare."

La cura di Matteo Anastasio, il libro prende le mosse dal 1876, quando Nietzsche, all'età di 32 anni, docente di lingua e letteratura greca all'Università di Basilea, ancora scapolo, si trova ad avanzare un'ardita promessa di matrimonio a una giovane russa ventitreenne, Mathilde Trampedach, presentatagli soltanto due giorni prima dal direttore d'orchestra Hugo von Senger. 

La proposta di matrimonio verrà, naturalmente, rifiutata. 

Nell'estate seguente, a Bayreuth, Nietzsche fa la conoscenza di un'incantevole cantante, anch'essa russa, Louise Ott, Il filosofo scopre però che la donna è già sposata e ha un figlio.  La rigidità del filosofo, la sua goffaggine impediranno che la bella biondina diventi se non la sua compagna, almeno la sua amante. 

Sei anni dopo, nel salotto romano di Makwida von Meysenburg, Nietzsche incontra Lou Salomé, figlia di un generale russo, in viaggio in Europa con la madre.  Inizia quel celebre triangolo casto con il filosofo e amico di Nietzsche, Paul Rée, che durerà diversi mesi fino ad una drammatica rottura, quando la Salomé - destinataria di lettere al vetriolo, abbozzi sovente mai spediti -  inizia a frequentare il circolo Wagneriano, considerato da Nietzsche come un vero tradimento morale. 

Chiudono il libro i folli biglietti spediti da Nietzsche, ormai alla vigilia del suo cupio dissolvi, a Cosima Wagner, figlia del pianista Franz Lizst e moglie del compositore Richard Wagner. Una esplicita tensione amorosa per la donna, che erompe inaspettatamente e che viene ricambiata da una sprezzante indifferenza. 

I dolori amorosi di Nietzsche sono dunque qui riuniti a corredo della parabola di vita dell'uomo che incendiò la filosofia.

E anche queste bizzare, insolenti, risentite, appassionate lettere mettono in luce la grandezza di un pensiero eretico, mai del tutto compreso, soprattutto dai suoi contemporanei. 





02/08/15

Partire è un po' morire - di Edmond Harancourt






Partire è un po' morire
è morire a ciò che si ama
Lasciamo un po' di noi stessi
in ogni luogo ad ogni istante.

E' sempre il lutto di un voto,
l'ultimo verso di un poema;
Partire è un po' morire
E si parte, come per un gioco

E fino all'addio supremo
è l'anima che l'ha seminato
che l'ha seminato ad ogni addio
Partire è un po' morire.


Rondel de l'adieu

Partir, c'est mourir un peu,
C'est mourir à ce qu'on aime :
On laisse un peu de soi-même
En toute heure et dans tout lieu.

C'est toujours le deuil d'un vœu,
Le dernier vers d'un poème ;
Partir, c'est mourir un peu.
Et l'on part, et c'est un jeu,

Et jusqu'à l'adieu suprême
C'est son âme que l'on sème,
Que l'on sème à chaque adieu...
Partir, c'est mourir un peu.


Edmond Haraucourt, le Rondel de l'adieu, da 'Seul' (1890)

01/08/15

'Siccità' di Derek Walcott.






Siccità




Nel paese dove il pomeriggio è di ocra e tutto
è perennemente immobile nella calura con qualche rara
foglia riarsa che dondola insieme ai crotali dei gusci
secchi da una acacia che chiamano lingua di donna,
nel paese del pomeriggio dove i colli lontani
posano placidi nella foschia, ma più ancora nel centro
del paese del pomeriggio vedo il calor bruno della pelle
del mio primo amore – immobile, perfetto, inalterato –
e vedo lei che cammina, le mani bruciate dal sole
contro i mandorli di mare immobili, verso la
piccola baia dove nella memoria rimane ritta
sopra il pontile.. ed è lì che ho pensato
che fossimo immortali e che l’amore fossero le ali
ripiegate delle colombe, i remi in barca, l’acqua
che sciaborda sulla pietra che consuma
nel paese di ocra dove è pomeriggio.



Derek Walcott, pubblicata su New Yorker di novembre 2008.

(foto di Fabrizio Falconi)