30/06/16

Ecco finalmente l'Archivio Vittorio De Sica.




L'archivio di uno dei piu' grandi maestri del cinema mondiale, Vittorio De Sica, arriva alla Cineteca di Bologna. A presentarlo sabato 2 luglio sara' la figlia del regista Emi De Sica, che con il marito Sergio Nicolai ha lavorato per decenni alla conservazione del fondo: documenti, lettere e fotografie raccolti dalla prima moglie di Vittorio De Sica, Giuditta Rissone

Emi De Sica sara' alla Cineteca in occasione del festival Il Cinema Ritrovato, appuntamento alle 14.30 in Sala Auditorium.

L'archivio contiene testimonianze rare e inediti di famiglia, dei suoi esordi teatrali e cinematografici, del suo successo come interprete di canzoni popolari napoletane o la corrispondenza con grandi personalita' del cinema e dell'arte come Roberto Rossellini, Ennio Flaiano, Billy Wilder, Jean Cocteau, Giorgio Morandi. 

Poi, rassegne stampa d'epoca, dischi e sceneggiature nate dal sodalizio con Cesare Zavattini, storie come I bambini ci guardano, Sciuscia', Ladri di biciclette, Miracolo a Milano e Umberto D

29/06/16

29 giugno a Roma: La 'maledizione' delle reliquie di Pietro e Paolo.




La maledizione delle reliquie di Pietro e Paolo.

A Roma, i luoghi dove la forte e persistente tradizione del passato voleva che fossero stati martirizzati i due fondatori della cristianità in occidente, ovvero Pietro e Paolo, e dove la stessa tradizione voleva fossero conservati i loro resti mortali, sono stati a lungo e per molti secoli protetti da un’atmosfera di timore reverenziale.

Così un erudito romano, Stefano Borgia, nel 1776 poteva tranquillamente scrivere che nella zona del Vaticano, ad esempio, mai nessuno aveva tentato di indagare, di scavare o muovere qualcosa né tanto meno di cercare le spoglie del corpo dell’Apostolo, dai tempi dell’Imperatore Costantino, da quando cioè una basilica era stata edificata sulla tomba di Pietro.

Questo timore reverenziale, che si trasformò in vero e proprio panico all’idea di curiosare nelle tombe dei due apostoli, era stato espresso molti secoli prima da Gregorio Magno, il quale, in una lettera indirizzata alla imperatrice di Bisanzio, Costantina, rispondeva alla richiesta di sovrana di ottenere la reliquia della testa dell’Apostolo Paolo per adornare la sua cappella Imperiale e proseguirne il culto in Oriente, scriveva – negando ovviamente la proposta: A Roma e in tutto l’Occidente sarebbe cosa del tutto intollerabile e sacrilega toccare il corpo dei due santi.

E proprio per evitare qualunque contatto con i resti mortali di Pietro e Paolo, lo stesso Papa Gregorio I e molti altri pontefici dopo di lui, raccomandavano l’uso dei cosiddetti brandea,  cioè di pezzi di tessuto che erano venuti a contatto anche indirettamente con i sacri sepolcri. 

Tradizione che si è trasmessa fino ai giorni nostri quando ad esempio, dopo la morte di Giovanni Paolo II, sono stati diffusi in forma di reliquia, porzioni minime della stoffa degli abiti indossati dal Papa divenuto già santo.

La paura di profanare le tombe degli Apostoli si legò nel corso dei secoli alla leggenda nera che riguardava coloro che avevano osato disturbare il sonno mortale dei discepoli di Cristo.

Un esempio eclatante di questo terrore, si ebbe nel 1626, allorquando per ancorare le quattro le pesantissime colonne tortili che sorreggono il baldacchino berniniano al centro della Basilica di San Pietro, fu necessario scavare al di sotto del pavimento della Basilica.

Una incredibile serie di sciagure e di incidenti si abbatterono sulle maestranze al lavoro, rallentandone l’opera, subito raccolte dalla voce popolare.

Il canonico di San Pietro dell’epoca, particolarmente colpito da quelle sventure che sembravano non volersi esaurire (incidenti, morti improvvise, malattie, rovine personali), si ricordò della lettera di Papa Gregorio, e la fece circolare presso dotti e indotti  per farla interpretare.

Lo spavento fu tale che per costringere gli operai e i tecnici a completare il lavoro, ci fu bisogno di un intervento autoritario del Papa – Urbano VII – il quale non poteva consentire che l’immane lavoro fosse lasciato a metà.

Ma la persistenza della leggenda legata alla profanazione dei resti di Pietro rimase così a lungo, che soltanto nel secolo scorso, nel 1939, e per l’esattezza il 28 giugno, un Papa – Pio XII – ebbe l’ardire di abbassare il pavimento delle Grotte Vaticane, in tal modo iniziando quei lavori che, durati dieci anni, portarono al rinvenimento delle più che presunte ossa dell’Apostolo (identificate poi da Margherita Guarducci e da altri archeologi).


E ovviamente, all’epoca, furono non pochi quelli che misero in connessione, in rapporto, la sventura che si abbatté sul mondo intero (con il Secondo Conflitto, le deportazioni, la morte di milioni di persone innocenti), con la profanazione della tomba dell’Apostolo che aveva portato a Roma e nell’intero Occidente il verbo di Cristo. 

28/06/16

Il libro del giorno: "Heidegger e il suo tempo" di Rudiger Safranski.





Safranski scrive una monumentale biografia (518 pagine + 60 pag. di note) molto curiosa dal punto di vista dell'organizzazione del materiale: soffermandosi per quasi 200 pagine sul periodo compreso tra gli anni '20 e '30 (con minuziose ricostruzioni sugli 'sgarri' accademici tra Heidegger e i suoi colleghi dell'epoca) e sorvolando con leggerezza sul periodo del dopoguerra, radunando in un centinaio di pagine gli anni dal '45 al '75 che hanno rappresentato così tanto nella storia filosofica di Heidegger. 

Per il resto Safranski sembra attratto e contemporaneamente distante dal suo Heidegger, con incomprensibili lacune come quella riguardante l'Olocausto. 

Come ne viene fuori Heidegger?

Il suo pensiero oscuro, seduttivo, visionario e criptico allo stesso modo allontana, attira, innervosisce e scuote, come sempre.  La filosofia prevale sempre sulla biografia mettendo in ombra il personaggio Heidegger, ambiguo, ambizioso opportunista, maschilista, tutto sommato 'pover'uomo' dal punto di vista umano, a quel che da questi atti risulta.  

Ma il monumento della sua filosofia merita di essere diluito dal passaggio dei giorni e degli anni. Cominciando magari dalla diretta lettura di Essere e Tempo. 

Poesia e filosofia, Duns Scoto, Meister Eckhart, la gettatezza e l'esserci - il Da Sein - Husserl e i marxisti. Impressionanti visioni sul Novecento. 


Rudiger Safranski
Heidegger e il suo tempo, 
Traduzione di Nicola Curcio
Edizione italiana a cura di Massimo Bonola
Longanesi editore, 1996. 




27/06/16

"Guidami nella certezza del perdono" - Salterio, di Fabrizio Falconi




Salterio, XII



Guidami, Padre, nella certezza del perdono
quando i briganti danno fuoco alle case
depredando, e sicuri, spargono sale
correndo pazzi nel temporale.

In quel giorno consenti il soffio della fioritura
del ricordo, di quel che non sono e vorrei essere
delle occasioni perse, delle ingiunzioni e delle stoltezze
di tutto quello che non riesco a perdonare, finché vivo.


Fabrizio Falconi
Tratto da Salterio (2006) - ne Il respiro di oggi, 2009

foto in testa: Polaroid di Andrej Tarkovskij




23/06/16

Torna a splendere dopo 40 anni il magnifico mosaico romano delle Terme di Caracalla .





Dopo 40 anni, grazie al finanziamento di Bulgari, torna a splendere uno dei più bei mosaici della palestra delle Terme di Caracalla a Roma. Il Soprintendente speciale per il Colosseo e l`area archeologica centrale di Roma Francesco Prosperetti e l`amministratore delegato di Bulgari Jean-Christophe Babin hanno annunciato il completamento del restauro della prima parte del mosaico policromo della palestra occidentale e, alla luce dei risultati, Babin ha espresso la volontà di Bulgari di finanziare la prosecuzione dei lavori nella seconda parte del mosaico ancora non restaurata. 

Avviati alla fine del 2015, i lavori sono stati realizzati dalla Soprintendenza grazie a una donazione di Bulgari facilitata dall`Art Bonus, e hanno riportato alla luce dei mosaici pavimentali in pregiati marmi policromi, caratterizzati da un raffinato motivo geometrico a ventaglio, e che da oltre 40 anni non erano visibili ai visitatori perché coperti con un tessuto e uno stato di terra per proteggerli dal possibile degrado

Sensibilizzata dalla Soprintendenza, Bulgari ha sostenuto questo complesso progetto, legato a un tesoro archeologico che in passato aveva affascinato i designer della Maison: infatti per Bulgari il restauro rappresenta il tributo a un luogo che è stato fonte di ispirazione primaria per la collezione di gioielli Divas` Dream, il cui disegno riprende proprio le linee pure e perfette dei mosaici delle Terme di Caracalla. 

"Questo intervento - ha spiegato il Soprintendente Francesco Prosperetti - conferma il rapporto privilegiato che Bulgari ha voluto instaurare negli anni con le Terme di Caracalla. La preziosità dei decori architettonici e gli sfarzi delle Terme costituiscono da sempre una fonte di ispirazione per la creazione, come è anche accaduto a Bulgari, che con generosità oggi ci ha annunciato un nuovo finanziamento per proseguire il restauro. 

L`Art Bonus si è rivelato anche in questo caso uno strumento efficace per la valorizzazione del nostro patrimonio". Jean Christophe Babin, amministratore delegato di Bulgari, ha commentato: 

"Oggi festeggiamo la conclusione di un restauro perfettamente eseguito ma anche l`inizio di un nuovo restauro su un`area adiacente e altrettanto significativa. Le Terme di Caracalla sono un gioiello archeologico nel cuore della Città Eterna, un luogo nel quale si respira tutta la grandezza della storia di Roma. Per un gioielliere come Bulgari, che pone la ricerca del Bello al centro della propria passione creativa, contribuire a valorizzare lo splendore racchiuso in un luogo così suggestivo è un motivo di grande orgoglio. E` stato quindi naturale rinnovare il nostro sostegno a un progetto che restituirà alla città e a questo monumento un tesoro rimasto celato per tanti anni".

Il restauro, curato da Marina Piranomonte e Anna Borzomati, si è articolato in diverse fasi: dopo una pulitura preliminare si è proceduto al consolidamento del piano del mosaico e ad altri interventi finalizzati a evitare cedimenti; questa fase ha permesso il recupero di numerose tessere interrate, cosicché la reintegrazione del mosaico è avvenuta con pezzi originali; infine la pulitura definitiva, delicata per la presenza di incrostazioni minerali e diversificata tra le tipologie dei marmi, è stata completata dalla stesura di un velo protettivo.

22/06/16

Il film del giorno: "L'uomo che non c'era" di Joel e Ethan Coen, 2001.





Un film da recuperare, e rivedere. Un piccolo grande capolavoro. 

Nell'estate del 1949, la storia del barbiere Ed Crane, insoddisfatto della sua vita e alla ricerca di una "svolta decisiva" che si mette in una serie di pasticci a catena che lo porteranno diritto sulla sedia elettrica. 

Un'altra perla dei fratelli Coen, che stavolta abbandonano il farsesque di Lebowski o di Fratello, dove sei ? per scrivere una pagina dolente, struggente sul dramma della normalità e sull'ossessione dell'epoca moderna ovvero l'ansia da anonimia.

Crane è un personaggio monumentale con la sua maschera indelebile (strepitoso Billy Bob Thornton).  Bianco e nero e l'uso di Beethoven (nemmeno straniante) regalano al film sequenze memorabili, a partire dal tormentone di Crane che cammina al ralenti "controcorrente" nella folla. 

Patetico e bellissimo. 

Con Billy Bob Thornton, Michael Badalucco, Frances Mc Dormand, James Gandolfini
USA 2001. 






21/06/16

Solstizio d'estate: lo spettacolo dello Gnomone nella Basilica di San Lorenzo .





Nella Sagrestia Vecchia dellaBasilica di San Lorenzo, a Firenze,  in occasione del solstizio d'estate e dei giorni seguenti, e' possibile vedere la luce solare entrare dalla lanterna, posta in cima alla cupola di Brunelleschi, e riflettersi sulla parete con particolari effetti di luce. 

La lanterna, attraversata dai raggi del sole, funge da "gnomone" e tra le 12.30 e le 13.40 circa si puo' osservare il percorso della luce, che si posiziona poi centralmente sulla parete, sotto la finestra cieca con lo stemma della famiglia medicea. 

I visitatori possono assistere al fenomeno tutti i giorni dal lunedi' al venerdi' (orario di apertura 10-17). 

La costruzione della Sagrestia Vecchia fu completata nel 1428, come si evince dalla data posta sulla cupolina originale della lanterna, ora visibile nel loggiato della Biblioteca Mediceo Laurenziana.

Era allora in vigore il calendario Giuliano, indietro di una decina di giorni rispetto a quello Gregoriano, introdotto nel 1582, possiamo ritenere che le foto di questi giorni documentino in modo verosimile, fatto salvo i riflessi dei faretti d'illuminazione della Sagrestia, l'effetto di luce ai tempi di Brunelleschi.

20/06/16

La Profezia di Pasolini (1975): "Prevedo la spoliticizzazione completa dell'Italia".




Prevedo la spoliticizzazione completa dell'Italia: diventeremo un gran corpo senza nervi, senza più riflessi. 
Lo so: i comitati di quartiere, la partecipazione dei genitori nelle scuole, la politica dal basso... Ma sono tutte iniziative pratiche, utilitaristiche, in definitiva non politiche. 
La strada maestra, fatta di qualunquismo e di alienante egoismo, è già tracciata. Resterà forse, come sempre è accaduto in passato, qualche sentiero: non so però chi lo percorrerà, e come. 


Da Luisella Re, Pasolini: Il nudo e la rabbia, Stampa sera, 9 gennaio 1975.

19/06/16

La poesia della domenica - "Poeta diviso" di Valentino Zeichen.






Poeta diviso


Alle sublimi altitudini
orbitano le belle monadi,
svettano i titoli di Borsa.
Lassù agognavo di ascendere
purificando l’io spiritoso
per farne rarefatto spirito.
Ma una forza contrapposta
mi ha sempre risospinto
verso l’abisso, fra immonde
catastrofi scatologiche.
Fra duplici tendenze
vengo spartito equamente
in due mezzi poeti
in attesa di riunione.
Oscillo fra Petrarca e Rabelais,
tra l’angelo e Pantagruele.


Valentino Zeichen, tratto da Poesie. 1963-2014, Mondadori (2014)

18/06/16

Il Libro del giorno: "Jung Parla (interviste e incontri)".




Volume preziosissimo che raccoglie quasi tutte le interviste pubbliche e i resoconti degli incontri di Carl Gustav Jung dal 1912 al 1960. 

Ripetizioni a parte - che potevano forse essere evitate nella cura del libro - il volume offre pagine assolutamente straordinarie che testimoniano il genio immenso di Jung e anche i suoi limiti, le sue umane debolezze. 

Grandi le pagine sullo studio dei dittatori, quelle sulla "eternità" della psiche, sulla sua atemporalità, commovente il suo tentativo di offrirsi, "uomo che pensa" alla comprensione e al sapere del "non umano". 

Un libro da leggere e da rileggere, da tenere tra i preferiti di sempre. 








17/06/16

21 giugno giornata mondiale dello Yoga - proiettato in tutta Italia il film-biografia su Paramahansa Yogananda.



Viene proiettato anche a Torino al Cinema Massimo-Museo del Cinema, come in altre 50 sale italiane, il 21 giugno, Solstizio d'estate e Giornata mondiale dello yoga, il film 'Il Sentierodella Felicita' (Awake: The Life of Yogananda) di Paola diFlorio e Lisa Leeman, biografia del maestro Yogananda che negli anni '20 ha introdotto lo yoga e la meditazione al mondo occidentale. 

Paramahansa Yogananda arrivo' negli anni 20 negli Stati Uniti e affascino' il mondo con lo yoga e la sua filosofia. Il suo famoso libro 'Autobiografia di uno Yogi', un classico della letteratura spirituale che ha venduto milioni di copie nel mondo, ancora oggi costituisce un riferimento essenziale per ricercatori, filosofi e cultori dello yoga. 

 Il film, presentato in una nuova versione integralmente doppiata, viene introdotto al pubblico da Stefano Paino, noto Indologo e Orientalista dell'Universita' di Torino. 

15/06/16

L'Altra Marilyn. Psichiatria e psicoanalisi di un "cold case".



Si intitola "L'Altra Marilyn.Psichiatria e psicoanalisi di un cold case" (Le lettereeditore), il saggio curato da Liliana Dell'Osso, ordinario di Psichiatria e direttore della Clinica psichiatrica dell'Universita' di Pisa, e Riccardo Dalle Luche, psichiatra, psicoterapeuta ed esperto di cinema, presentato  ieri. 

Di una "creatura magnifica, vittima delle sue fragilita'" ha parlato Giani che del saggio curato dai due psichiatri della scuola pisana ha elogiato il "minuzioso lavoro di raccolta portato avanti con tenacia e volonta'. 

Lo studio psichiatrico sull'attrice morta in circostanze mai del tutto chiarite il 4 agosto 1962 - ha osservato - rappresenta un prototipo ideale per interrogarsi sui concetti fondamentali della psichiatria e della psicoanalisi attuali, rivolgendosi anche ad un pubblico non specializzato".

La storia dell'attrice, ricostruibile in modo dettagliato grazie all'enorme mole di studi biografici esistenti, consente di evidenziare la maggior parte delle problematiche di cui si occupa la psichiatria (panico, fobie, disturbi borderline e bipolari, farmacodipendenze, suicidio), e individua alcuni elementi psicopatologici che sono alla base sia del successo di massa, sia delle difficoltà di coniugarlo con un adattamento sociale adeguato.

In questo senso Marilyn è anche il prototipo di tante celebrità care agli dèi, che sono andate incontro a una morte prematura o a una sparizione sociale dopo aver raggiunto le vette della notorietà, dell'originalità creativa.

Il libro parte da una ricostruzione minuziosa della psicopatologia autodistruttiva di Norma Jeane/Marilyn Monroe espandendosi in diverse direzioni.

Per Mazzeo "questo libro unisce il mistero che alberga nella mente umana a quello legato a una delle personalita' piu' famose ma anche enigmatiche al mondo come Marilyn Monroe.  E' un testo figlio di studi fatti dai due psichiatri pisani che hanno portato il dipartimento dell'Aoup ad essere il punto di riferimento non solo toscano, ma a livello internazionale, per lo studio e la ricerca di molti temi legati al mondo della psichiatria e in particolare a quello relativo allo spettro autistico che proprio da Pisa ha mosso i suoi primi passi una ventina di anni fa". 

14/06/16

Il film del giorno: "Le onde del destino" di Lars Von Trier.




Il più bel film di Lars Von Trier è quello che il controverso genio danese girò nel 1996, e che vinse il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes di quell'anno. 

E' il film che riscopriamo oggi. 

Bess è una giovane vergine che vive nella Scozia del nord e che già ha perso tragicamente il fratello. La ragazza incontra un grande amore: è Jan, uno svedese che lavora su una piattaforma petrolifera. I due si innamorano, si sposano, si amano, ma devono lasciarsi perché lui deve tornare al suo lavoro, in mezzo al mare. 

Bess non sa rassegnarsi, chiede a Dio che faccia tornare Jan. 

E Jan torna, ma paralizzato dopo un incidente di lavoro. 

Bess si convince che l'unico modo per salvare Jan è attraverso un sacrificio estremo che andrà fino alla morte.  (SPOILER da qui in poi) Jan si salva, seppellisce Bess in fondo al mare, ma uno scampanio, il mattino seguente, annuncia che Bess è tornata (o risorta?). 

Un grande e durissimo film sui temi eterni della malattia, della morte, del dolore, dell'amore, la disillusione, il sacrificio, la fede. 

Emily Watson è grandiosa. La fotografia di Robby Muller virtuosistica. Tutto il film è compatto e lucido come una lama, mai retorico. E si presta a numerose interrogazioni: l'amore può vincere la morte ? (lo avevano già detto i romantici), e il destino è una profezia oppure Dio concede il suo amore soltanto a chi lo merita ? 

Le onde del destino 
(Breaking the waves)
di Lars von Trier
Danimarca-Francia 1996
con Emily Watson, Stellan Skarsgard, Jean-Marc Barr. 



13/06/16

Il 16 GIUGNO "Bloomsday" a Spoleto - Lettura integrale dell'Ulisse di Joyce.



Giovedi' 16 giugno si festeggera', per la prima volta a Spoleto, il "Bloomsday", una giornata dedicata alla lettura integrale dell'Ulisse di Joyce, le cui vicende, che hanno come protagonista Leopold Bloom, si svolgono in una sola giornata, appunto il 16 giugno

L'iniziativa dal Comune di Spoleto - riferisce una nota dell'ente - ha ricevuto il patrocinio dell'Ambasciata d'Irlanda

Spoleto viene nominata nelle pagine del capolavoro dell'autore irlandese: leggendo nelle lettere di Joyce si scopre infatti che in una cartolina postale del luglio 1906 indirizzata al fratello si fa cenno a un transito per la città del Festival, quando lo scrittore si sposto' in treno da Ancona a Roma

In sintonia con la struttura narrativa e tematica della vicenda di Leopold Bloom, che usci' di casa al mattino e rincaso' la sera, la lettura integrale e collettiva dell'Ulisse di Joyce comincera' al mattino alle 8 per seguire la scansione temporale della giornata raccontata nel romanzo, facendo colazione insieme e proseguendo il racconto senza pause fino alla fine, nella notte



12/06/16

Poesia della domenica - "Il tempo prezioso delle persone mature" di Mario de Andrade.



Il tempo prezioso delle persone mature 


Ho contato i miei anni ed ho scoperto che ho meno tempo da vivere da qui in avanti di quanto non ne abbia già vissuto.

Mi sento come quel bambino che ha vinto una confezione di caramelle e le prime le ha mangiate velocemente, ma quando si è accorto che ne rimanevano poche ha iniziato ad assaporarle con calma.

Ormai non ho tempo per riunioni interminabili, dove si discute di statuti, norme, procedure e regole interne, sapendo che non si combinerà niente…

Ormai non ho tempo per sopportare persone assurde che nonostante la loro età anagrafica, non sono cresciute.
Ormai non ho tempo per trattare con la mediocrità.
Non voglio esserci in riunioni dove sfilano persone gonfie di ego.
Non tollero i manipolatori e gli opportunisti.
Mi danno fastidio gli invidiosi, che cercano di screditare quelli più capaci, per appropriarsi dei loro posti, talenti e risultati.
Odio, se mi capita di assistere, i difetti che genera la lotta per un incarico maestoso.
Le persone non discutono di contenuti, a malapena dei titoli.
Il mio tempo è troppo scarso per discutere di titoli.

Voglio l’essenza, la mia anima ha fretta…
Senza troppe caramelle nella confezione…
Voglio vivere accanto a della gente umana, molto umana.
Che sappia sorridere dei propri errori.
Che non si gonfi di vittorie.
Che non si consideri eletta, prima ancora di esserlo.
Che non sfugga alle proprie responsabilità.
Che difenda la dignità umana e che desideri soltanto essere dalla parte della verità e l’onestà. L’essenziale è ciò che fa sì che la vita valga la pena di essere vissuta.

Voglio circondarmi di gente che sappia arrivare al cuore delle persone…
Gente alla quale i duri colpi della vita, hanno insegnato a crescere con sottili tocchi nell’anima.
Sì… ho fretta… di vivere con intensità, che solo la maturità mi può dare.
Pretendo di non sprecare nemmeno una caramella di quelle che mi rimangono…
Sono sicuro che saranno più squisite di quelle che ho mangiato finora.
Il mio obiettivo è arrivare alla fine soddisfatto e in pace con i miei cari e con la mia coscienza.
Spero che anche il tuo lo sia, perché in un modo o nell’altro ci arriverai…

Mario Andrade

10/06/16

Il ruolo decisivo di Maria Maddalena nel Cristianesimo, simbolo di tutte le donne. Finalmente una festa in suo onore nel Calendario Romano. (Lucetta Scaraffia)




Dalla "restituzione del posto" che a santa Maria Maddalena "spetta nella tradizione cristiana" da parte di Papa Francesco, che ha stabilito che dal 22 luglio di quest'anno la memoria liturgica di questa "apostola" sia elevata al grado di festa nel Calendario romano generale, "può finalmente partire il riconoscimento del ruolo delle donne nella Chiesa".

E' l'analisi di Lucetta Scaraffia sulla prima pagina dell'Osservatore Romano. 

"Da quasi duemila anni era sotto gli occhi di tutti la presenza decisiva davanti al sepolcro vuoto di Maria Maddalena, la prima a dare la buona notizia della resurrezione: proprio lei, una donna", scrive la storica. "Nessuno però sembrava essersene accorto veramente. Nei secoli si sono persino formate storielle misogine, come quella che Gesù fosse apparso innanzi tutto a una donna perché le donne chiacchierano di più e così la notizia si sarebbe diffusa più in fretta. Inoltre, alcuni autorevoli commentatori si erano domandati come mai il risorto avesse trascurato sua madre, giungendo perfino a immaginare un'apparizione a Maria prima dell'incontro con la Maddalena, in modo da ristabilire una gerarchia che si considerava alterata. 

Su Maria di Magdala, proprio per la sua evidente vicinanza con Gesù, erano sorte addirittura voci inquietanti, tanto da farla diventare simbolo della trasgressione sessuale, rilanciato da leggende tenaci, vive ancora oggi: molti ricordano la Maddalena del film di Martin Scorsese L'ultima tentazione di Cristo, e certo molti di più hanno letto Il codice da Vinci, best seller fondato proprio sul presunto segreto del matrimonio fra lei e Gesù". 

 "Tanto è stata lunga e difficile la strada che ha portato all'accettazione della verità, una verità semplice ma espressiva di un messaggio che molti non volevano ascoltare: e cioè che per Gesù le donne erano uguali agli uomini dal punto di vista spirituale, avevano lo stesso valore e le stesse capacità", scrive ancora l'editorialista dell'Osservatore Romano. 

"Per questo era così difficile ammettere che Maddalena era un'apostola, la prima fra gli apostoli a cui si è manifestato il Signore risorto. Per questo proprio da lei, cioè dalla restituzione del posto che le spetta nella tradizione cristiana, può finalmente partire il riconoscimento del ruolo delle donne nella Chiesa. Papa Francesco l'ha capito chiaramente, e ha avviato in questo modo un processo che non si potrà più fermare". 

Scaraffia conclude: "Grazie allora a Papa Francesco da parte di tutte le donne cristiane del mondo, perché con la creazione della nuova festa di santa Maria Maddalena rende loro merito".

La decisione del Pontefice vuole spingere la Chiesa a "riflettere in modo più profondo sulla dignità della donna, la nuova evangelizzazione e la grandezza del mistero della misericordia divina", si legge nell'apposito decreto in latino della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, pubblicato con la data del 3 giugno, solennità del Sacro Cuore di Gesù, e reso noto stamane. 

Nota "come colei che ha amato Cristo ed è stata molto amata da Cristo", definita da san Gregorio Magno "testimone della divina misericordia" e da san Tommaso d'Aquino "apostola degli apostoli", la Maddalena "può essere oggi compresa dai fedeli come paradigma del compito delle donne nella Chiesa"

Nel sottolinearlo il decreto mette in evidenza la volontà del Pontefice di proporre "più convenientemente" ai fedeli il suo esempio di "prima testimone ed evangelista della risurrezione del Signore".

in testa Maria Maddalena, Perugino, 1500.  

09/06/16

350.000 visitatori per "Il Blog di Fabrizio Falconi".





E' una bella crescita insieme.  

Vorrei ringraziarvi per aver tagliato, dopo così poco tempo il traguardo dei 350.000 visitatori per il nostro Blog. 

Questo spazio è diventato, oltre a una vetrina di aggiornamento di attività, anche collettore di quello che voi mi segnalate e che ritenete importante da dire, da leggere, da osservare. 

Continueremo a farlo insieme, se vorrete, giorno per giorno. 
Grazie.

Fabrizio

08/06/16

Dialogo tra credenti e non credenti - "Il dolore innocente" al Cortile dei Gentili di Lecco.



Il dialogo fra credenti e non credenti" approda a Lecco venerdi' e sabato. 

"Il Dolore Innocente" sarà il tema di questa edizione della struttura costituita in seno al Pontifico consiglio della cultura per favorire il dialogo credenti - non credenti e presieduta dal cardinale Gianfranco Ravasi. 

Le giornate di confronto saranno ospitate presso il campus universitario del Politecnico di Milano - Polo territoriale di Lecco. 

Sotto la regia del cardinale Gianfranco Ravasi, verrà sviluppato il dialogo con studiosi e testimoni, credenti e non credenti, alla ricerca di quella parola, l'amore, che libera l'uomo di tutto il peso e gli apre nuovi orizzonti. 

Venerdi' alle 9 l'intervento inaugurale di Mario Romano Negri, presidente Fondazione della Provincia di Lecco, e l'introduzione del cardinale Ravasi. Alle 10,30, "Scienza e coscienza", dibattito con Silvano Petrosino e Carlo Modonesi, biologo che si occupa di ecologia umana. 

Seguira' alle 11,45 la testimonianza di Fiamma Satta, giornalista, colpita a 35 anni dalla sclerosi multipla. 

Alle 14,30, sara' la volta del dibattito "Il Dolore Innocente", tra Carlo Sini, filosofo milanese, accademico dei Lincei, e il giornalista e scrittore Gad Lerner. 

Alle 16 la testimonianza di Albert Espinosa, scrittore e autore teatrale spagnolo, autore del romanzo e serie televisiva di successo "Braccialetti rossi". 

Alle 17 "Opportunita' e confini della ricerca scientifica", con mons. Angelo Bazzari, presidente della Fondazione Don Carlo Gnocchi, e Umberto Curi, filosofo

Alle 21 Alessandro Bergonzoni, scrittore e regista. 

 Sabato alle 9 "Il sollievo della sofferenza come diritto universale dell'uomo", con mons. Francesco Savino, Vincenzo Valentini e William Raffaeli. 

Alle 10,30 il dibattito "Faccia a faccia col dolore", tra Alberto Giannini, medico rianimatore, e Lidia Maggi, pastora valdese. 

Le conclusioni della "due giorni" saranno affidate a Massimo Bray, rettore Generale Istituto dell'Enciclopedia Italiana Giovanni Treccani, Giovanni Azzone, Rettore del Politecnico di Milano e Diego Minonzio, Direttore de La Provincia. 

07/06/16

La casa (scomparsa) di Michelangelo a Roma.



La casa di Michelangelo a Macel de’ Corvi (oggi Piazza Venezia)

Una delle curiosità romane meno conosciute è nascosta sulla facciata laterale di uno dei grandi palazzi che affacciano su Piazza Venezia, quello delle Assicurazioni Generali, che fronteggia, con i suoi merli e i suoi muri di mattoni chiari, il Palazzo Venezia. 

Sulla facciata sud del Palazzo delle Generali (costruito ai primi del Novecento su progetto di Giuseppe Sacconi), quella prospiciente l’Altare della Patria e la Colonna Traiana, è possibile scorgere ad una certa altezza, una targa con l’iscrizione: Qui era la casa/consacrata dalla dimora e dalla morte/ del divino Michelangelo/S.P.Q.R. 1871

E più sotto un’altra con la dicitura: Questa epigrafe apposta dal Comune di Roma nella casa demolita per la trasformazione edilizia è stata collocata nello stesso luogo per cura delle Assicurazioni Generali di Venezia. 

Si tratta dunque della importante memoria del luogo esatto in cui sorgeva la casa in cui visse i suoi anni romani e nella quale morì il grande Michelangelo: quella nel quartiere chiamato Macel de’ Corvi che fu interamente spazzato via durante i lavori che alla fine dell’Ottocento ridisegnarono l’urbanistica del centro della città con la realizzazione del gigantesco Altare della Patria e più tardi della trionfale Via dei Fori Imperiali. 

In quella casa in quel borgo che veniva definito dai visitatori stranieri sordido, Michelangelo visse per cinquant’anni. 

Gli era stata messa a disposizione dalla famiglia Della Rovere, per ospitare il grande artista che avrebbe dovuto completare la tomba del loro congiunto, il Papa Giulio II morto nel 1513 (progetto faraonico che non fu mai portato interamente a termine). Nelle sue lettere e nei suoi sonetti, Michelangelo descrive a forti tinte le vie del quartiere che lo ospitava e anche quella casa, piuttosto modesta, con due camere da letto e la bottega al pianterreno. Il quartiere era quasi una discarica a cielo aperto, maleodorante e colmo di ogni rifiuto proveniente dalla macellazione degli animali. Anche il nome, del resto, era piuttosto eloquente. Eppure, il grande artista non volle mai lasciare quella specie di colorato tugurio. 

In questa casa ideò, progettò tutti i lavori che lo resero immortale, ma le fortune accumulate non gli fecero mai cambiare stile di vita. Non fu solo questione di avarizia, come da più parti è stato sostenuto, quanto di misantropia. A Macel de’ Corvi Michelangelo visse da solo, circondato da uno stuolo di serve (che giudicava puttane e porche) e soprattutto del garzone fidato Urbino (Francesco di Bernardino) che lo accompagnò per ventisei anni, difendendolo dalla curiosità degli avventori e dai fastidi di una vasta parentela vera o presunta che cercavano continuamente di spillargli denaro. 

A Macel de’ Corvi andò in scena anche l’ultimo, misterioso atto, della vita di Michelangelo: quello della sua morte, quand’era ormai ottantottenne (una età per l’epoca piuttosto eccezionale) preceduta da quella specie di malessere o di demone che descrisse all’allievo Tiberio Calcagni quando questi lo sorprese a vagare sotto la pioggia: non ho requie in nessun luogo, disse il Maestro con un filo di voce, disperato. Riportato a casa, qualche tempo dopo morì dopo tre giorni di febbre alta, lasciando una casa vuota piena di vecchie cose e di arnesi consunti

La morte, il 18 febbraio del 1564, lo colse mentre lavorava alla sua opera ultima, più inquietante, la Pietà Rondanini, oggi conservata nel Castello Sforzesco di Milano. Pochi giorni prima della sua morte, ironia della sorte, la Congregazione del Concilio di Trento aveva disposto l’ordine di far coprire le parti scabrose dell’affresco del Giudizio Universale, al quale il Maestro aveva lavorato per vent’anni. Le solenni esequie furono celebrate parecchi giorni dopo a Firenze, con l’inumazione della Chiesa di Santa Croce. La Casa di Macel de’ Corvi, rimasta vuota, fu rapidamente spogliata dei beni e degli effetti personali del Maestro (primi fra tutti i sacchetti con le innumerevoli monete d’oro che teneva sempre con sé) fino poi ad essere cancellata e rasa al suolo per la realizzazione di quel pomposo edificio che oggi soltanto così marginalmente ricorda la vicenda di uno dei più grandi artisti nella storia dell’umanità.


Tratto da Fabrizio Falconi, Misteri e segreti dei rioni e dei quartieri di Roma, Newton Compton, 2013. 


06/06/16

Il Libro del giorno: "Il velo dipinto" di William Somerset Maugham.



Se cercate un libro per l'estate, prendete questo. 

Uno dei migliori romanzi di Maugham, ristampato finalmente qualche anno fa da Adelphi e subito divenuto un classico. 

La storia di Kitty, sciocca ragazza borghese che a Londra si sposa quasi per dispetto con un riservato medico batteriologo, inviato per lavoro in Cina. 

Qui Kitty diviene l'amante del fatuo Charlie. Scoperta la tresca, Kitty decide di seguire il marito - come in una forma di espiazione - in missione in una sperduta landa dove imperversa il colera.  (DA QUI IN POI NON LEGGERE, SE SI VUOLE EVITARE LO SPOILER).  Il marito muore, contagiato, Kitty crede, grazie all'aiuto delle monache locali, di essere cambiata, sa di essere incinta, ma tornata in città subisce di nuovo le avances di Charlie. Torna a casa a Londra, dove la madre è morta. E accetterà di seguire il padre ai Caraibi per tentare ancora una volta di cambiare vita. 

Romanzo degli inizi e di grande successo, anche questo di Maugham non è affatto puro intrattenimento. Dietro la leggerezza e la leggibilità, le ombre e i conflitti della condizione umana, le debolezze del carattere, la pietà e la miseria, la grandezza umana e l'eterna inquietudine.  Personaggi che restano vivi, come se si potessero toccare. 



W. Somerset Maugham 
Il velo dipinto 
Traduzione di Franco Salvatorelli 
gli Adelphi 2011, 5ª ediz.,
pp. 234 
 isbn: 9788845925733 

05/06/16

La poesia della Domenica - "Sensazione" di Arthur Rimbaud.





Sensazione


Me ne andrò, nelle sere blu d'estate,
lungo i sentieri, punto dalle spighe,
sull'erbe brevi; la freschezza ai piedi
ne sentirò, sognando, e la mia fronte
nuda dal vento lascerò bagnare !

Non avrò più parole, né pensieri.
Ma su nell'anima infinito amore
mi salirà; lontano, assai lontano,
come un nomade andrò, per la Natura,
- felice, come al fianco di una donna.


SENSATION

Par les soirs bleus d'été, j'irai dans les sentiers,
Picoté par les blés, fouler l'herbe menue:
Rêveur, j'en sentirai la fraîcheur à mes pieds.
Je laisserai le vent baigner ma tête nue.

Je ne parlerai pas, je ne penserai rien:
Mais l'amour infini me montera dans l'âme,
Et j'irai loin, bien loin, comme un bohémien,
Par la Nature, - heureux comme avec une femme.

(Mars 1870)

Traduzione di Giovanna Bemporad.

Arthur Rimbaud (1854-1891)

04/06/16

Il film del giorno: "She's so lovely" di Nick Cassavetes.



Un film da recuperare. Da guardare o riguardare. 

Lui e lei si amano follemente. Ma sono due sbandati. Lei è incinta, lui è geloso. Uccide un uomo. Viene recluso in manicomio.  Intanto lei si è risposata con un altro uomo e ha altre due figlie. 

Dopo dieci anni lui esce dal manicomio e va a riprendersi lei, che abbandona il marito e tre figlie per seguirlo. 

Seconda prova alla regia di Nick Cassavetes, figlio d'arte (il padre John Cassavetes, la madre Gena Rowlands), che in seguito non è più riuscito a ripetersi a questi livelli. 

Soggetto e sceneggiatura (perfetta) dello stesso Nick Cassavetes. Straordinaria - doti espressive mostruose - la coppia Robin Wright e Sean Penn, all'epoca del loro amore. 

Primo tempo da applausi a scena aperta. 

Nomination per la Palma d'Oro a Cannes nel 1997 e premio per la migliore interpretazione maschile a Sean Penn. 










03/06/16

L'archivio di Proust aggiudicato a 1,2 milioni di Euro. Nelle carte anche la famosa foto "compromettente".






E' stato aggiudicato a 1,2 milioni di euro l'archivio del grande scrittore francese Marcel Proust, una cifra decisamente più alta del valore stimato dagli esperti tra i 520.000 e i 740.000 euro. 

Battuto all'asta da Sotheby's a Parigi, l'archivio contiene fotografie, lettere ad amici e amanti, manoscritti, alcuni dei quali inediti: un totale di 120 documenti. 

La collezione, passata prima al fratello di Marcel Proust, Robert, alla morte dello scrittore nel 1922, è stata messa in vendita dalla pronipote dell'autore di "Alla ricerca del tempo perduto", Patricia Mante-Proust, 41 anni. 

I pezzi forti sono un'edizione originale della prima parte della Recherche, "Dalla parte di Swann", e un insieme di bozze in parte corrette e manoscritte del secondo volume, "All'ombra delle fanciulle in fiore". 

Tra i documenti anche moltissime foto, tra cui il celebre autoritratto di Proust a 17 anni, autografato dal suo amico Lucien Daudet "à (s)on cher Marcel", con un'annotazione scritta a mano in latino. 

Un'altra immagine scattata nel 1896 da Otto Wegener, ritrae Lucien Daudet che guarda Marcel con sguardo languido e con un braccio sulla sua spalla. 

Nella foto compare anche Robert de Flers

Si sa che dopo le insistenze dei genitori Proust fu costretto a recuperare tutti gli esemplari della foto giudicata compromettente. 

Tra gli oggetti più carichi di emotività un lotto di lettere che Marcel Proust scrisse al padre che non riusciva a comprendere come si potesse fare della letteratura una professione. 

fonte afp - askanews 

02/06/16

"Ray Donovan", la migliore serie dell'anno - Una profonda riflessione sulla colpa.




Ray Donovan è una potente serie americana, rilasciata da Showtime su Netflix per la prima volta nel 2013, giunta alla quarta stagione. 

Il buon successo commerciale, in diversi paesi, premia una serie di grande impianto produttivo e di grande qualità. Basti pensare che nel cast ricorrono in alcuni ruoli principali mostri sacri come Jon Voight, Elliott Gould e Ann Margret, mentre il ruolo principale di Ray Donovan spetta a Liev Schreiber considerato il miglior interprete shakespeariano contemporaneo sulla scena americana. 

Il vero pregio di Ray Donovan è però la scrittura. 

Su un  canovaccio molto semplice - il faccendiere Ray Donovan risolve con abilità e destrezza i problemi di molte personalità di spicco di Los Angeles, atleti, cantanti e uomini d'affari, mentre è impelagato con enormi problemi personali - la serie costruisce un grande affresco sulla famiglia e sul senso di colpa. 

I tre fratelli Donovan infatti, Ray, Terry e Bunchy, sono cresciuti in una famiglia disastrata: il padre, Mickey (Jon Voight) è un delinquente, reduce dall'aver scontato venti anni in prigione, che ha abbandonato moglie e figli per unirsi con una donna  nera (e fare un altro figlio con lei). Nel frattempo i tre ragazzi Donovan sono stati molestati in diversi modi da un prete cattolico (i Donovan sono di origini irlandese), e tutti e tre ne hanno ricavato un trauma indelebile. 

Bunchy è quello più abusato e quello che ha riportato maggiori danni. E' una sorta di disadattato, ingenuo bambinone; Terry il secondo, è un ex pugile rimasto menomato: ora si occupa della vecchia palestra di famiglia che sostanzialmente funziona da copertura per Ray, per mascherare i suoi affari sporchi. 

Ray che è il più grande sente su di sé la responsabilità del fratello maggiore. Vorrebbe coltivare il suo ambiguo lavoro con una famiglia alto-borghese tradizionale.  Ma l'equilibrio non funziona: tutto viene via a pezzi. La giostra si frantuma quando irrompe sulla scena il redivivo padre, Mickey, che è sempre lo stesso e che è pronto nuovamente a devastare le vite dei figli. 

Tutti e tre i figli hanno sulle spalle il fardello di un gigantesco senso di colpa: quello di avere un padre come Mickey, e quello di essere stati abusati. Il macigno che sentono pesare sulla propria testa, la condanna familiare, sembra impossibile da sopportare e da cambiare.  Ma gli sforzi dei tre fratelli e soprattutto di Ray sono quasi eroici e degni di com-passione. Mickey, il padre, è il contraltare: è colui che non prova mai senso di colpa. Niente di quello che ha fatto lo mette minimamente in discussione, niente ha il potere di farlo dubitare. Niente potrà mai mutare la sua natura immutabile. 

La moralità insieme all'unione familiare, in questo caso, non è dissolta: Ray, Terry e Bunchy lottano per mantenerne viva una parvenza. Ma sono le vite individuali ad essere andate in pezzi. La vita è un mare ostile, denso di ostacoli, di difficoltà e tragedie: è una vera e propria giungla dove la priorità è sopravvivere. Per farlo bisogna affrontare i mostri del proprio senso di colpa, attraversarne le sabbie mobili, afferrarsi a quel poco di umano che resta, e che sembra l'unica salvezza. 

Fabrizio Falconi